Pino Quartullo è un autore, sceneggiatore, attore e regista di teatro di notevole valore. La sua voce particolare, ben impostata, la si può ascoltare con ammirazione in teatro, al cinema e in molte fiction in televisione. Lo possiamo considerare il classico “animale da palcoscenico” che riempie la scena. Pino Quartullo vive a Roma Nord, a due passi da Vigna Clara e volentieri ci concede un po’ del suo tempo, considerato che dal 10 Gennaio è impegnato al Teatro Traiano di Civitavecchia nella commedia “Ultima Chiamata” di Josianne Balasko, per poi partire in tournée in tutta Italia.
Quartullo, sono molti anni che vive qui, a Roma Nord? Abito in una traversa di via Cassia Antica da molti anni. Di fronte alla mia casa si trova il Parco dell’Insugherata. Di notte vengo svegliato dal rumore degli istrici. Vedo spesso delle volpi, pecore e cavalli, una cosa rara per chi abita in centro a Roma. Vivo vicino a dove abita mia figlia Emma e questo mi fa piacere.
Avendo studiato recitazione al Laboratorio di Gigi Proietti, conoscerà bene questo grande attore poliedrico. Anche Proietti, come lei, nella sua carriera si è cimentato con successo in molti generi di spettacolo. Bisogna essere dunque uomini a 360°? Più lo si è e meglio è! Di Gigi mi manca la parte del musicista, suona la chitarra benissimo. Il confronto è pericoloso, La ringrazio di questo accostamento. Io sono un allievo di Gigi, è stato fondamentale per la mia carriera e la mia formazione, ho avuto la fortuna di lavorare con lui che mi ha diretto come regista in teatro. Lui è il mio maestro, perché nella vita non si finisce mai di imparare e di studiare. Per la mia formazione è stata importante la Facoltà di Architettura. Mi sono laureato con una tesi su di un progetto di teatro sperimentale prima di diplomarmi in regia all’Accademia di Arte Drammatica di Roma e in recitazione al Laboratorio di Proietti. Ho solo il rimpianto di non aver imparato uno strumento musicale.
Del luogo in cui vive qual’è il posto che preferisce, il suo luogo del cuore? Certamente il Parco dell’Insugherata. C’è una vegetazione rara, un bosco pieno di agrifogli, un luogo straordinario, sembra di stare in campagna ed invece siamo circondati da Roma. C’è un maneggio e ed un club sportivo. Un’isola straordinaria nel cuore della Cassia che pochi conoscono.
Ha organizzato nel 2002/2003 a Civitavecchia il Festival degli artisti di strada che si è svolto nel porto e nel centro della cittadina con enorme successo. Pensa che un’esperienza simile si potrebbe sperimentare anche nel nostro territorio, per esempio a Ponte Milvio? Sarebbe meraviglioso, qualora qualcuno volesse sono pronto a dare la mia collaborazione per la mia esperienza nel settore. Mi sono stupito che Roma non avesse ancora organizzato un appuntamento con l’arte di strada.
Ha interpretato la commedia “Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca” per la regia di Gigi Proietti, tratto dalla sceneggiatura originale di Age, Scarpelli e Scola. Nel film omonimo, uscito nel 1970, regista Ettore Scola, nella parte del protagonista c’era Marcello Mastroianni accanto ad una strepitosa Monica Vitti. Cosa ha significato per lei interpretare lo stesso ruolo di Mastroianni? Un’emozione incredibile lavorare durante le prove dello spettacolo con Scola, Proietti, Age, Scarpelli e Armando Trovajoli che curava le musiche della commedia. La stessa emozione che avevo provato al Sistina alcuni anni prima con Giorgio Gaber e Garinei durante le prove della commedia “A che servono gli uomini” con Ombretta Colli e Marisa Merlini. Grande responsabilità quindi interpretare la parte di Mastroianni ma tutti di comune accordo decidemmo che avrei dovuto reinterpretare il personaggio a modo mio, sulle mie corde.
Nel nostro quartiere ci sono molti locali trendy, alla moda. Trova il tempo di frequentarli? Tutti. Quello in cui sono più assiduo è la storica trattoria sulla Piazza. C’è la Signora Emma che ha visto crescere la mia Emma con i coniglietti d’estate lasciati liberi. Sembra di ritornare nella vecchia Roma con il pergolato caratteristico. Desidero nominare il noto bar pasticceria dove si va apposta per rompere le diete
Ci vuole parlare della Sua esperienza di Direttore Artistico del Teatro Comunale di Civitavecchia? E’ rimasto molto legato alla Sua città d’origine? Come tutti i giovani non vedevo l’ora di scappare e vedere il mondo, ma crescendo ho capito che alla città natia si è legati per sempre, Giulio II della Rovere la definì Porto e porta di Roma. E’ sempre stata una importante appendice di Roma. Il cibo che arrivava a Roma passava per Civitavecchia, e quando i viveri venivano bloccati si veniva a creare un grave problema di approvvigionamento. Nel Settembre scorso abbiamo messo in scena l’assedio dei francesi, a cui i civitavecchiesi resistettero per 82 giorni consecutivi tra il 1798/99. Ultimamente ho messo in scena la rievocazione della posa della prima pietra della fortezza bramantesca chiamata “Forte Michelangelo” costruita nel 1508. Papa Giulio II asseriva che Civitavecchia è fondamentale per Roma. Mi sento l’anello di congiunzione tra il porto di Roma (Civitavecchia) e la città di Roma. Il Teatro Traiano era rimasto chiuso per 20 anni e ora festeggia 10 anni di attività. Sono felice di vivere questa esperienza. Inoltre Ho creato nella mia città natale una scuola di Cinema e Teatro.
