Una testimonianza diretta, inviata al quotidiano on-line L’inviatoSpeciale, di un ragazzo ventiduenne. Picchiato da tre coetanei a Largo Maresciallo Diaz, a pochi metri da Piazza di Ponte Milvio, ha subito un trauma cranico. Il fatto, che ha dell’incredibile, è accaduto alle 20 di mercoledì 2 febbraio quando i tre balordi gli si avvicinano, gli chiedono a bruciapelo “sei antifascista?” e lui sopra pensiero risponde di si. E volano calci e pugni. Ecco la sua versione dei fatti.
“Caro InviatoSpeciale, intendo raccontarvi un grave episodio che risale a poche ore fa. Mi chiamo Massimo Pasqualetti, sono uno studente di 22 anni dell’Università del Foro Italico, Roma; facoltà di Scienze Motorie. Studente fuori sede con altri quattro ragazzi, tutti in affitto, e studenti. La facoltà si trova accanto allo Stadio Olimpico, che divide un po’ i boschi e la natura di Montemario e le colate di cemento ed i casermoni della Farnesina. Zona rispettabile insomma, non distante dai famosi Parioli” racconta Massimo entrando poi nei dettagli.
“Mi trovavo precisamente davanti a Ponte Milvio, a Largo Maresciallo Diaz; aspettavo il pullman per andare a studiare a casa di amici, visto che oggi (ieri, ndr) avrei avuto un esame. Erano le 20, ed ero alla pensilina con altre due signore. Siccome ero al telefono con la mia ragazza mi sono allontanato di qualche metro. In chiusura di telefonata si avvicinano tre ragazzi, a piedi, mai visti prima. Mi domandano qualcosa; io chiudo la telefonata perché non capisco bene la domanda. Penso che siano dei passanti che cercano informazioni.
Ancora col telefono in mano mi ripetono, in romanesco: “Tu sei antifascista?“. “Come?“, chiedo io, spiazzato dalla domanda insolita. Uno di loro, di nuovo: “Ma tu sei antifascista?“. A quel punto io, con la massima tranquillità, rispondo: “Beh, sì“.
“Non l’avessi mai detto. Non finisco di dire si che iniziano a colpirmi con i pugni in pieno volto e in testa. Cado a terra e ai pugni si aggiungono i calci. Il tutto dura pochi secondi, poi i tre fuggono. Io resto in terra ancora stupito e tramortito per l’accaduto.
Quando tento di rialzarmi per vedere le facce che avevano i tre aggressori, le due signore che stavano alla pensilina corrono verso di me e mi urlano di non muovermi: in terra si è velocemente formata una copiosa pozza di sangue. Uno di quei pugni deve anche aver rotto il telefonino perché è a terra in mille pezzi, tanto che devo richiamare la mia ragazza dal telefono di una delle signore (nel frattempo l’altra aveva già chiamato l’ambulanza). L’unico numero che ricordo è il suo e comunque è lei l’unica che mi può avvisare i miei coinquilini (abitiamo nelle vicinanze).”
“Nel frattempo – continua il racconto di Massimo – si ferma anche un bus a vedere cosa sta accadendo. Le signore sono rimaste a fornirmi acqua e fazzoletti mentre accorrevano gli amici. Un’altra chiamata all’ambulanza che non arriva, gli occhiali accartocciati, il sangue per terra e sulla pensilina. Saranno passati venti minuti. Proprio gli amici mi conducono al piazzale di Ponte Milvio, dove erano presenti polizia e vigili, giunti sul posto per un incidente stradale. Gli spiego l’accaduto, chiamano ancora un’ambulanza che però non arriva. Nel frattempo solo mal di testa ed una rabbia incredibile.”
“Sono fuori di me – esclama Massimo – sono stato pestato alle otto di sera in una strada di Roma per aver semplicemente detto di essere antifascista. Io, che tra l’altro non ho mai preso parte a nessuna fazione politica (diciamo che non tendo a destra) e che, vestito con anfibi e una giacca di pelle nera, avrei potuto semmai somigliare a “uno di loro”. Forse la mia kefiah bianca e azzurra, forse i miei orecchini, i miei capelli con la cresta… non so cosa abbia portato quei tre ragazzi della mia stessa età a compiere un gesto simile, a fare tutta quella strada a piedi per seguirmi, aggredirmi e poi scappare vigliaccamente.”
“La politica? Non so. Le uniche parole che hanno pronunciato sono quelle descritte. Quei ragazzi non avevano alcun “segno particolare”: ragazzi normali, come tanti, di quelli che nemmeno ti giri per guardarli in strada tanto sono anonimi. Ma erano tre, io uno, e avevo anche le mani in tasca e sul telefonino. Non dico che avrei reagito, ma almeno sarei scappato!
Invece ero all’angolo interno della pensilina e le ho prese di santa ragione. Le mani le ho tirate fuori dalle tasche che ero già a terra e loro erano già lontani. Avevo caldo in testa, infatti oltre che sangue dal naso e dal labbro lo perdevo anche dalla testa. Rialzandomi e riprendendo gli occhiali ho notato anche due pezzi di metallo pieni di sangue. Mi avevano colpito ripetutamente sul cuoio capelluto con quei pezzetti.”
“Una volta in ospedale (alla fine mi sono fatto accompagnare da un passante che ho fermato, visto che l’ambulanza in cinquanta minuti non era ancora arrivata) mi hanno medicato le ferite e fatto una radiografia per vedere se c’era qualche frattura al naso, ma per fortuna nulla. Il referto dice “trauma cranico non commotivo e facciale contusivo. Ed escoriazioni al cuoio capelluto”,le escoriazioni sono dei veri e propri buchi, fatti con quei pezzi di ferro usati come punteruoli.”
