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La storia di Ferdinando De Leoni raccontata a Labaro

Fabrizio Azzali

Dall’ANPI, sezione Martiri de La Storta, riceviamo e pubblichiamo. Giovedì 24 novembre, la storia di Ferdinando De Leoni, partigiano romano combattente sulla Linea Gotica, presidente onorario dell’ANPI scomparso il 15 novembre scorso, raccontata nel libro “Il falco vola, compagni addio!” di Vincenzo Calò, sarà presentata il 24 novembre in via Offanengo 19 a Labaro. In omaggio alla memoria del partigiano, l’Anpi-Martiri de la Storta di Roma, in collaborazione con la libreria Rinascita di Labaro e l’associazione “Occupiamoci di..” onlus, organizza una serata di studio e riflessione con l’autore del libro.

Andrea Pergolari, del Teatro Le Sedie, leggerà alcuni brani tratti dal volume. Durante l’incontro sarà possibile prenotarsi per la visita guidata al Museo storico della Liberazione di via Tasso, che si svolgerà l’11 dicembre alle ore 11.

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«I Partigiani hanno scelto la Resistenza in un’Italia che era stata imbavagliata e costretta a non pensare, hanno scelto di liberarsi dalle briglie del fascismo per ribellarsi alla diseguaglianza, all’ingiustizia, al bieco individualismo, hanno scelto di combattere, per dare dignità ad un Paese intero e poter dire alle future generazioni di essere vissuti veramente».

La storia romanzata di Ferdinando De Leoni è una storia vera, a cui l’autore aggiunge un’enfasi di circostanza. Un storia vera che appartiene a quei ragazzi che hanno deciso di non concedersi alla rassegnazione, che non si sono arresi ad un destino già scritto, che si sono battuti per la più importante delle cause, quella della libertà. E se qualcuno ha delle cose importanti da dire, serve a poco che le dica semplicemente serve che le faccia.

Per questo i Partigiani, hanno scelto la Resistenza in un’Italia che era stata imbavagliata e costretta a non pensare, hanno scelto di liberarsi dalle briglie del fascismo per ribellarsi alla diseguaglianza, all’ingiustizia, al bieco individualismo, hanno scelto di combattere, per dare dignità ad un Paese intero e poter dire alle future generazioni di essere vissuti veramente. Ferdinando De Leoni è il simbolo più autentico di questa scelta, fatta in nome del popolo italiano. A combattere la sua battaglia non era solo, poteva contare sui suoi compagni e sull’amore di ‘lei’ . La forza di sopravvivere è nell’amore, e solo in esso!

Vincenzo Pompeo Calò, nato a Manduria (TA) l’8 maggio 1973, residente a Roma, è alla sua opera prima. Laureato in Economia all’università “La Sapienza”, svolge attività politica, con ruoli di responsabilità, nel Partito dei Comunisti Italiani, e nell’ANPI.

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1 commento

  1. Mio padre è stato un uomo di grande moralità, forse, come padre, lo ricordo fin troppo rigoroso, ma fin da piccoli ci ha trasmesso i valori dell’antifascismo, e, soprattutto, a capire e a riconoscere che le dittature sono tutte uguali e a stare sempre attenti ai cambiamenti della società in cui avremmo vissuto perchè per costruire si è versato tanto sangue ma per distruggere basta molto poco.
    E’ morto in un Italia che non conosceva più , si era man mano ritirato da qualsiasi attività per dedicarsi all’ANPI. Associazione che gli è stata vicino fino all’ultimo attraverso i compagni di sempre.
    Vincenzo Calò, è stato vicino a lui e alla nostra famiglia e ne farà parte per sempre! Grazie a tutti voi che avete onorato mio padre con le vostre parole …Con Ferdinando de Leoni va via un’altro testimone della storia, uno dei pochi rimasti, ricordiamo sempre alle giovani generazioni quanto dobbiamo agli uomini e alle donne della Resistenza !
    Grazie
    Elisabetta de leoni

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