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Shopping e saldi a Vigna Clara

Galvanica Bruni

Piedi doloranti, gambe gonfie, tra le mani pacchi pacchetti, buste e bustine, il portafoglio piange, la bocca ride e finalmente quelle scarpe che tante volte hai guardato in vetrina sono tue. Ebbene ecco i saldi, arrivati puntuali anche per questa stagione. In strada lo sguardo corre da una vetrina all’altra, tutte adornate di colorati cartelli che indicano le percentuali di sconto da applicare.

Le previsioni per Confcommercio sono positive tanto che si spera di risanare i bilanci negativi degli ultimi mesi.
Infatti secondo Roberto Polidori, presidente di Federabbigliamento e vicepresidente di Confcommercio Roma e Lazio, approfitteranno dei saldi soprattutto le famiglie con problemi economici che faranno ora i migliori acquisti, e crede che sebbene non si supereranno i ricavi dello scorso anno, a Roma il mercato si muoverà molto meglio perché la capitale è un “polo di attrazione dotato di una vendita al dettaglio organizzata, tanti centri commerciali, anche troppi, e le famose vie dello shopping, veri e propri centri commerciali a cielo aperto”.

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Per quanto riguarda il centro storico e i grandi centri commerciali i dati sui primi giorni di saldi non sembrano smentire le previsioni di Confcommercio, soprattutto per i numerosi turisti e i prezzi di numerose catene d’abbigliamento.

Meno ottimista è il Codacons che ha monitorato l’andamento degli sconti di fine stagione nelle principali citta’ italiane. “Anche il secondo week end di sconti ha fatto registrare un calo delle vendite, scese a quota -10% rispetto ai saldi dello scorso anno” afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. “Nelle grandi citta’ come Roma, complice il caldo afoso, i cittadini hanno preferito recarsi al mare, disertando i negozi, specie nelle periferie, con conseguente diminuzione degli acquisti”.

E a Vigna Clara si sono visti gli sciami di donne che entrano, provano, scelgono e acquistano? Siamo andati a constatare di persona.

I negozi offrono sconti allettanti, nonostante possa sembrare ancora presto qualcuno già offre un bel 70% di sconto su alcuni capi, ma per la maggior parte si oscilla tra il 30% e il 50% – l’agognata soglia del 70% si raggiungerà solo a pochi giorni dalla chiusura dei saldi quando i capi rimasti saranno pochi e le svendite diventeranno ancor più invitanti-.

I negozi presi di mira con maggior insistenza sono sicuramente quelli che vendono intimo e costumi da bagno dove, in barba a quei noiosissimi uomini che non apprezzano l’arte dell’acquisto, molte donne fanno compere anche per loro.

Con le casse sempre all’opera anche i negozi d’abbigliamento per bambini che crescono più in fretta delle mode e si sporcano ancor prima di vestirli. Meno oberate di lavoro le commesse degli altri negozi, che notano quanto i saldi estivi registrino meno incassi di quelli invernali, in effetti molte famiglie sono già in villeggiatura e i primi a risentire del quartiere spopolato sono i commercianti.

E non dimentichiamo la crisi economica che, nonostante il quartiere possa ritenersi più fortunato di altri, coinvolge tutti e spinge ad acquisti responsabili e necessari, e, perché no, ad allontanarsi di qualche chilometro da Vigna Clara verso i grandi centri commerciali che offrono prezzi più concorrenziali, a volte a discapito della qualità, ma con la comodità di aver tutto a portata di mano in grandi spazi dove perdersi tra immensi negozi e taglie a non finire.

A tal proposito è forte la denuncia del presidente di Fedestrade-Cna Mina Giannandrea che dice: “Questo andamento non è solo il risultato della crisi e della riduzione dei consumi, ma anche di altri fattori che l’amministrazione comunale non ha gestito in maniera corretta. Ci riferiamo in particolare al mancato controllo di tutte quelle attività che hanno avviato prima del tempo i saldi e delle aperture straordinarie concesse ‘a macchia di leopardo’, che non hanno fatto altro che agevolare i grandi centri commerciali”.

Nonostante tutto per lo shopping a Vigna Clara non c’è che l’imbarazzo della scelta e le donne che non amano l’acquisto selvaggio trovano un angolo di pace dove poter provare e scegliere senza sentirsi strattonate e senza vedersi sottrarre da sotto il naso le scarpe che ci si stava provando.

Senza folle impazzite, in quello che viene definito un “centro commerciale naturale” si ritrova un senso di più intimo e umano dell’acquisto e magari tra un vestito e un jeans c’è anche il tempo per entrare in libreria o sedersi ad un bar.

Francesca D’Angelo

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