“subito dopo Natale avevo notato in un negozio un capo di abbigliamento che mi piaceva. Costava 79,90 euro ma – mi sono detta – se aspetto una settimana arrivano i saldi e lo pagherò di meno. E così ho fatto. Questa mattina sono tornata in quel negozio, ho ritrovato il capo, l’ho provato, mi è ancora piaciuto e sono andata alla cassa a pagarlo”. Così ci racconta questa sera una nostra lettrice, che prosegue dicendo “alla cassa mi indicano il cartellino: prezzo pieno 89,90 euro sconto del 44%, importo da pagare 49,90. Ma come – dico alla cassiera – una settimana fa costava 79,90 ! Lei si sbaglia, forse lo confonde con qualche altro capo – mi viene risposto – ed io ci credo. Pago e vado via”.
“Ma durante il tragitto un tarlo mi rode perché sono convinta di avere, a soli 25 anni, una buona memoria. Giunta a casa, guardo bene il cartellino e vedo che i prezzi di cui sopra sono stampati su un adesivo. Con molta calma e pazienza, piano piano, senza danneggiarlo, sollevo l’adesivo e sotto cosa c’è ? Il prezzo originale, 79,90 euro!”
“Non sono i 5 euro in più che ho pagato che mi hanno fatto imbestialire – conclude la nostra lettrice – ma l’essermi sentita raggirata e trattata come un’allocca. Furiosa, ho chiamato la sala operativa dei Vigili Urbani, mi hanno detto di fare un esposto allegando il cartellino e lo scontrino fiscale. Lunedì mattina sarà la prima cosa che farò”.
Tutto ciò è accaduto nel negozio di una grande catena di abbigliamento presente nel Centro Commerciale Porta di Roma.
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