Per gli inquirenti si tratta di un’azione ben studiata messa in atto da un gruppo armato, preparato e che aveva pianificato da tempo l’irruzione in casa dell’editore del quotidiano Il Tempo Domenico Bonifaci. I malviventi, che erano armati e indossavano cappucci per coprire i volti, hanno scavalcato il cancello e poi si sono diretti verso l’abitazione. Bonifaci, che era in casa con la compagna e la figlia di lei di 10 anni, ha sentito rumori sospetti e, utilizzando un citofono interno, è riuscito a dare l’allarme chiamando il telefono all’interno della guardiola e mettendo in fuga i quattro aggressori.
Sull’episodio indagano i magistrati della Direzione distrettuale antimafia. I malviventi non hanno portato via nulla. Gli uomini del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Roma stanno cercando di ricostruire nei minimi dettagli l’assalto. Nella strada immersa nel verde a pochi metri da via di Grottarossa, area a nord di Roma, abitata da vip e imprenditori, già in passato c’erano state rapine, spiegano da via in Selci, ma «mai azioni così spregiudicate». Il tipo di tecnica utilizzata dai malviventi, che parlavano con un forte accento dell’Est Europa, farebbe propendere per un colpo pianificato. Al momento l’ipotesi investigativa più accreditata resta quella della tentata rapina ma sia i carabinieri sia magistrati della Dda, continuano a non escludere altre ipotesi, compresa quella del tentativo di rapimento. (fonte Il Messaggero.it)
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