A poco più di dieci giorni dall’entrata in vigore, l’ordinanza anti-alcol del Sindaco Alemanno fa ancora discutere. Le associazioni dei commercianti ne chiedono l’annullamento, pena ricorso al TAR,denunciando una forte flessione degli incassi, c’è chi dice addirittura del 40%. Non a caso, già il 16 gennaio all’atto dell’annuncio del Sindaco “il divieto servirà ad evitare eccessiva presenza di alcol che rischia di creare un clima sbagliato” il Presidente della Confcommercio di Roma, Cesare Pambianchi, espresse forti perplessità dichiarando di comprendere “la situazione di emergenza” ma di temere la trasformazione di Roma in “una città basata sui divieti”.
Ma nonostante ciò è notizia di ieri che il Campidoglio ha in animo di estendere l’ordinanza anti-alcol ad altri quartieri limitrofi alle zone dove il provvedimento è in vigore.
Ricordiamone i contenuti.
Il dispositivo emesso il 16 Gennaio impone, in via sperimentale, nuovi limiti alla vendita e alla somministrazione di alcolici per il periodo compreso tra il 17 gennaio e il 28 febbraio 2009. Tutti i giorni della settimana, come si legge sul sito del Comune, valgono queste regole:
1) i venditori al dettaglio a qualsiasi titolo (anche artigiani o industria) non possono vendere alcolici al dettaglio dalle 21 fino a chiusura esercizio.
2) Chi è autorizzato alla somministrazione di alimenti e bevande, compresi i circoli privati, non può somministrare o vendere alcolici – per l’asporto o il consumo fuori dal locale – dalle 21 fino alla chiusura.
3) Gli stessi esercizi del punto 2 (autorizzati alla somministrazione, compresi i circoli privati) non possono somministrare sulla propria superficie alcolici dalle 2 di notte fino alla chiusura.
Nel XX Municipio queste regole si applicano alle seguenti zone (per gli altri Municipi interessati, cioè I, III e VI rinviamo al contenuto dell’ordinanza, per leggerla cliccare qui):
Piazza Saxa Rubra (a Prima Porta), via della Stazione di Prima Porta, via della Villa di Livia, via della Giustiniana dal civ. 1 al civ. 16, vicolo di Prima Porta, via della Farnesina da piazzale Ponte Milvio all’incrocio con via della Maratona, via Prati della Farnesina, via Orti della Farnesina, Largo Maresciallo Diaz e Piazzale Ponte Milvio.
Tali misure, dice sempre il sito capitolino, hanno avuto il consenso dei presidenti dei Municipi interessati.
Ma veniamo a Ponte Milvio, per segnalare una dimenticanza od un refuso nell’ordinanza che di fatto ha creato una situazione di disparità di trattamento fra i locali ed una certa confusione che inficia i risultati attesi dalla stessa.
Chi conosce la zona sa che una buona parte dei locali autorizzati alla somministrazione di alimenti e vivande che operano anche dopo le 21, non è sul Piazzale di Ponte Milvio ma su via Flaminia Vecchia e via Riano, ambedue a pochi metri dalla Piazza, ma queste due vie non sono state indicate nell’ordinanza. Basta dunque girare l’angolo – nel vero senso della parola – per poter acquistare alcol da asporto dopo le 21 o per poterlo bere all’interno di un locale dopo le 2.
Ma la contraddizione non finisce qui.
Alcuni esercenti di via Flaminia Vecchia ci hanno detto che l’ordinanza è stata loro consegnata da Agenti della Polizia Municipale ai quali hanno firmato un verbale che ne attesta la ricevuta e l’obbligo di rispetto. Uno di essi, ai quali abbiamo fatto notare che formalmente non sarebbe tenuto a rispettarla, ci ha detto “io la rispetterò comunque, per senso di etica e per correttezza nei riguardi dei miei colleghi che operano sulla piazza”.
Ma di virtuosi non è pieno il mondo e dunque, dimenticanza o refuso che sia, un immediato errata corrige appare necessario.(Red.)
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in che mani siamo,……neanche individuare una strada ….
Credo che sanno bene dove sono le strade, e dove sono i locali, hanno dato loro il permesso di aprire, ed alcuni locali non hanno l’autorizzazione di servire il vino bicchieri…………..che dire ancora……………..