“Alla fine – conclude Massimo – mi resta solo tanto stupore, e perché no, anche paura: in fondo mi è andata bene, mi sono alzato da solo e ho potuto raccontato l’episodio con una certa tranquillità.”
Il tutto in una una sera come tante altre, a pochi metri dall’affollata Piazza di Ponte Milvio, dove alle 20 centinaia di ragazzi sono tranquillamente ed abitualmente impegnati nel rito dell’aperitivo.
La redazione di VignaClaraBlog.it ringrazia i colleghi de L’InviatoSpeciale per la gentile concessione.
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Sconcerto, rabbia, indignazione, sgomento: queste le prime reazioni al racconto.
Auguri a Massimo.
E’ un a vergogna!
Che vergogna. Non ho altro da aggiungere se non dare la mia solidarietà a Massimo. Purtroppo la madre degli imbecilli è sempre incinta.
Purtroppo il cancro del fascismo in Italia non è stato estirpato completamente. Qualcuno dice per un “eccesso di democrazia”. La mia lettura è diversa. Alcuni di questi idioti a volte possono essere molto utili… e la stagione delle stragi mi sembra lo abbia dimostrato con parecchia chiarezza ed evidenza.
Auguri a Massimo. Spero che questa brutta vicenda possa dargli la spinta per attivarsi in Politica o nella Società civile, oltre che impegnarsi negli studi e nello sport, affinché ciò domani non accada ad un altro ragazzo come lui.
Una simile aggressione conferma che la madre degli imbecilli è sempre incinta. Piuttosto, non sarà il caso di andare a vedere se, nel frattempo, l’ambulanza è arrivata?
La questione è che episodi analoghi succedono in tutte le parti di roma ormai tutti i giorni, purtroppo questi nn sono semplici imbecilli, questa azione è parte della normale militanza quotidiana che iscritti ed affiliati a liste di estrema destra, frequentatori di Casa Pound di cui roma è assolutamente centro nevralgico. Per loro è come fare del volantinaggio…
Qui non si parla di imbecilli, ma di veri e propri criminali.
Purtroppo questi episodi non nascono dal nulla: sono ormai molti anni che certi personaggi vengono “coccolati” da più parti e i valori dell’antifascismo sono ogni giorno sempre più bistrattati.
Solidarieta’ totale a Massimo ed un ringraziamento a VCB per aver portato alla luce tale episodio criminale. E’ importante che si vigili e si monitorino tutti gli episodi di violenza e comprendere se si tratta di episodi idioti o di una nuova tendenza.
Il primo aspetto da considerare è il diritto alla sicurezza e tranquillità per tutti. La legalità va difesa come bene primario prima di considerazioni politiche. Alle forze dell’ordine e alla magistratura il compito di individuare i colpevoli e punirli con severità. Alle forze democratiche del territorio il dovere della denuncia e della formazione delle giovani generazioni. Con la violenza e la stupidità non vive meglio nessuno.
E’ giusto indignarsi e condannare simili atti di violenza.
La stessa indignazione però non si è vista quando a rimanere feriti sono stati numerosi agenti e poliziotti in una recente manifestazione a Roma che ha provocato danni per milioni di Euro.
In quel caso invece che di criminalità si è parlato di “disagio giovanile”………..come dire che ci sono violenti buoni e violenti cattivi.
Dai Strix , non dire minchiate.
Il gesto oltrechè scemo e vigliacco è anche fuori dai tempi e di parecchio.
Nessuna violenza è giustificabile e bla bla ma i tempi degli anni ’70 sono lontani e non esiste alcun contesto sociale di contrapposizione così “dura”.
Magari assomiglia più ad una violenta demarcazione di territorio per la quale si usano i pugni piuttosto che l’urina. Un po’ come se ti avvicini ad un centro sociale con i capelli corti , ma stavolta così non è stato.
Ma perchè nessuno sembra accorgersi che i muri di Vigna Clara sono riempiti di scritte fasciste che non creano alcun moto di indignazione da parte degli abitanti?
Altro che minchiate….ti rinfresco la memoria. Una ragazza dei centri sociali lancia in faccia da un sindacalista un fumogeno; figlia di un magistrato si giustifica dicendo che “un fumogeno non ha mai ammazzato nessuno” e viene lasciata libera. Manifestazione a Roma con decine di feriti e auto bruciate (che ci azzeccano i negozi devastati con la riforma dell’università?); gli arrestati, nascosti dietro le gonne di mammà avvocato, vengono lasciati liberi facendo incazzare i sindacati di Polizia; stessa manifestazione: un povero pizzettaro precario aggredisce alle spalle con un casco due studenti e uno finisce in coma. Arresti domiciliari con possibilità di recarsi al lavoro……negli stesi giorni un certo Lollo, condannato a 18 anni per la morte di un bambino di 8 anni e di suo fratello (bruciati vivi) è di passaggio in Italia: i magistrati vorrebbero interrogarlo ma nel frattempo è intervenuta la prescrizione……e poi quel bambino in fin dei conti era figlio di un missino…..
Hai ragione nessuna violenza è giustificabile e bla bla bla…………ma dove erano i “professoroni” quando accadevano queste cose?
solidarietà al ragazzo aggredito da un gruppetto di idioti ma concordo con STrix che quando altri idioti si comportano in maniera anche più grave nessuno alza la voce… altro che fascismo e antifascismo… questa è ipocrisia!
Sarei voluto intervenire in questa discussione per fornire una personalissima visione dell’accaduto. Ciò nonostante eviterò quanto in premessa per annunciare una querela contro l’utente Alessandro.
