Residente a Grottarossa, Ludovica, 10 anni, è stata componente della giuria giovanile della sezione Alice in citta’ del recente Festival del Film di Roma al termine del quale è stata riconsegnata ai genitori dopo un’esperienza che l’ha tenuta lontana dalla famiglie e dalla quotidianità per 10 giorni. Calato il sipario, è tornata a scuola, in palestra, con gli amici, ma con quali ricordi?
A VignaClaraBlog.it Ludovica, classe VD dell’Istituto Parco di Veio – ci tiene a precisarlo – racconta con compostezza e senza presunzione della sua esperienza. “Lontana da casa tutti quei giorni. All’inizio avevo un po’ paura. In verità non era paura, ma sapevo che era un impegno importante e faticoso. Svegliarsi prestissimo ogni mattina…”.
Ci racconta di come è stata scelta insieme ai 28 giurati k13 di tutta Italia: “Anna, la mia maestra, ci ha fatto scrivere delle recensioni di film che ci erano piaciuti e ha spedito tutto agli organizzatori. Mi hanno chiamato per un colloquio, una selezione dove dovevamo parlare di cinema. A me il cinema piace molto. Ci sono film che rivedo spesso “La vita è bella” di Benigni, “Al di là dei sogni” con Robin Williams e “Una parola per un sogno” con Angela Basset, il mio primo vero film. Al Festival non è come vedere i film a casa o al cinema. Devi guardare tutto quello che c’è dentro: la recitazione, la storia, la luce, la musica, la scenografia. A me non è piaciuto “Skelling”. Erano invece bellissimi “A boy Called dad” e “1981”. Il film a cui abbiamo assegnato il premio era troppo bello. “Winter in wartime” racconta la seconda guerra mondiale vista con gli occhi di un bambino. Mi ha fatto venire i brividi. Certe scene erano bellissime. E’ un film di guerra che non parla solo di guerra, ma anche della vita di un ragazzo e della sua maturazione. Proprio bello!”
Le chiediamo com’ è stato vedere da vicino grandi star e vivere una esperienza fuori da comune. “Bellissimo. Fichissimo. Richar Gere e George Clooney sono bellissimi. E per la prima volta ho visto Meryl Streep, che non sapevo chi fosse. Però noi eravamo molto impegnati con le proiezioni (vedevamo due film al giorno) per stare dietro agli attori. Ma abbiamo fatto il red carpet come loro e abbiamo rilasciato interviste. I momenti più emozionanti sono stati quando la giuria si è riunita per decidere il vincitore e scrivere la motivazione e la serata della premiazione quando l’Auditorium era pieno pieno. Comunque sia ogni giornata è stata importante ed emozionante.”
Ed ora? “Ora ricomincia la scuola e starò tutti i giorni con le mie amiche. Ma il Festival mi manca e mi è dispiaciuto lasciare le mie nuove amiche e tutti quelli che ho conosciuto”. Ludovica cosa farai da grande? “La veterinaria. Curerò i cavalli e le tartarughe!”. E il cinema? “Ho dieci anni. Guarderò tanti film. Ho letto che “Winter in Wartime è candidato all’Oscar come miglior film straniero. Spero che vinca anche quel premio e che gli abbiamo portato fortuna così lo vedranno tutti al cinema!”.
E’ stata una grande idea quella di confermare anche nel 2009 la presenza di una giuria di giovanissimi perché oltre ad avvicinarli ad un cinema di qualità, a farli riflettere su argomenti importanti, a farli trovare di fronte al dover fare una scelta, l’esperienza del Festival ha loro insegnato a guardare oltre il visibile immediato, ad elaborare relazioni fra le cose, ad essersi arricchiti di una esperienza che è già bagaglio culturale. Il tutto a soli 10 anni. Niente male. (red.)
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