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Gianluigi Mattia a colloquio con VignaClaraBlog

Galvanica Bruni

mattia.JPGPresso il Museo Crocetti, in Via Cassia 492, è avvenuta  l’inaugurazione della personale di Gianluigi Mattia dal titolo “l’Enigma accecato, Ricognizioni di leggerezza, ironia e infericità”. L’esposizione raccoglie la produzione di Mattia, che si può definire, prendendo in prestito le parole di Gabriele Simongini dall’introduzione del catalogo della Mostra, in cinque aggettivi: eretica, erotica, eccentrica, errante e delirante. A margine dell’inaugurazione abbiamo  rivolto alcune domande all’artista.

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Maestro Mattia vuole spiegarci il significato del titolo della Mostra? Tutto il mio lavoro si attorciglia attorno al concetto di enigma. Infatti di tutto ciò che produco mi interessa il lato misterioso, oscuro che mi si disvela durante l’opera e che mi guida.

Lei è torinese di adozione ma vive e lavora da molti anni a Roma. Per un’artista cosa significa lavorare a Roma? Ho assorbito l’atmosfera di questa magnifica città. Mi ha sollecitato favorevolmente. Le mie origini torinesi invece si possono ritrovare nei miei disegni, dai quali si evince un rigore sabaudo tipico del Piemonte. Mi riferisco all’opera esposta al Crocetti “La Madonna di Piero della Francesca accoglie i contemporanei”, grafite su carta intelata, composta tre anni orsono.

Ci racconti la sua formazione artistica. Ho studiato all'”Accademia Albertina” con il pittore Felice Casorati, un maestro del Novecento, diplomandomi in scenografia. La mia è stata dunque una solida formazione. Nel 1963 sono venuto a lavorare a Roma in qualità di assistente scenografo con Ezio Frigerio per tre anni. Ho iniziato la mia attività di docente insegnando Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Firenze e Roma, come titolare di cattedra. Parallelamente proseguiva la mia produzione artistica.

Tra le sue tante esposizioni, quali ricorda con maggiore soddisfazione? Sicuramente le Personali alla Galleria Forni del 1973 e del 1974 alla Galleria Giulia di Roma.

Al Museo Crocetti cosa ha scelto di esporre? Era necessaria, data l’ampiezza della location del Museo Crocetti, mettere insieme tutta la mia produzione che mattia2.jpgva dai grandi oli assistiti, piccole carte e sculture (anche installative) e disegni di grandi dimensioni. Di oli assistiti appare “Rosso” olio su tela, datato 2004. In quest’opera riprendo il concetto del grande artista francese Marcel Duchamp, animatore del Dadaismo, movimento culturale nato nella neutrale Zurigo durante la Prima Guerra Mondiale, ed ideatore del ready-made. “Detto, fatto”, “Istantaneo” termine utilizzato per descrivere un’opera d’arte ottenuta da oggetti appartenenti alla realtà quotidiana, che possono essere modificati o meno. Nella mia opera “Rosso”, i guanti e l’omino appeso diventano non un elemento a se stante ma uniti al dipinto, quindi il guanto diventa pittura, arte. Lo stesso avviene nell’altro dipinto esposto “Blu” del 2003. Il paio di guanti, l’omino appeso, impellicciati, modificati acquistano un nuovo significato. Mi considero un “new dada” ma italianizzato. Come diceva Duchamp “Io vi dico che le opere d’arte di oggi son le verità di domani”

Alessandra Stoppini

Informazioni: Museo Venanzo Crocetti, Via Cassia 492 telefono 06/33711468 
mostra “L’Enigma accecato” di Gianluigi Mattia, dal 17 Dicembre 2008 all’8 Gennaio 2009  dalle 11 alle 18, Martedì e Mercoledì chiusa – Ingresso gratuito

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