Questo è un libero blog sul quale ognuno ha diritto di dire ciò che pensa. Diverse azioni svolte da Casapound nel municipio sono state oggetto di aspre discussioni, nelle quali ho strenuamente difeso le nostre ragioni (fortunatamente insieme ad altri decine di lettori). Se qualcuno però ritiene che internet serva a coprire con l’anonimato espressioni diffamatorie nei confronti di chicchessia, si sbaglia di grosso.
Peraltro invito chiunque a rispettare – anche al di là della propria appartenenza politica – il lavoro di centinaia di ragazzi che quotidianamente scelgono di dedicare la propria vita (sacrificando se stessi, i propri cari, il proprio tempo) ad una causa, condivisibile o meno che sia.
Che c’entra la violenza con il diritto alla proprietà della casa? Che c’entra con il diritto alla maternità ed al lavoro? Che c’entra con l’accreditamento diretto ai disabili? Che c’entra la violenza con la riforma scolastica (per qualcuno forse questa domanda è fuori luogo, ma ricordo a tutti che il Blocco Studentesco ha organizzato pacifici cortei con migliaia di studenti: forse proprio per la loro non belligeranza hanno fatto meno notizia)?
Forse sono migliori quelli che si scatenano nelle infinite nottate a Ponte Milvio o riversi in stato di semi-incoscienza su di un lercio divanetto da discoteca? Forse agli occhi di chi commenta sono migliori solo perchè privi di strutture politiche?
E’ vero, i ragazzi di cui parlate, menano le mani, lo confesso (perchè i non politici non lo fanno?). Hanno dovuto imparare a farlo per difendersi dalle continue aggressioni ed intimidazioni ed in qualche occasione ho letto nei loro occhi la stessa paura che provavo io.
Non appena in possesso fornirò volentieri a questo blog ed a tutti i suoi lettori il dossier contente l’elenco delle aggressioni subite da Casapound Italia su tutto il territorio nazionale nell’ultimo anno: parliamo di decine di sedi danneggiate o incendiate, di ragazzi pestati fuori dalle scuole o mentre passeggiavano con la propria ragazza, insulti minacce, intimidazioni e tanto altro. Forse non è necessario ricordare che a causa della semplice presentazione di un odg in Consiglio, io stesso fui oggetto di scritte minacciose ed ingiuriose fuori dalla sede del Municipio.
Oggi, mentre scrivo, 4 studenti milanesi del Blocco intenti a volantinare in un mercato,sono stati aggrediti da una dozzina di “tutori dell’ordine democratico”; la scorsa settimana uno spettacolo teatrale – tema Foibe – finanziato e patrocinato dall’Università di Tor Vergata è stato impedito per l’irruzione di appartenenti al collettivo di facoltà; senza paventare inesistenti scenari anni 70, questa è la triste quotidianità di chi in vita propria non si è mai definito “anti” (se non con riferimento al campanile calcistico…).
Ma nel caso in questione Casapound non c’entra nulla e qualunque insinuazione è semplice diffamazione. Per questo Alessandro sarà oggetto di una querela.
A Massimo va la mia solidarietà per essere stato aggredito, ma alla fine poteva anche andargli peggio: essere picchiato da tre spietati squadristi è una notizia, prenderle per aver fatto un commento pesante ad una ragazza è tutt’altra storia. Meglio martire politico che vittima di una adolescenza spesso troppo violenta.
A tutti rivolgo il mio appello affinchè lo sdegno giustamente indirizzato al caso di specie sia dedicato ad ogni fenomeno di intolleranza o prepotenza: la percezione di essere vittime di un senso di giustizia a due velocità non può che provocare rabbia e voglia di rivalsa in chi la vive.
http://www.andreaantonini.it
La violenza gratuita è stupida.
A volte l’ordinamento riesce anche a sanzionarla penalmente.
Per quanto qui rileva, vale la pena spendere tempo ed energie per discutere intorno a degli stolti?
Il mio riferimento all’associazione da me nominata nn indica che gli aggressori citati nell’articolo ne facciano parte, era solo un appello sul fatto che certi slogan espressi in volantini e manifesti, che fanno riferimenti alla lotta dura per l’affermazione di certi valori, aldilà di quali siano, possano essere interpretati da ragazzi, spesso giovani e con coscienza sociale nn ben formata, in maniera assolutamente errata.
Penso che episodi del genere nn facciano una bella pubblicità ai sostenitori di un’ideologia di qualsiasi tipo.
Purtroppo soprattutto negli ultimi anni tanta violenza, dettata da mancanza dei valori del rispetto nelle altre persone, si riversa quotidianamente per strada, fra i ragazzi,che spesso prendono tutto questo come fosse un gioco, in nome di ideologie di vario genere.
Comunque mi scuso per aver citato nello specifico Casa Pound, era solo un esempio di centro d’aggregazione, come potrebe esserlo qualsiasi altro centro sociale anche di sinistra, con nessuna specifica accusa.
Solidarietà al ragazzo aggredito in modo infame, ma anche a Casapound per le parole “irresponsabili” citate nel commento in questione.
Però le scuse di Alessandro, mi pare che chiudano la polemica in modo definitivo.
Il rischio è proprio quello che segnalava implicitamente Carlo Maria, vale a dire spendere tempo ed energie inutilmente col solo rischio di incendiare senza controllo gli animi ed aumentare l’odio politico strisciante e diffuso in un clima di violenta contrapposizione che purtroppo io vedo fortemente in crescita nel nostro paese, con gli effetti di reazione a catena che anche in questa discussione sono emersi.
E questo è un pericolo ancora più grave.
G.Mori
Senza continuare oltre in una discussione che potrebbe protrarsi assai a lungo, chiudo accettando le scuse di Alessandro.
