Questa mattina esponenti del gruppo politico di CasaPound hanno occupato la sede del Centro Provinciale di Formazione Professionale in Via Cassia 472 a Roma. Il motivo di questa occupazione è spiegato nel comunicato di Andrea Antonini consigliere eletto de La Destra al XX Municipio.
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“Esprimo tutta la mia solidarieta’ a Casapound Italia e la mia vicinanza alle famiglie in emergenza abitativa, che questa mattina hanno occupato lo stabile di via Cassia 472. Un posto che il 4 giugno scorso il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, ha assegnato all’assessore Smeriglio e ai suoi amichetti di cooperative rosse e centri sociali”. Lo ha detto il capogruppo della Destra al XX Municipio di Roma, Andrea Antonini.
“Per l’assegnazione dello stabile non c’e’ stato nessun bando – spiega Antonini – ma e’ stato preso e regalato, sfruttando anche i fondi europei. Inoltre il XX Municipio non e’ stato nemmeno interpellato riguardo a una decisione che influisce significativamente sulle dinamiche del territorio di propria competenza”.
“Un’assegnazione – conclude il capogruppo de La Destra – che non fa i conti con le carenze strutturali cittadine e del XX Municipio, con la mancanza di asili nido, case e strutture per disabili. Una maniera bella e buona per regalare il patrimonio pubblico alle cooperative di amici”.
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LA CRONACA DELLA MATTINATA
Alle 8:00 di questa mattina una ventina di esponenti di CasaPound hanno occupato la sede del Centro Provinciale di Formazione Professionale in Via Cassia 472 a Roma.
Poco dopo sono intervenute le forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, in tenuta antisommossa con diverse camionette e autovetture. E’ parso subito chiaro che si trattasse di un gesto dimostrativo per porre l’accento sull’affidamento del Centro inaugurato il 3 Giugno dal Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Leggi articolo
Verso le 11:00 è intervenuto Antonio Lucarelli responsabile dello staff del Sindaco di Roma accompagnato da Luca Gramazio, Consigliere Comunale di Roma e Vice Presidente della VII Commissione Patrimonio e Politiche Abitative. Durante la riunione tenutasi nella sede del Centro Andrea Antonini ha spiegato i motivi dell’occupazione ed ha ottenuto l’apertura di un tavolo di confronto.
Alle 12:00 i militanti di Casa Pound hanno terminato l’occupazione e la situazione è tornata alla normalità.
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I COMMENTI POLITICI
Diversi sono stati i commenti politici a questa occupazione.
Nicola Zingaretti Presidente della Provincia di Roma dichiara che è odiosa la cultura dell’occupazione come l’occupazione.
La ‘Scuola del Sociale’ e’ una delle piu’ importanti innovazioni che questa amministrazione ha prodotto. Un servizio nato per riqualificare l’offerta e la qualita’ delle politiche sociali del territorio. Un servizio voluto e pensato con la grandissima famiglia del volontariato e dell’associazionismo. Quella di Casapound e’ una inaccettabile aggressione al servizio pubblico”. A dichiararlo in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, nel commentare l’occupazione da parte di Casapound della struttura sulla Cassia. Per Zingaretti in questo modo ”torna odiosa la cultura dell’utilizzo della forza per imporre con arroganza una visione delle cose. Noi non ci faremo intimidire, continueremo ad operare per rafforzare e rilanciare la forza del volontariato e dell’associazionismo. Non possiamo non denunciare quanto sia intollerabile che di nuovo nella nostra citta’ si debba assistere a forme di prevaricazione politica che inspiegabilmente continuano a rimanere impunite”.
Massimiliano Smeriglio Assessore provinciale di Roma alle Politiche del Lavoro e alla Formazione, dichiara che Lo stabile di via Cassia 472 ospita la ‘Scuola del Sociale’, un ufficio attivo che svolge un prezioso lavoro provvedendo alla formazione e all’aggiornamento degli operatori sociali pubblici e privati. E’ un pubblico esercizio istituito dalla Provincia di Roma per costruire risposte alla crisi valorizzando l’economia sociale, senza dubbio uno dei settori strategici per il nostro tessuto produttivo. E’ fondamentale ripristinare immediatamente il servizio e permettere ai dipendenti di tornare a svolgere il loro lavoro
Giorgio Mori Consigliere XX Municipio e Presidente della Commissione delle Politiche Sociali ha commentato che E’ inammissibile che la Provincia di Roma abbia previsto attività simili come quella della cosiddetta Scuola del Sociale, affidandola ad associazioni di amici e compagni, senza alcun confronto preventivo con il Municipio e con le altre realtà territoriali. Tali situazioni hanno generato forme di esasperazione eclatanti come quella dell’occupazione da parte di Casapound dell’edificio in Via Cassia 472 e che inducono il cittadino a non capire quali siano i reali intendimenti dell’amministrazione in tali materia. La sinistra romana continua a dimostrarsi egoista, individualista e poco attenta alle reali necessità dei romani e questo fatto risulta ancor più grave dal momento che si tratta di scelte attinenti al sociale, vale a dire il settore a garanzia delle fasce più deboli della popolazione. E’ necessaria dunque l’apertura, in situazioni analoghe, di un tavolo di discussione per definire l’uso delle sedi e dei locali destinati alle attività di rilievo sociale.
