Prima una gomitata, poi, caduto a terra, è stato preso a calci e pugni riportando un trauma cranico e ferite che hanno richiesto l’applicazione di punti di sutura. Così è stato trattato un medico dell’ospedale San Filippo Neri, sulla Trionfale, quando ha dato la triste notizia della morte di una bambina di 10 anni alla mamma ed al patrigno.
La bimba era giunta all’ospedale ieri sera con un arresto cardiocircolatorio in corso ed a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione che si sono protratti per parecchio tempo. La piccola è deceduta ed è toccato al medico che l’aveva soccorsa dare la grave notizia ai familiari. Subito dopo si è scatenata la reazione dell’uomo a seguito della quale il medico ha sporto denuncia ai carabinieri.
Purtroppo il San Filippo Neri non è nuovo a questi episodi. Era già accaduto il 4 dicembre 2010. Durante un intervento chirurgico di asportazione della milza, un giovane di 29 venne colto da collasso cardiaco e, nonostante tutte le procedure d’urgenza messe in atto per rianimarlo, morì. Il chirurgo e due assistenti si recarono dai genitori che, con altri familiari, erano in sala d’attesa per comunicare loro la triste notizia. Lo choc, il dolore e la rabbia presero il sopravvento ed i parenti si scagliarono sui medici aggredendoli. Uno dei due riportò una frattura al naso.
Fabrizio Santori, Presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale, ha condannato la grave aggressione ai danni del medico avvenuta oggi definendola “un chiaro segnale di un malessere diffuso e di una mancata fiducia nei riguardi del mondo sanitario da parte degli utenti, troppe volte delusi da comportamenti pressapochisti o diagnosi lampo che possono compromettere la vita dei singoli”
“L’esasperazione dei cittadini sul fronte della sanità è sempre più evidente e preoccupante, a causa dei ripetuti episodi di malasanità o dei tempi di attesa troppo lunghi, aspetti che deteriorano il servizio sanitario pubblico a discapito dei tanti operatori del settore che con dedizione e professionalità prestano il loro servizio a sostegno di chi ha bisogno”. Pertanto, ha aggiunto Santori “fondamentale risulta la presenza dei tutori dell’ordine all’interno degli ospedali, ancor più se si considera che alcuni pronti soccorso, soprattutto nelle ore serali, divengono rifugio per numerosi sbandati che attentano il decoro delle strutture pubbliche, oltre che la sicurezza degli utenti”.
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