Molto buon senso, da parte di Alessandro e di Antonini. Complimenti.
Consigliere, ne approfitto per una domanda/riflessione. Come sa… non sono un suo elettore e penso che mai lo sarò… ma leggo con interesse quanto scrive perché riscontro – in linea di massima – coerenza, coraggio e onestà intellettuale. Inoltre, in questo Paese la sinistra sarà in crisi, ma la destra è sparita del tutto (ora anche Storace…) fagocitata dall’appiccicoso e rampante berlusconismo e io ne ho piene le scatole di dovermi confrontare con chi spaccia il populismo per democrazia, con chi confonde il Consiglio dei Ministri con un CdA, con chi si riempie la bocca della parola “libertà” e non ammette opinioni diverse, con chi vede i cittadini come consumatori e la politica come marketing… per non parlare poi di chi, manovrato come un burattino, riesce solo a replicare gli slogan preconfezionati dal padrone e dai suoi lacché. Ben venga un confronto con chi la politica la fa con le idee e le azioni e non con i palinsesti!
Quindi, concordo con quanto dice e sono il primo a rispettare il lavoro e la militanza di ragazzi “impegnati”… anzi, forse non lo ricorderà, ma ho plaudito pubblicamente alle vostre iniziative quando le ho ritenute giuste, come nel caso di quella pulizia ambientale svolta assieme ai giovani del PD. E mi fa piacere leggere che avete a cuore il diritto alla proprietà della casa, alla maternità e al lavoro, la riforma scolastica, i disabili… e che rifiutate la violenza! Tutto ciò è encomiabile. Forse il suo intervento è, mi consenta, appena troppo edulcorato, ma, al di là del taglio, ciò che riporta è un fatto, ed è encomiabile.
Vengo alla domanda. Non trova che la reazione di Alessandro (al di là di accuse, scuse, ecc… non riapriamo quel fronte mi raccomando!) contenga un elemento importante che risiede nell’associazione che lui fa tra Casapuond e gli “spietati squadristi”? Questo è un dato di fatto, e lei mi sembra troppo intelligente per pensare che Alessandro sia un’eccezione, un caso raro. Se nella società si fa ancora questa associazione, questa confusione, non pensa che ci sia un deficit di chiarezza sulla vostra identità e sul vostro agire politico e che il compito di colmare tale deficit spetti proprio a voi con le parole e con i comportamenti, evidentemente non ancora sufficienti? Pensa che prendere le distanze in modo netto e inequivocabile dal fascismo (del ventennio, così come quello degli anni ’60-’70) possa essere utile?
Le avevo detto una domanda, gliene ho fatte diverse… mi perdonerà.
Saluti.
Scusi, ma mi tocca rispondere a Strix che mi ha chiamato in causa… faccio presto presto
Strix, la sua parola non deve valere proprio nulla, se lei è il primo a non rispettarla… Un paio di settimane fa aveva chiosato con uno struggente “addio per sempre” (https://www.vignaclarablog.it/2011011813326/riportiamoli-a-casa-questi-ragazzi/) e invece eccola di nuovo qui a scrivere sciocchezze, come giustamente le definisce Aragorn, e a far brutte figure. Contento lei….
Carissimi amici
sono anche io d’accordo sulla violenza come rifugio degli idioti, ma non meravigliatevi, la violenza giovanile è comune in tutte le nazioni, cambiano le ragioni: in Italia e’ politica in Australia e’ “alcolica”. Capita spessissimo che nelle city di Brisbane (dove vivo), Melbourne, Sydney gruppi di giovani (ubriachi e spesso impasticcati) si scontrano e si picchiano prima tra loro, dopo con la polizia che interviene, e qui la polizia non e’ molto delicata anzi l’opposto. Per non parlare poi della “festa” che segue gli esami di Senior (la maturità Australiana), quando miglia di studenti, provenienti da tutta l’Australia si ritrovano sullo strip della Gold Cost trasformandola in una città’ di frontiera del far west, con decine e decine di feriti tra studenti e polizia, Molti crollano e vengono ricoverati per i troppi alcolici e la troppa droga. Mi dispiace dirlo, ma violenza fa parte della componente giovanile in varia misura, e certamente noi adulti, non solo non diamo il buon esempio, ma facciamo poco per educarli nel modo migliore.
Amedeo
Sono d’accordo con Amedeo, un certo tipo di violenza vigliacca ha solo bisogno di un pretesto per scoppiare. Magari se gli avessero chiesto se fosse stato della Roma, e se quello gli avesse detto di si le botte sarebbero partite lo stesso!
Anche perchè la domanda era generica, “sei antifascista?
E’ roba che pure se ci fossero stati Alemanno o Fini al suo posto gli avrebbero oramai risposto di si!
@ prof Paolo. Ma quale deficit di chiarezza e prendere le distanze! Vada per favore, se ancora non l’ha fatto perchè lei mi sembra una persona sempre preparata, sul sito di Blocco studentesco, dove loro stessi si dichiarano “fascisti del terzo millennio”. E poi ci si stupisce che le persone possano associarli allo squadrismo?
Prof. Paolo…….l’addio per sempre era riferito alla Sua persona…….(ecco vede mi ha costretto a risponderLe)…mica al blog; a meno che non si ritenga un “PROFESSORONE”.
Quanto alle sciocchezze, può darsi, io però non me le rimangio spacciandole poi per buonsenso! Addio………….addio……………
Le osservazioni del prof. Paolo sono sempre estremamente stimolanti e ne approfitterò per rispondere, a margine, a quanto giustamente sottolineato da Lucia.