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Ma scusate, quella sede è di proprietà della Provincia, giusto? Non sorge su un’area particolare (area protetta, ecc.), giusto? La Provincia ha un’assessorato alle Politiche Sociali, giusto? Bene, l’unico punto è sul tipo di affidamento che è stato fatto. Antonini lei dice che è stato “regalato”. Ci può produrre cortesemente l’atto di cessione a titolo gratuito tra la Provincia e i loro amichetti? Grazie
Vorrei però ricordare che pochi mesi fa ben 13 ettari di parco (Inviolatella) sono stati regalati – non ceduti – anzi donati – poi forse assegnati (scusate ma la figuraccia delle smentite e controsmentite dello staff del Sindaco ha prodotto questa ambiguità…) alla Fondazione Raphael Onlus legata al Vaticano, per il progetto Villaggio degli Ercolini. In questo caso, molto più grave per dimensione e per tipologia (area protetta e vincolata a rischio edificazione), non ho avuto il piacere di leggere le parole di fuoco che il cons. Mori usa nel caso in oggetto. Mori, lei è pronto a sottoscrivere queste parole:
“E’ inammissibile che il Comune di Roma abbia previsto attività simili come quella del cosiddetto Villaggio degli Ercolini, affidandola ad associazioni di amici e compagni, senza alcun confronto preventivo con il Municipio e con le altre realtà territoriali. Tali situazioni hanno generato forme di esasperazione eclatanti come quella dell’organizzazione della Giornata in difesa del Parco Pubblico dell’Inviolatella Borghese e che inducono il cittadino a non capire quali siano i reali intendimenti dell’amministrazione in tali materia. La destra romana continua a dimostrarsi egoista, individualista e poco attenta alle reali necessità dei romani e questo fatto risulta ancor più grave dal momento che si tratta di scelte attinenti al sociale, vale a dire il settore a garanzia delle fasce più deboli della popolazione. E’ necessaria dunque l’apertura, in situazioni analoghe, di un tavolo di discussione per definire l’uso delle sedi e dei locali destinati alle attività di rilievo sociale.”
Ci dica, Mori, sottoscriverebbe queste SUE parole, un po’ modificate per l’occasione?
Do invece atto ad Antonini della coerenza dimostrata nelle due occasioni. Mi aspetto, quindi, che un nutrito gruppo di militanti di Casa Puond occupi allo stesso modo l’area assegnata alla Fondazione Raphael Onlus, il giorno in cui il primo “ercolino” ci metta piede.
Antonini, a quando l’occupazione del locale nel mercato di Ponte Milvio adibito ad ufficio del comune-municipio 20 e sempre chiuso da più di un anno ?
Giuro che se lo occupa le darò una mano !
Martina
Passo da sempre davanti a quella villona e non avevo mai capito a cosa fosse adibita.
Ora lo so a livello concettuale , quanto prima a livello di utilizzo pratico.
Mi auguro che qualcuno lo sappia e sappia anche spiegarcelo.
Immaginavo il solito stabile fichissimo adibito , guarda caso , a convento.
Invece no.
Qualcuno può illustrarmi sulle attività svolte ?
Oppure è il solito modo per creare posti di lavoro di sapore vagamente clientelare ?
Così a manca come a dritta.
Quanto al nostro terreno dell’inviolatella regalato al clero , ho già esternato la mia disapprovazione , anzi schifo.
Un sincero plauso alla redazione per aver sfumato i volti di occupanti e forze dell’ordine. Così si fa giornalismo serio!
Mi riservo qualche giorno per le repliche su alcune note che considero, in tutta sincerità, non del tutto prive di fondamento.
Giorgio Mori
Paolo, Le rispondo con un ritardo di quasi cinque mesi, ma, come detto, ogni promessa è un debito.