Il personaggio della commedia “Ultima chiamata” il cantante rock-melodico Alex Martini, idolo delle folle, le assomiglia? Si un po’, perché non è molto simpatico, ma poi si fa amare e torna sui suoi passi.
Ha lavorato con molte attrici affascinanti e di talento. Senza togliere nulla alle altre, ce n’è una che l’ha colpito in maniera particolare? Si, Sophia Loren. Quando giravamo “La ciociara” nel 1989 per la regia di Dino Risi in Iugoslavia. Il mio ruolo era quello di Renato Salvatori nel film precedente di De Sica, cioè il camionista che soccorre madre e figlia dopo lo stupro. All’alba prima di girare la scena, trovai Sophia Loren perfettamente truccata e vestita con i piedi a mollo dentro l’acqua di mare come se fosse stata a Pozzuoli o a Napoli e ripeteva perché non era estate e l’acqua era gelata “che bellezza, com’è bello”.
Ha doppiato l’attore americano Jim Carrey. E’ stata un’esperienza interessante lavorare come doppiatore? Si molto. È stato stimolante, perché Jim Carrey usa la voce in tantissimi modi.
Quartullo, la ricordiamo ne “Il Marchese del Grillo” di Monicelli con Alberto Sordi del 1981. Ci rivela una curiosità divertente riguardante questo film? E’ stato il mio primo film. Il primo giorno delle riprese con Alberto Sordi come partner, con Monicelli di fronte a me, ci trovavamo al Quirinale. Io interpretavo il ruolo di una guardia del Papa che insieme ad altri soldati facevano dentro una fontana una gara con le rane. E Alberto Sordi ci beccava e ci diceva “Che stai a fa qua?”. All’improvviso mentre mi esercitavo con le rane mi sento la voce di Sordi che mi fa “che stai a fa qua”? Diventai tutto rosso perché non avevo capito che lui voleva provare la scena. Mi tranquillizzai e insieme provammo la scena
Cinema, teatro, televisione, qual’è il genere che preferisce? Dove mi chiamano vado, non faccio distinzione se c’è una cosa bella ed interessante.
Alessandra Stoppini
la scheda: Pino Quartullo è nato a Civitavecchia il 12 Luglio 1957. Laureato in Architettura. Si è diplomato in regia all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e diplomato in Recitazione al Laboratorio di Esercitazione Sceniche di Gigi Proietti. Dal Giugno 2007 è Direttore Artistico del Teatro Comunale Traiano di Civitavecchia. E’ Direttore e Docente della Scuola delle Arti (Laboratorio di Cinema e di Teatro). di Civitavecchia. La sua carriera si è divisa tra cinema e teatro. Per il cinema ricordiamo i film “Il Marchese del Grillo” Regia di Mario Monicelli”(1981) “Piccoli Equivoci”(1989) di Ricky Tognazzi, “Quando eravamo repressi “(1992), “Le donne non vogliono più”(1993), “Storie d’amore con i crampi”(1995), tutti per la regia di Pino Quartullo.”Che ne sarà di noi” (2004) di Giovanni Veronesi, “Scusa ma ti chiamo amore” (2008)
Vastissima la sua produzione teatrale sia come regista che come protagonista sulle scene: da “A me gli occhi, please, di e con Gigi Proietti (1982) a “L’Avaro” di Molière con Paolo Stoppa e regia di Giuseppe Patroni Griffi. Come regista ricordiamo “Quando eravamo repressi”(1990) e “Le faremo tanto male”(1992) con Alessandro Gassman e Stefania Sandrelli. Nel suo primo ruolo teatrale.”Dramma della gelosia. Tutti i particolari in cronaca” (1999-00, 2000-01) regia di Gigi Proietti. “Gli innamorati” di Carlo Goldoni.(2003). “Stregata dalla Luna” ( versione teatrale) regia di Gigi Proietti (2004-2005).
Per la televisione ha partecipato a varie fiction di successo e film per la tv., “A due passi dal cielo” regia di Sergio Martino (1999) Rai Uno. “L’amore oltre la vita” co-protagonista Monica Guerritore (1999) Rai Uno. Nel 2008 è apparso in “Provaci ancora Prof.” sempre su Rai Uno e per Canale 5 “Distretto di polizia” e “Amiche mie” con Margherita Buy e Elena Sofia Ricci.
Attualmente è in scena con la commedia da lui diretta “Ultima chiamata” di Josiane Balasko, al fianco di Paola Tiziana Cruciani. Piccolo gioiello di sofisticata ironia francese, dove si può assaporare la particolarità del teatro francese, capace con i suoi paradossi di rendere tutto naturale e spontaneo.
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TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO
ASSISTENTE AMMINISTRATIVO DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI CIVITAVECCHIA.
SEI MOLTO SIMPATICO
N.B. TANTO TEMPO FA, ERI MOLTO GIOVANE E FACEVI IL BARISTA ! ORA, SEI DIVENTATO BRAVISSIMO E NOTISSIMO ATTORE E DIRETTORE ARTISTICO TEATRO TRAIANO DI CIVITAVECCHIA .
CIAO AL PIU’ PRESTO.
MI SCRIVI LA MIA POSTA ELETTRONICA. GRAZIE MILLE