Pur nella convinzione che l’argomento sia difficilmente relegabile a poche righe su un seppur qualificatissimo blog, non voglio sottrarmi ad un confronto schietto ed il cui approccio mi sento di condividere.
Prima tuttavia devo svolgere una premessa che attiene alla politica nel suo complesso.
L’attuale dibattito politico verte unicamente sull’asse pro/contro Berlusconi, una diatriba alla quale ci sentiamo di sottrarci nella consapevolezza che brave persone e squallidi approfittatori esistono da ambo i lato dello schieramento. Abbiamo pubblicamente elogiato la politica estera dell’attuale governo (ci piacciono i provvedimenti in materia di politica energetica, il dialogo con il medio oriente – sarebbe meglio se depauperato dalla mascherate di Gheddafi – i più stretti rapporti – anche e soprattutto in materia di commercio – con altri paesi europei), così come lo abbiamo pubblicamente e sonoramente contestato sulla componente “liberalizzatrice” della riforma Gelmini, sulla privatizzazione dell’acqua pubblica, sulla Fiat e sulla gestione del patrimonio artistico e storico del nostro Paese.
Ospiti e conferenze svolte a Casapound sono a sostegno della precisa volontà di superare artefatti steccati post-ideologici per ricominciare a parlare di problemi concreti.
Non credo di aver edulcorato la descrizione della nostra attività: più che candidamente ammettere di essere pronti a contrastare – con la forza se necessario – il principio in base al quale chi sostiene argomenti fuori dal coro non abbia diritto ad esistere, non posso fare.
Sul fascismo e sulla definizione trascritta da Lucia, non abbiamo nessuna intenzione di nasconderci dietro ad un dito.
Riteniamo operazione anti-storica quella tesa a definire quel periodo come “male assoluto”. Basta leggere autori certamente non ascrivibili alla “destra” – termine che poco ci piace, ma che rende il concetto, o forse lo deforma – per averne riprova.
Stato sociale, trasformazione da paese a vocazione prevalentemente agricola di stampo semi-feudale a paese industriale e tanto altro non sembrano argomentazioni da potersi liquidare con un banale: “è tutto sbagliato”.
Analogamente non abbiamo mai mancato di riconoscere gli errori – indotti o meno – che sono stati fatti (leggi razziali in primis).
La cosa che ci disturba è che si ometta di evidenziare provvedimenti “analoghi” in paesi indicati come culle della democrazia (negli USA l’ultima legge razziale è stata abrogata nel 1970…).
Sul concetto di democrazia non mi soffermo più di tanto, convinto come sono che essere relegati dal ruolo di elettori a quello di “ratificatori” di nomine di partito, non corrisponda pienamente al concetto democratico.
Su tanti altri elementi si potrebbe liberamente dibattere, ma un principio credo debba essere chiaro e riconosciuto da tutti gli interlocutori: chi vi parla non ha particolare – nel senso di più sviluppata – propensioni alla violenza, così come non ne hanno i ragazzi del Blocco Studentesco. Rimandi e similitudini a situazioni e contesti completamente differenti non può che rappresentare la costruzione di uno steccato, invece di quella di un ponte.
Su tanti aspetti non ci troveremo mai d’accordo, ma ciò non significa che la nostra ricetta debba sparire dal libro. Esiste un solo modo per addivenire ad una definitiva riconciliazione nazionale: riconoscere le ragioni dell’altro.
Per parafrasare Pennacchi nel mentre descriveva l’opposizione a fuoco posta dai bonificatori del nord est – fascisti e non – ai “liberatori” americani: “ognuno ha le sue ragioni”.
Se qualcuno poi fosse interessato ad entrare nel merito delle proposte politiche, trascurando “l’appartenenza” di parte, ne uscirebbe fuori un dibattito decisamente più attuale.
http://www.andreaantonini.it
Carissimi, vedo che si parla molto di democrazia rivoluzione e tante altre cose. Prima penso che bisognerebbe definire cosa sia la democrazia e come va intesa. Ai miei studenti passo una breve nota che ho intitolato “Democrazia”, forse ha un forte sapore anglosassone ma ve lo spedisco ugualmente e lascio a voi gli eventuali commenti.
1. la democrazia non e un sistema di governo ma e’ un modo di pensare (a state of mind). Non si può imporre e a nessuno un particolare modo di pensare
2. Una democrazia imposta dall’esterno e la più oppressiva forma di tirannia
3 il livello di urgenza di una rivoluzione è la libertà che un gruppo sociale ha in relazione a quella che vorrebbe avere
4. Gli intellettuali no creano la rivoluzione, essi creano i presupposti per una rivoluzione. Le masse sono capaci di mandarla avanti senza aiuto.
5. L’elemento fondamentale di ogni democrazia è il diritto di sbagliare. Nessuna democrazia è sopravvissuta alla abolizione di un tale principio
6. la democrazia è stata spesso intesa come un sistema (soprattutto nel mondo anglosassone) dove ogni persona può considerarsi un re (il vecchi adagio inglese “la mia casa è il mio castello”). Niente di più sbagliato: questa non è democrazia perché la democrazia : “ è del popolo, creata dal popolo e ne usufruisce il popolo”
Sicuramente sono dei principi noti a tutti ma che tutti dimenticano molto ma molto facilmente quando si parla di politica
Amedeo
Abito a Vigna Clara e col passare del tempo mi rendo conto che la zona di Ponte Milvio e dintorni è sempre più fonte di violenza, droga, prostituzione e degrado.. spesso la sera ci passo a piedi e vedo ragazzi, quasi tutti minorenni, drogarsi, addirittura è capitato di vederli iniettarsi eroina e sniffare cocaina (tutto rigorosamente in pubblico), ubriacarsi con birra, cocktail ed altri superalcolici.. vedo ragazzine minorenni seminude anche d’inverno con minigonne inguinali e vestiti aderenti tipo “pin up” che si fanno palpare davanti a tutti, vedo ragazzini prendersi a botte come se fossero su un ring con altri animali che li incitano a farsi male.. Sono veramente schifato e disgustato da questa situazione surreale che si è andata via via amplificando dopo la grande caz… di Moccia grazie al suo puerile “filmetto” 3MSC..