Poi Lei me lo ha ricordato:
https://www.vignaclarablog.it/200909117227/xx-municipio-petrelli-pdl-dire-no-allintolleranza-razzismo-deve-esserci-anche-municipio/
ed io sento di dover chiudere la questione.
Ebbene Lei aveva ragione.
Quando in Consiglio, Antonini ci attaccò aveva una motivazione non del tutto peregrina, ma noi non potevamo esprimere una critica verso una scelta che non aveva avuto una condivisione piena e completa tra Comune e Municipio.
Si chiedeva di prendere posizione duramente contro Alemanno e noi non intendevamo farlo, perchè volevamo solo chiedere di valutare l’opportunità di trovare una soluzione alternativa e questo è stato fatto. Serviva del tempo, però.
Oggi dobbiamo dire grazie al lavoro fatto da alcuni consiglieri della maggioranza, ma anche alla pressione posta in essere da alcune associazioni del territorio, lo riconosco.
Aspettare è stata la scelta giusta prima di effettuare valutazioni.
Noi non usciamo da vincitori su questa vicenda, ma ne esce bene la politica che ha visto prevalere il confonto, la condivisione da un lato e la passione dall’altro.
Il silenzio, a volte, è frutto dell’assenza di argomenti, ma, in altri casi, della paziente attesa di un lavoro strisciante che, mi accorgo oggi, dopo un anno e mezzo dalla mia elezione, essere la vera differenza nella politica.
Ora aspetto ancora un po’ prima di togliermi qualche sassolino dalle scarpe sulla vicenda della revoca del Presidente Ariola.
A presto
G.Mori
Cons. Municipio Roma XX (PDL)
Cons. Mori, saranno anche passati cinque mesi, ma lei è encomiabile!
Apprezzo e condivido le sue parole. Mi permetta di aggiungere un paio di cose al riguardo.
1) La revoca dell’assegnazione dei 13 ettari dell’Inviolatella è sicuramente una buona notizia e come tale va accolta. La considererò una vittoria “piena” della politica (e quindi dei cittadini e del loro “associarsi per migliorare”) quando verrà definito anche un Piano d’Assetto che consideri per quell’area il giusto equilibrio tra fruizione pubblica ed esigenze di tutela del paesaggio e delle risorse naturali.
2) Non ho alcuna intenzione di sminuire il lavoro portato avanti dai consiglieri , ma in queste pagine vorrei ancora una volta poter parlare in modo chiaro e diretto. L’idea che mi sono fatto della conclusione di questa storia, leggendo altri articoli e interviste (come questo https://www.vignaclarablog.it/200911158169/inviolatella-borghese-resta-inviolata-alemanno-revoca-concessione-alla-fondazione-raphael-onlus/ e questo https://www.vignaclarablog.it/200911168177/comitato-cittadino-xx-municipio-inviolatella-borghese-dei-cittadini/), è che quell’assegnazione, da una parte suscitasse quantomeno parecchi dubbi (se non certezze) di illegittimità amministrativa, dall’altra non corrispondesse alle esigenze dei beneficiari in quanto le ridottissime dimensioni dell’immobile presente e il divieto di ulteriore edificazione non avrebbero consentito alla Fondazione Raphael di svolgere le proprie attività nei modi da essa prospettati.
Non saprei dire, quindi, quanto questa revoca sia un atto di lungimiranza e di buona amministrazione da parte del Sindaco, piuttosto che una scelta obbligata, un ripiegamento strategico dopo aver capito di essersi lanciato in un’impresa senza senso e con molti richi politici.
Certo, il fatto che ora alla Fondazione Raphael sia stata assegnata un’altra area che suscita ancora polemiche, sospetti, critiche di incongruenza e minacce di ricorso alla magistratura… mi fa propendere per la “ritirata strategica”. Non vorrei che più che della soluzione di un problema, si sia trattato di uno spostamento di un problema… cioé che per risolverne uno se ne sia creato un altro, per guadagnare tempo e cambiare “oppositori”. Cosa che purtroppo in politica non è così rara.
Concludo con una domanda che rimane immutata e, per ora, senza risposta: ma con tutte le migliaia di proprietà immobiliari in mano al Vaticano e alle tante e diverse organizzazioni che gravitano intorno ad esso, possibile che non si riesca a trovare un posto per questi ragazzi?
PS: attendo con fiducia e curiosità i suoi sassolini sul caso Ariola. Ma non ci lasci in sospeso per mesi, stavolta!!