A seguito delle polemiche sollevate da Verdi Ambiente e Società e da Italia Nostra in merito all’adozione del piano di assetto da parte dell’Ente Parco di Veio, VignaClaraBlog.it ha contattato il dr Fernando Petrivelli, Presidente dell’Ente, per conoscere il suo parere sulle stesse.
Ecco il contenuto della nostra intervista telefonica.
Dr Petrivelli, VAS ed Italia Nostra sono nel giusto? Allo scopo di fermare sul nascere polemiche alimentate sulla base di informazioni e interpretazioni distorte, errate e gravemente lesive dell’immagine dell’Ente Parco, riservando ogni eventuale azione legale a tutela degli interessi pubblici, mi corre l’obbligo di chiarire che il Piano d’Assetto del Parco di Veio, dopo la deliberazione di adozione del Consiglio Direttivo, è stato reso disponibile mediante pubblicazione sul sito web ufficiale del Parco allo scopo di dare la massima pubblicità al suo contenuto in funzione di informazione ai cittadini e a tutti i soggetti interessati, come è avvenuto anche nel passato con la proposta del Piano elaborato dalla ATI Cles e consegnato all’ente nel 2003 e come è stato fatto da tutti gli altri Parchi regionali che hanno pubblicato sui rispettivi siti internet i contenuti dei Piani.
L’adozione del piano di assetto quale effetti sortisce? Tale iniziativa non soltanto non può innescare alcuna dinamica speculativa, per la semplice ed elementare ragione che il Piano d’Assetto è stato “adottato” e non “approvato” dall’Ente di gestione e, pertanto, non è suscettibile in questa fase di esplicare alcun effetto esterno, in attesa della sua definitiva approvazione da parte della Regione Lazio, ma rappresenta un contributo di conoscenza che il Parco ha deciso di rendere a tutti i cittadini e i soggetti interessati, anche al fine di evitare il pericolo di quelle “speculazioni” che si annidano là dove i contenuti degli strumenti di pianificazione generale rimangono appannaggio di pochi “eletti”.
Che differenza c’è tra la procedura di Valutazione Ambientale Strategica e quella di approvazione del piano? la confusione tra la procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica ) e quella di adozione/approvazione del Piano d’Assetto nasce dalla errata interpretazione del dato letterale del D.Lgs. n. 152/06 il quale recita: “i provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge” . Dunque, la legge prescrive che i piani debbano completare la VAS prima della loro definitiva approvazione la quale, per quanto detto in precedenza, spetta alla Regione Lazio che dovrà approvarlo con delibera di Consiglio Regionale all’esito di una apposita istruttoria nel corso della quale spetta alla Regione il potere di intervenire sui contenuti del Piano integrandoli, modificandoli e completandoli, ove necessario, in modo del tutto autonomo e senza alcun limite. Con riguardo al Piano d’Assetto di Veio l’Ente Parco ha seguito pedissequamente le istruzioni concordate con la Regione ed ha avviato la procedura di VAS tra i soggetti individuati dalla stessa Regione con una nota trasmessa al Parco nel mese di ottobre 2009. Dunque, non soltanto non è esatto che la procedura suddetta non sia stata nemmeno avviata, ma si sta svolgendo secondo le direttive regionali . Da quanto ci risulta il Parco di Veio è la prima Area Naturale protetta della Regione Lazio ad aver avviato la procedura di VAS in fase di adozione del Piano.
Come si spiegano allora le accuse di irregolarità che paiono essere ben documentate? Quanto alle “opinioni” personali di qualcuno che si diletta (senza averne peraltro né le capacità, né i titoli) ad improvvisarsi esperto legale, in merito a presunti vizi procedimentali nella deliberazione di adozione del Piano siamo pronti a dimostrare in qualsiasi sede (anche giurisdizionale) l’assoluta legittimità dell’iter di adozione del Piano che si è svolto in totale conformità alle disposizioni di legge e alle indicazioni della Regione Lazio . Ciò che non può essere accettato è, invece, il tentativo di “inquinare” con argomenti pseudo-legali, errati e infondati, il risultato storico dell’adozione, dopo 12 anni di attesa, di uno strumento fondamentale per dare certezza di diritto ai cittadini e agli Enti locali che ancora oggi sono sotto il “giogo” ingiusto e penalizzante delle misure di salvaguardia dettate dall’art. 8 della Legge istitutiva. Il Piano d’Assetto, come tutti possono constatare consultandolo sul sito del Parco, tenta di fornire ai cittadini ed agli enti locali interessati risposte concrete alle complesse problematiche territoriali che caratterizzano il territorio della nostra Area Protetta, nel rispetto più assoluto dei principi di tutela e salvaguardia dei beni tutelati e della biodiversità, ma nella prospettiva di dare concretezza di risposte anche alle necessità di vita e di sviluppo compatibile ai cittadini che nel Parco di Veio ci abitano. Esso è certamente migliorabile e pensiamo che, anche grazie alle osservazioni che perverranno ed al successivo lavoro di istruttoria presso la Regione, saranno sicuramente accolti tutti i contributi migliorativi, ma rappresenta allo stato lo sforzo più serio e più compiuto sulla strada della certezza dei vincoli e delle opportunità di sviluppo per le comunità che sono insediate al suo interno . (red.)
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E’ chiaro che qui siamo di fronte ad uno scontro di forze tra l’Ente parco e le Associazioni; di certo non può esserci nessuna risoluzione o compromesso. Solo il tempo e qualche sentenza ci dirà se l’Iter seguito è corretto oppure no.
Grazie all’ottimo VCB per tenerci informati.
Spettabile Vigna Clara,
in merito alla puntuale e precisa risposta del signor Rodolfo Bosi del 28 gennaio u.s.all’avvocato Fernando Petrivelli, desidero chiedere solo una cosa. Perché invece di ventilare denunce di diffamazione, l’avvocato Petrivelli non ribadisce, contestando le affermazioni del signor Bosi? All’avvocato Petrivelli non mancano certamente i mezzi cognitivi per una risposta in termini di conoscenza e applicazioni delle leggi sui Piani Paesaggistici e di Riassetto Ambientale. Una sua organica risposta permetterebbe a tutti una più attenta valutazione. Se ciò non avviene, può capitare che il comportamento del Presidente dell’Ente Parco di Veio possa essere scambiato o come il classico “dita nella marmellata” oppure che non ritiene opportuno confrontarsi non con il responsabile dei panificatori, con tutto il rispetto dei panificatori, ma con il responsabile di una associazione che si occupa di ambiente. Distintamente Vittorio Amenta.
Roma 3 febbraio 2010