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XX Municipio – Petrelli (PdL): il 17 ottobre iniziano i lavori a Isola Farnese

Fabrizio Azzali

Il Consigliere del XX Municipio Marco Petrelli (PdL) comunica che, grazie al suo interessamento ed a quello del presidente Gianni Giacomini, lunedì 17 ottobre inizieranno i lavori di messa in sicurezza del costone tufaceo ad Isola Farnese. “Questo intervento è anche il segnale che la maggioranza del Municipio, oltre ad essere vicino alle esigenze del territorio, attua una politica di salvaguardia, tutela e valorizzazione dei beni storici ed artistici ricadenti nel proprio distretto” ha dichiarato Petrelli.

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2 COMMENTI

  1. Troppo poco si è fatto per Isola Farnese, si potrebbe fare molto di più.
    Immaginate un turista che viene a visitare gli scavi o quello che rimane delle rovine dell’antica città etrusca di Veio.
    Oppure chi abita sotto il castello, dove i vigili del fuoco hanno dichiarato pericolante il tratto della fortificazione che regge le fondamenta a sud del castello.
    Isola per una legge del 1939 è considerata a tutela integrale ma non sono stati spesi, ne bene, sufficienti stanziamenti per quella tutela che garantisca l’agibilità sicura di un borgo in decadimento generale.
    Il costone cede non ostante i lavori di consolidamento fatti in fretta e con pochi soldi, la rete fognante si interrompe in varie zone e il depuratore che doveva essere posto nella vecchia cava dismessa aspetta ancora di essere costruito non ostante si continui a pagare il contributo della depurazione in bollette troppo salate, in barba alla sentenza della cassazione che prevede il recupero decennale delle quote versate.
    Senza parlare della strettoia che coincide nella strada che porta alle rovine, cassonetti compresi e macchine parcheggiate che rendono pericoloso il transito delle auto dalla cassia al borgo.
    Nei pressi delle cascate, al portonaccio, l’abbandono delle strutture e i relativi pericoli per i visitatori delineano non solo l’incuria ma un degrado ignobile che non può essere disatteso dalle amministrazioni locali.
    Pensare che Veio e gli etruschi hanno insegnato alla Roma imperiale, tecniche idrogeologiche e una civiltà che a distanza di 2000 anni, dovrebbe, almeno per il rispetto della storia, avere il giusto riscontro della memoria ed essere un luogo di svago e culturale non un punto sulla cartina dimenticato dall’ignoranza istituzionale.
    Esisteva un punto di ristoro sul Piordo, oggi non c’è più, un Bar nel borgo, oggi non c’è più, senza parlare dei servizi dismessi nel passato, la posta e il medico condotto.
    Isola è morta ed ora sta cadendo a pezzi non ostante l’intervento di Petrelli che ci abita e credo che abbia a cuore li dove risiede lui e la sua famiglia ma l’amministrazione regionale e il comune di Roma deve investire di più sul turismo e i luoghi che sono ad esso propizi per lo sviluppo anche economico della campagna romana di pregio come Isola Farnese e le rovine di Veio.

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