Prego vivamente le Autorità competenti (Sindaco compreso) di prendere seri ed urgenti provvedimenti affinchè questo scempio abbia fine al più presto.. Siamo veramente stanchi di assistere a questo schifo assoluto!!
@ il prof. Amedeo Tosco Non so dove insegni, ma il parlare così ex cathedra non credo giovi molto a svegliare le menti dei suoi studenti e studentesse . Forse converrebbe aggiungere, o meglio sostituire i suoi sei ” indiscutibili punti” con un testo un pò più articolato, come base di discussione , che tratti delle democrazie, al plurale, dato che con questa parola si può alludere a molte cose, evolute nel corso dei millenni.
Vedi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia, .
E sulle ultime evoluzioni o involuzioni delle democrazie in un mondo globalizzato, che vede spostare i poteri decisionali dallo stato nazione ad altre aggregazioni molto più vaste , alcune non facilmente individuabili, potrebbe leggere “La democrazia che non c’è”, Autore Paul Ginsborg (Prezzo € 8,00) http://amigi.org/letti-e-riletti/114-paul-ginsborg-la-democrazia-che-non-ce-
Carissima Rossana,
insegno giornalismo alla Griffith University, Queensland Australia. Generalmente al giornalismo si affiancano, altre due soggetti: politica e storia, elementi che ritengo , importanti per un giornalista che voglia essere tale. Inoltre seguo, come molti accademici, la teoria del giornalismo come fonte primaria di ricerca storica, che reputo molto più valida dei documenti ufficiali, dato che i giornali danno a caldo una serie di commenti secondo differenti punti di vista (considera che ho fatto anche un master in Politics and History alla Queensland University). Il foglio che distribuisco ai miei studenti serve come guida (angolazione o punto di riferimento se preferisci ) per affrontare una serie di Seminar (che fanno parte dei corsi ) dove gli studenti discutono i loro assignment semestrali. I punti da me elencati, che tu definisci giustamente un po’ aridi, non sono altro che delle chiavi per aprire delle porte specifiche sia dal punto di vista politico che ideologico. Ho anche una ottima esperienza giornalista fatta al Messaggero e alla RAI.
Ti ringrazio per i tuoi commenti, mi piacerebbe discutere i tuoi punti di vista in campo giornalistico, storico e di teoria politica (scrivo “teoria politica” e non “politico” per non cadere nelle diatribe da ostria tipiche di un qualsiasi parlamento). Ciao e a sentirti presto
Amedeo
E’ tutto falso !! Voglio rispondere a Stefano perchè da giovane e da residente di Ponte Mlvio sono indignata per l’assurda e falsa rappresentazione che fa della piazza. E’ vero che c’è la movida, è vero che i ragazzi sono esuberanti, è vero che bevono birra a fiumi come succede in tutte le più grandi piazze del mondo ma io che vivo e frequento Ponte Milvio, io che ci sono nata e ci vivo da 28 anni (e quindi non sono neanche più tanto ingenua), vi garantisco che quello che ha scritto Stefano è tutto falso !
Ha voluto descrivere scene assurde da sodoma è gomorra, da film porno di terza categoria con le ragazzine seminude che si fanno palpare ed i loro amici con il laccio sul braccio e l’ago in vena ! Falso, è falsoooooooooooooo! Ho voglia di gridare perchè non si può essere così bacchettoni da criminalizzare i giovani solo perchè sono giovani.
Circa un mese fa è stata riportata la notizia di due extracomunitari aggrediti senza alcun motivo.
Come mai il fatto non ha provocato alcuna discussione sulla violenza?
@ Amedeo Tosco. Non ho definito aridi i punti suggeriti agli studenti (e spero anche studentesse), della scuola di giornalismo Griffith in Australia, soltanto non mi sembravano stimolanti di ulteriori approfondimenti..
Condivido l’importanza di acculturare i futuri giornalisti (e giornaliste) su temi più larghi, come quello della democrazia, e non solo in Australia.
Sui giornali italiani si nota spesso che a causa delle lacune in diritto compaiono notizie addirittura false, tipo quando si annuncia come provvedimento già vigente un disegno di legge approvato solo dal Consiglio dei Ministri, equiparandolo ad un decreto legge.
Volentieri mi confronterò su temi di “teoria politica”, anche se mi sembra che si definisca troppo poco il campo di interesse che potrebbe essere comune.
Nel frattempo invito Amedeo Tosco (e chi altro volesse) a visitare la mia pagina e il Gruppo di Aspettare stanca su FACEBOOK, e/o il BLOG Aspettare stanca su wordpress, per saperne di più sulla grande manifestazione di ieri delle donne in 200 piazze d’Italia e in varie altre all’estero e sull’impegno di Aspettare stanca per donne e politica, che risale al 2006 (inizio della nuova era democratica del nostro Paese grazie alla “porcata. “)
@ Martina: non te la prendere così, il mondo è pieno di chi vede ovunque malignità e depravazione anche dove non c’è. Io abito in via Flaminia Vecchia, conosco bene quindi la situazione di Ponte Milvio. Il caos c’è ed è innegabile, la movida crea disagi ed è vero, che ci sia micro criminilità come in tutto il resto della città è innegabile ma dire che ci sono minorenni seminude che si fanno “palpare” per strada è puro sogno di fantasia piuttosto che desiderio represso ed insoddisfatto!
