Il comitato cittadini di Sant’Isidoro, un piccolo borgo facente parte del territorio del XX Municipio e situato sulla via Tiberina, a circa 7 km da Prima Porta, denuncia un grave episodio avvenuto sulla linea scuolabus 285: ai loro bambini sarebbe stato impedito di salire sullo scuolabus di ritorno da scuola. “Quanto accaduto in questi giorni è scandaloso – dichiarano i cittadini riunitisi spontaneamente in un comitato – ad alcuni bambini della scuola elementare ‘Castelseprio’, succursale del plesso di via Brembio, è stato vietato di salire sullo scuolabus che li doveva riportare a casa, abbandonandoli per strada.”
“Un fatto gravissimo per il quale abbiamo sporto denuncia alle autorità giudiziarie per abbandono di minore” annunciano in un comunicato nel quale spiegano che “all’inizio del mese di settembre alcuni bambini della borgata si sono visti negare l’utilizzo dello scuolabus nonostante sia stata fatta regolare domanda di iscrizione al servizio di trasporto scolastico entro i termini prescritti. A seguito di un reclamo presentato presso il servizio Trasporto Scolastico del Municipio XX, ci viene comunicato tramite fax, di cui abbiamo copia, la riammissione degli scolari ad usufruire dello scuolabus. Nonostante la riammissione da parte del Municipio, le assistenti del servizio accettano i bambini unicamente la mattina per il trasporto da casa a scuola, abbandonandoli invece il pomeriggio, senza alcuna motivazione e senza darne comunicazione ai genitori davanti al cancello della scuola, impedendo loro di salire a bordo e causando disagio psicologico ai bambini a causa del rifiuto. Solamente l’attenzione delle bidelle della scuola – continua il comitato – ha impedito fino ad oggi che si verificassero fatti spiacevoli, ma la situazione non è per nulla ammissibile”
I cittadini hanno quindi chiesto a Gianni Giacomini, presidente del XX Municipio, un atto di responsabilità e di farli incontrare con chi, all’interno del Municipio ha preso tale decisione purchè, concludono nella loro nota, “non si nasconda dietro le solite inutili chiacchiere burocratiche. Stiamo parlando di bambini di sei anni alla prima esperienza scolastica e non di semplici pezzi di carta”.
Edoardo Cafasso
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