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La Giustiniana – un Pasquino patriottico colora di bianco, rosso e verde i muri della zona

Galvanica Bruni
ignota l’identita’ segreta dell’appassionato e solitario attivista che tappezza di slogan il circondario

giustiniana1.jpgCi permettiamo di chiamarlo scherzosamente il “Pasquino della Giustiniana”, dato che e’ solito affiggere i suoi manifesti autoprodotti rigorosamente con vernice tricolore, proprio sui muri dell’omonima zona, sulla via Cassia. I suoi slogan, connotati spesso da una matrice nazionalista anti-atlantica vecchio stampo (“Chi beve Coca-Cola diventa loro complice”, “Disamericanizziamoci”, “Si scrive Italia, si legge patria, si ama sempre”), spaziano dall’attualita’ politica (“Ne’ Obama ne’ McCaine!”, “Michele Santoro giornalista esemplare”) agli auguri di buon compleanno rivolti ad imperatori romani come Giuliano, osannato per la famosa apostasia nei confronti del Cristianesimo, e Aureliano, fautore del culto del Sol Invictus, caro agli ambienti neopagani (perche’ usare pero’ la locuzione Era Volgare nelle date, che tiene comunque conto della nascita di Cristo come “spartiacque”? Non sarebbe piu’ corretto fare riferimento, come parametro, alla data di fondazione dell’Urbe?).

Ed inoltre, Maria Pasquinelli, chi era costei? La domanda manzoniana credo venga spontanea un po’ a tutti, incluso chi sia in possesso di una discreta cultura generale, e probabilmente il quesito farebbe la sua figura nella rosa delle domande finali di un telequiz di prima serata. Il ricordo dell’attivista nazionalista italiana, protagonista tra l’altro dell’assassinio del comandante britannico della guarnigione di Pola, colpito a morte nel 1947 dall’allora trentaquattrenne irredentista, di fronte alle sue truppe schierate, in procinto di consegnare la citta’ alla Yugoslavia di Tito, e’tenuto, al contrario, in gran considerazione dal misterioso “attacchino”.

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L’attivita’ del misterioso grafomane va avanti ormai da diversi anni, in toni sempre appassionati ma mai violenti, va detto a suo onore. Al punto che parecchi abitanti della zona vivono con curiosita’ l’attesa di scoprire qualche nuovo slogan nei suoi manifesti che, tra l’altro, sembrano godere di una forma di rispetto bipartisan. Gli attacchini ufficiali, per quanto possibile, paiono evitare di coprirli o staccarli anche in periodo elettorale. Pochi pero’ ne conoscono la vera identita’anche se c’e’chi dice che si tratti di un signore non piu’giovanissimo, che fa tutto da solo, girando ad attaccare i manifesti a bordo di un vecchio scooter.

Nell’augurargli buon lavoro dalle nostre pagine, ci piacerebbe rivolgergli una preghiera. Perche’non spende uno scampolo del suo attivismo sulle questioni del  quartiere, denunciando qualche disservizio o questione in sospeso? I muri, come le pagine di un blog, possono diventare una cassa di risonanza non trascurabile, in fondo. Ben vengano i massimi sistemi, ma anche l’illirico Aureliano comincio’da soldato semplice, prima di diventare generale e poi imperatore…

Maurizio Pons

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