Dopo la cerimonia di premiazione di venerdì scorso, la quarta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma ha chiuso ieri i battenti con la proiezione delle pellicole vincenti e di alcune anteprime programmate anche nei giorni scorsi. L’occasione per assistere al nuovo lavoro dei fratelli Coen, A Serious Man – la cui uscita nelle sale italiane è fissata per il 4 dicembre – era ghiotta e non ce la siamo lasciata sfuggire.
Arrivati nell’area dell’auditorium registriamo che il red carpet e le transenne sono stati già rimossi e che alcuni stands del Villaggio del Cinema sono stati rapidamente smantellati. Tutto appare meno luminoso. Ci dirigiamo verso la Sala Cinema Ikea, dove una lunga fila di accreditati aspetta di entrare dopo il pubblico pagante, che è assai numeroso. Prendiamo posto, qualche fila più indietro una donna esorta una signora ad “abbassarsi quando comincia il film altrimenti non riesce a leggere i sottotitoli” e poi si risente perchè le sue istruzioni non sono state seguite. Buio in sala, fortunatamente.
Il film è ambientato nel 1967 a St.Louis Park, un sobborgo di Minneapolis, e racconta la vita in improvvisa caduta libera di Larry Gopnik (Michael Stuhlbarg), insegnante ebreo di matematica. Gopnik deve vedersela con le trame della moglie e del collega Sy Ablerman, con i problemi del fratello, con i due figli, con il vicino e con uno studente coreano. Chiede consiglio e sostegno spirituale agli stravaganti rabbini della comunità.
Questa pellicola dei fratelli Joel Coen e Ethan Coen, ambientata nella loro città natale e facente riferimento alle loro radici ebraiche, ci è piaciuta molto. I dialoghi sono grotteschi, divertenti, impregnati di humour nero, a volte nerissimo (marchio di fabbrica degli autori di Fargo, L’uomo che non c’era e Non è un paese per vecchi). Si ride molto e si ride amaro. Le battute, studiatissime, colte e senza sbavature, sono incastonate in una struttura filmica perfetta nella quale le singole scene possono considerarsi come dei piccoli film a loro stanti, aventi un inizio, uno svolgimento e una conclusione.. Si riconosce e si apprezza, sequenza dopo sequenza, la mano dei fratelli di Minneapolis nel modo di girare, nella scelta delle musiche, nel proporre con efficacia e senza sbrachi una galleria di personaggi strambi e di situazioni paradossali. Riuscitissima l’interpretazione del protagonista Michael Stuhlbarg, attore che ha lavorato molto nei telefilms. Il film comincia con un esilarante prologo recitato in yiddish antico.
La quarta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma si è dunque conclusa. E’ stata una rassegna riuscita e ben organizzata, nel corso della quale abbiamo particolarmente apprezzato le pellicole di Jason Reitman e di Terry Gilliam, i documentari di Scorsese e di Messeri, le interpretazioni di Castellitto e Clooney, oltre alle mostre dedicate a Sergio Leone e Antonio Ligabue.
Giovanni Berti
A SERIOUS MAN Stati Uniti 2009 Durata:106′ regia Joel Coen, Ethan Coen – Cast Michael Stuhlbarg (Larry Gopnik), Richard Kind (zio Arthur), Sari Lennick (Judith Gopnik) – Sceneggiatura Joel Coen, Ethan Coen – Fotografia Roger Deakins – Montaggi Roderick Jaynes – Scenografia Jess Gonchor – Costumi Mary Zophres – Musica Carter Burwell – Produttori Joel Coen, Ethan Coen
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