Inoltre il nostro fustigatore è andato a cercare ospitalità anche sul messaggero, solo che mentre qui su vignaclarablog si è firmato Stefano, lì si è fimrato Alesandro. Che credibilità può avere uno così ? Guarda cosa ho letto oggi sul sito del messaggero, pari pari le stesse cose che ha scritto qui colorandole con altri piccanti particolari. Ma certe gente non ha proprio niente di meglio da fare ?
Ciao.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=138482&sez=DILLOALMESSAGGERO
Stefano alias Alessandro è un noto pierre dei locali di testaccio.
E’ in atto una violenta controinformazione atta a spostare la clientela da “ponte” al “mattatoio”.
se ne parla troppo poco perchè non si vuole far capire alla gente comune che é comunque un fenomeno tollerato e forse anche auspicato da “persone” che oggi sono al potere ma che trenta anni fa facevano quello che fanno oggi questi deficienti che nulla sanno di fascismo.
Carissima Rosanna,
vedo che sei stata e fai parte dell’organizzaizone che ha dimostratao in piazza contro Berlusconi. Devo dirti che condivido in pieno i vostri punti di vista e aggiungo che il Cavaliere è materia di scherzi e battute alla televisione Australiana. Basta nominarlo che il pubblico sghignazza e ride. Proprio questa mattina il news del channel 7 ha dato le notizie su Berlusconi, riguardanti i suoi amori con minorenni, facendole leggere ad una presentatrice in reggiseno tutto pieno di pagliette e super truccata, dicendo che cosi svestita si intonava molto di più allo spirito del governo di Berlusconi. Non ti dico le immagini che apparivano sul fondo roba da vergognarsi e andare in esilio “nel cesso”, come diciamo a Roma. Alla fine del telegiornale c’e stato il commento di un noto giornalista sulla situazione politica italiana. in breve un grosso attacco all’incapacità del cavaliere e del suo governo di amministrare il Paese e ha parlato della nota estremamente negativa della Casa Bianca sul nostro (anzi vostro) presidente del consiglio. Vi seguirò sul vostro blog e su fece book.
Ciao
Amedeo
Non ho mai visto ragazzi iniettarsi droga sul piazzale, ma a parte questo, la descrizione di stefano è una fotografia perfetta di quello che mi godo passando sul piazzale lato farmacia quando torno a casa dopo mezzanotte.
Ragazzi esuberanti… probabilmente alla signora martina non è mai capitato di tornare a casa dopo mezzanotte ed essere colpita in faccia da schegge di bottiglia volanti o sfiorata da sedie! o assistere a atti di violenza davanti a un certo baretto sempre aperto, che ovviamente non ha nulla a che fare con chi ci bazzica davanti, nè con chi lo tappezza di certi manifesti, sono ragazzi perbene eccetera, sicuramente. tolleriamo tutto qui, tolleriamo pure le intimidazioni e le minacce.
Mi sorprendono queste pseudoresidenti che negano l’evidenza, ma che per caso avete qualche negozietto in zona?
Egregio Piero, è forse lei il commentatore dal duplice nome, Stefano qui e Alessandro sul messaggero che ci tiene a gettare fango su Ponte Milvio ?
Tenga pure per lei la sua ironia su di me: ho 28 anni, vivo a Ponte Milvio da quando sona nata, quindi non sono una pseudo residente, sono un’impiegata, non possiedo nessun negozio e vivo il mio quartiere come tutti.
Se avesse letto bene quanto ho scritto io mi sono scagliata solo contro l’immagine dei ragazzini che si iniettano la droga e soprattutto, da ragazza, contro la falsità delle ragazzine seminude che si fanno “palpeggiare” !!
E’ un modo vergognoso e anche lascivo di rappresentare la realtà della nostra piazza da parte di certi “signori” affetti da strani pruriti che non accetto in assoluto.
Non nego la movida tumultuosa della quale sono insofferente anche io, ma questa è un’altra cosa.
Caro Antonini, mi spiace poterle rispondere solo ora, anche se stiamo trattando temi parecchio ampli, che non si esauriscono certo nel giro di un paio di settimane come se fossero notiziuole di cronaca…
Concordo con lei, non credo esista il “male assoluto”. Non mi stupirebbe il venire a sapere che anche Riina, Brusca o Provenzano possano aver avuto slanci di generosità o di solidarietà nelle loro vite. Ma ciò che conta, ai fini di un giudizio politico su un leader, su un partito o su un determinato periodo storico, credo che sia il bilancio finale tra “costi e benefici”. Vede, lei cita – e non a sproposito – lo stato sociale e la trasformazione da paese a vocazione prevalentemente agricola a paese industriale… devo aprire una parentesi… L’industrializzazione in Italia è nata ben prima del periodo di governo fascista (Pirelli 1872, Piaggio ed Edison 1884, Bianchi 1885, Fiat 1899, Acciaierie Falck e Lancia 1906, Olivetti 1908, Alfa Romeo 1910, Magneti Marelli 1919, Guzzi 1921… solo per citare alcune delle aziende note ancora oggi). E’ vero che in quei vent’anni l’industria si è sviluppata, ma ho modo di credere che tale processo si sarebbe verificato ugualmente a causa delle trasformazioni economiche, tecnologiche, sociali e politiche in atto a livello mondiale. Le dirò di più, io credo che se non ci fosse stato il fascismo e l’autarchia dovuta all’isolamento internazionale causato dalla guerra mossa all’Etiopia, l’industria, e in generale l’economia italiana, si sarebbe potuta sviluppare maggiormente. Fatto sta che le tabelle di comparazione della produzione industriale nei più importanti Paesi per l’anno 1939, presentano dei dati molto sconfortanti per l’Italia… Chiusa parentesi.
