Si discute da oggi nell’aula Giulio Cesare in Campidoglio il nuovo regolamento di Polizia Urbana che prevede la dotazione della pistola da parte dei Vigili Urbani addetti a servizi di Polizia giudiziaria, pubblica sicurezza e Polizia stradale. La bozza del regolamento, già approvata dalla Giunta capitolina e da oggi dibattuta in Consiglio, prevede che l’arma sarà assegnata previo consenso del singolo agente e che prima della consegna della stessa l’assegnatario sarà sottoposto a test psicofisici e ad un addestramento al poligono. Ogni anno poi i vigili abilitati all’uso dell’arma dovranno partecipare minimo a due corsi di tiro.
In aula è previsto un acceso dibattito il cui esito non è scontato; il voto finale è atteso per il prossimo lunedì.
Per la cronaca, secondo un sondaggio dell’Ospol (uno dei sindacati dei vigili urbani) condotto a luglio 2008 nei comandi dei 19 Gruppi di Polizia Municipale, il 75% degli agenti è d’accordo con la decisione della giunta comunale di dotare i vigili della pistola mentre il 10% preferisce non averla, il 5% sarà obiettore di coscienza ed il 10% resta indeciso.
Sempre secondo l’Ospol, per migliorare il livello di efficienza del servizio prestato alla città dalla Polizia Municipale, oltre all’armamento, si rende necessario stabilizzare 500 vigili precari, assumere tutti i vincitori dell’ultimo concorso e rendere operativo il progetto del ‘Vigile di Prossimita” in tutti i quartieri. Misure concrete con le quali dare risposta, forse non esaustiva ma certamente tangibile, al problema della diffusa microcriminalità imperante nelle vie della capitale.
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