Ora si spiega perché nei primi giorni di aprile era stato annunciato lo slittamento dei pedaggi sulle autostrade e i raccordi autostradali gestiti dall’Anas, e quindi anche del Grande Raccordo Anulare, che sarebbero dovuti scattare il primo maggio. Allora si disse che non era ancora pronto il decreto attuativo della presidenza del Consiglio dei ministri. Oggi invece si apprende che l’Avvocatura dello Stato, per conto del Governo, ha presentato appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Lazio (leggi qui) che, dando ragione alla Provincia di Roma, aveva annullato il pedaggio.
“L’introduzione dei pedaggi avverrà un po’ più avanti del primo maggio, ma questo possiamo dirlo solo dopo che sarà stato emanato il dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri, ndr) dove, oltre alla rete da pedaggiare, devono essere indicati anche i criteri. Dal momento in cui verranno fissate rete e criteri potremo dire quanto tempo e’ necessario, il minimo indispensabile”. Così ebbe a dire l’AD di Anas, Pietro Ciucci, ad inizio Aprile (leggi qui) ma oggi è più facile capire il perché del rinvio: l’Avvocatura di Stato stava già lavorando al ricorso.
Il Governo vuole dunque andare dritto sulla sua strada non volendo rinunciare all’applicazione del balzello che, per quanto riguarda il GRA, non solo è osteggiato dai romani e dai residenti nei comuni limitrofi ma anche dai tre governi locali. Gianni Alemanno per il Comune, Nicola Zingaretti per la Provincia di Roma e Renata Polverini per la Regione Lazio hanno infatti più volte manifestato pubblicamente la loro contrarietà al pedaggio (clicca qui).
L’intricata vicenda andrà dunque avanti a forza di carte bollate. Governo contro Istituzioni locali e cittadini, un match veramente poco edificante.
Un match che Nicola Zingaretti, per primo schieratosi dalla parte degli utenti riuscendo poi ad aggregare anche Alemanno e Polverini, definisce come “l’ennesima dimostrazione che questo è un governo delle tasse, capace solo di imporre odiosi balzelli senza in cambio prevedere la realizzazione di nuove infrastrutture.”
“Il governo Berlusconi si dovrebbe vergognare, noi – annuncia Zingaretti – continueremo comunque la nostra battaglia contro i pedaggi, che ci ha già visto vincitori al Tar, e spero che tutte le istituzioni del territorio romano e della Regione anche questa volta si uniscano in questa battaglia a favore dei cittadini”.
E non si è fatta attendere la risposta del Campidoglio. Sergio Basile, capo di Gabinetto del Sindaco Alemanno, in una nota fa sapere che il Comune “si costituirà in giudizio presso il Consiglio di Stato per vedere confermata la sentenza del Tar Lazio che ha annullato l’introduzione dei pedaggi, affinché vengano tutelati pendolari e cittadini dell’hinterland ed evitare che subiscano un danno economico”.
Fabrizio Azzali
La tormentata storia del pedaggio sul GRA nei precedenti articoli di VignaClaraBlog.it: clicca qui .
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