Ecco come si uccide il turismo nella capitale e come si alimenta la leggenda di Roma città aperta, aperta alla creatività di operatori commerciali privi di scrupoli. Altro che tea for two. Ad una coppia di turisti giapponesi, al termine di un pranzo consumato in un ristorante nei pressi di Piazza Navona, è stato presentato un conto di ben 579 euro comprensivo di mancia di oltre 100 euro.
Le proteste non sono servite ed i due sono stati obbligati a pagare. Ma subito dopo hanno chiesto l’aiuto della polizia rivolgendosi al commissariato di zona. Non c’è voluto molto agli agenti per rilevare che i prezzi fatturati erano di gran lunga diversi e superiori a quelli del menu, così come non c’è voluto molto agli ispettori della ASL Roma A ad accertare l’assoluta assenza di igiene nei locali del ristorante, la sporcizia in cucina, il non funzionamento dei frigoriferi con conseguente presenza di cibi non freschi. Morale: è stata disposta l’immediata chiusura del ristorante ed una denuncia per truffa è scattata a carico del proprietario.
In dialetto misto nipponico-romanesco sembra che i due turisti abbiamo esclamato “tiè, beccate questo”. Ci uniamo a loro. (red.)
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