Ebbene, anche non considerando quanto ho appena scritto, io non baratterei mai un punto in più di PIL con la negazione della libertà di opinione o di stampa, né potrei esaltarmi per l’istituzione di un’Opera Nazionale Dopolavoro se ciò significasse accettare l’arresto, il confino o l’assassinio come pratiche di contrasto delle opposizioni politiche, per non parlare poi dell’abolizione del diritto di sciopero, dell’imposizione del partito unico, dell’italianizzazione forzata delle minoranze linguistiche, dell’uso massiccio di armi chimiche contro le popolazioni africane o della disastrosa entrata in guerra al fianco della Germania nazista, che, tra l’altro, ci è costata la morte di centinaia di migliaia di connazionali, tra militari e civili. Le liste sono più lunghe, soprattutto quella dei costi, ma la loro elencazione certosina non muterebbe il senso di quello che voglio dire, cioè che ci sono dei princìpi fondamentali, ben descritti nell’eccellente Carta Costituzionale della Repubblica Italiana (molti dei quali presenti anche nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo), che sono imprescindibili, irrinunciabili e che invece sono stati barbaramente calpestati nell’esperienza concreta e reale del regime fascista in Italia. E non c’è bonifica di nessun Agro che possa compensare o sminuire tali barbarie. Se non si è d’accordo su questo, se ciò non dovesse rappresentare una base ideale comune, dubito che si possa – ahimé – costruire il ponte che lei (giustamente) immagina. Per i suddetti motivi, storici e concreti, nel nostro Paese non è possibile dar vita a formazioni politiche che, al di là del nome, si richiamino espressamente a politiche, modalità di azione, pratiche e princìpi di stampo fascista. Mentre è possibile, direi anche auspicabile, la presenza di liste di “destra” – mi passi il termine – siano esse più o meno conservatrici, più o meno animate da finalità sociali, ma comunque espressione di una destra “moderna”, capace di interloquire nel panorama politico con metodi democratici e nel pieno rispetto delle Istituzioni repubblicane.
Non ho ancora seguìto il consiglio della signora Lucia. Spero di avere il tempo di farlo presto e, soprattutto, di trovare argomentazioni accettabili.
Passo rapidamente ai temi più attuali che ha trattato nel suo intervento. Francamente non riesco proprio a trovare un motivo per elogiare la politica estera dell’attuale governo, sempre che vi sia una reale politica estera… Grazie alla coraggiosa operazione condotta da Wikileaks, abbiamo l’opportunità storica inimmaginabile di poter leggere i documenti ufficiali interni del Paese più potente del mondo (e sicuramente quello con la più fitta e strutturata rete diplomatica) in tempo reale, senza dover aspettare 50 anni per l’apertura degli archivi (per chi non muore prima..). Ne viene fuori un quadro drammaticamente desolante, a tratti inquietante, ma sorprendente solo per coloro i quali ancora pensano che il signor berlusconi sia un vero uomo politico. Per chi volesse documentarsi: http://racconta.espresso.repubblica.it/espresso-wikileaks-database-italia/index.php
Né, e chiudo, riesco a trovare qualche conforto nei provvedimenti di politica energetica: “guerra” all’Unione Europea contro le energie rinnovabili (il 20-20-20), fondi CIP6 (che paghiamo in bolletta per lo sviluppo delle rinnovabili) spostati per legge su produzioni inquinanti, pacchiano rilancio dell’antieconomico e insicuro nucleare di 30 anni fa (mentre bisognerebbe investire in ricerca sul nucleare di IV generazione), insicurezza degli approvvigionamenti per l’acuirsi della dipendenza da pochi e instabili Paesi: Russia, Libia (!), Algeria…
Magari un giorno mi dirà cos’è che l’affascina in tutto ciò…
Cari saluti
@Strix: ma lei chi vuol prendere in giro?
solidarietà a massimo, picchiato vigliaccamente da tre balordi.
tutto ciò che si sa di questi tre balordi è che si sono implicitamente autodefiniti “fascisti”.
verifichiamo inoltre, che un’ambulanza chiamata e richiamata dopo 50 minuti non è arrivata.
ne è seguita, qui una lunga ed interessante discussione. sono stati citati alcuni centri giovanili dell’estrema destra ed in risposta è giunta una minaccia di querela.
ho letto in quel commento la solidarietà a massimo, con qualche ma di troppo, a mio avviso. è un gesto vigliacco, va detto in maniera netta senza se e senza ma, senza giri di parole, che tradiscono una minimizzazione dell’accaduto.
spero di aver inteso male.
mi chiedo se sia cosa normale la condanna di questo gesto e contemporaneamente aprire una discussione di rivalutazione del fascismo.
non voglio entrare nel merito di questa discussione che è scaturita
intendo però scrivere che è giusto e doveroso condannare comportamenti balordi, di giovani che vagheggiano confusamente ideali e si atteggiano a squadristi fuori tempo massimo.
non ho letto tutto ciò, da chi avrebbe un primario interesse a prendere le distanze da certi avvenimenti, per dare maggior forza e credibilità alle giuste lotte per la casa, la maternità, il lavoro.
stiamo parlando di comportamente che sarebbero ridicoli, se non fossero pericolosi per chi li subisce, esuberanza travestita da una qualsiasi motivazione, come ci suggerisce l’amico che scrive dall’australia.
il fatto è che tali comportamenti trovano troppo spesso giustificazioni
ancora oggi, nel 2011