Home ATTUALITÀ XX Municipio: Governo di prossimità o Agenzia del Campidoglio ?

XX Municipio: Governo di prossimità o Agenzia del Campidoglio ?

Galvanica Bruni

riflessioni di Vincenzo Pira

xx-municipio.jpgLa crescita della città, fin dagli anni ’60, ha posto l’esigenza del decentramento amministrativo come condizione obbligatoria di un buon governo democratico. Decentramento che nasce da una richiesta dei cittadini  di una maggior e migliore partecipazione diretta al governo della città. Da qui la nascita, negli anni ’70 delle Circoscrizioni e la loro trasformazione in Municipi,  con la Delibera n. 22 del 2001, e il trasferimento di nuovi poteri.  Il Regolamento del XX Municipio prevede la responsabilità gestionale dei seguenti servizi:

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I servizi demografici; i servizi sociali e di assistenza sociale; i servizi scolastici e educativi; le attività e i servizi culturali, sportivi e ricreativi in ambito locale; le attività e i servizi di manutenzione urbana, gestione del patrimonio,disciplina dell’edilizia privata; le iniziative per lo sviluppo economico nei settori dell’artigianato e del commercio; le funzioni di polizia urbana nei modi di cui al Regolamento del Corpo di Polizia Municipale e le attività di informazione, comunicazione e partecipazione civica.

L’esperienza di questi ultimi anni ha evidenziato un limite rispetto compimento di un decentramento amministrativo maturo e permane un concentramento di responsabilità e di risorse negli assessorati e nei Dipartimenti comunali che non ha permesso di analizzare adeguatamente i problemi specifici di ogni territorio  e dare risposte che nella realtà ha dimenticato troppe aree  (soprattutto nei municipi “periferici”) in cui la carenza di governo e di risposte ai bisogni ha creato condizioni di malessere e di diffidenza verso le istituzioni.

Si continua a identificare il comune e il sindaco come rappresentanza del governo di prossimità e a loro si danno i meriti e le colpe di quanto succede nella pubblica amministrazione. I municipi sono visti come servizi complementari, agenzie decentrate del comune, e non come governo del territorio democraticamente eletto e rappresentativo delle istanze locali.

Continuare a governare Roma con modalità centralistiche e con una programmazione delle disponibilità delle risorse accentrate nei dipartimenti comunali limita la potenzialità di partecipazione democratica e di buon governo dei territori. Non si valorizza adeguatamente l’impegno degli eletti nei municipi  che non roma-19-municipi.jpgsono adeguatamente ascoltati e considerati nel ruolo di rappresentanza capillare dei bisogni locali. Da qui la mancanza di progettazione delle micro realtà territoriali  come componenti vive della città. I municipi hanno ancora una identità incompiuta : devono essere il governo di prossimità ma non ne hanno i poteri e le risorse necessarie. Devono assumere direttamente il ruolo di rafforzare coesione sociale, aumentare la qualità e il godimento dei servizi ma la carenza di risorse e di poteri non lo permette.

Roma non può essere governata solo dal Campidoglio e si impone una riforma che ampli  e definisca meglio il decentramento e il ruolo del Municipio. Soprattutto nel nostro territorio è necessario un particolare impegno di programmazione e di investimenti mirati che permettano di trasformare pienamente le xx-municipio-territorio.jpgperiferie in città. Non più territori abbandonati a se stessi, aree senza decoro, dormitori senza relazioni sociali e comunitarie. Cancellare la dispersione e la frammentarietà con un programma di città condivisa. Una città di circa 150 mila abitanti in un territorio vasto quanto quello di Milano (il più vasto tra i municipi romani , di 18.671 ettari – clicca sulla foto per ingrandirla).

Si devono richiedere al Comune i poteri per definire e gestire in loco il nuovo piano regolatore e poter monitorare gli interventi di rilevanza locale relativi a infrastrutture viarie, servizi pubblici e decoro urbano. In conclusione trasformare il XX Municipio in vero “governo di prossimità” del nostro territorio e per fare ciò è necessario :

1. la revisione delle attribuzioni di spesa nel bilancio comunale;

2. la riorganizzazione degli uffici decentralizzando buona parte del personale;

3. dare maggiori poteri e competenze al consiglio, giunta  e al presidente del municipio;

4. creare una commissione speciale per la revisione del decentramento composta dai 19 presidenti di municipi e dal sindaco.

Ripensare Roma in termini di “Area Metropolitana” per superare il centralismo capitolino e l’inefficace sistema di satelliti municipali che come le monadi sono chiusi e frammentati e non permettono la nascita di una città policentrica: utopie o proposte da tenere presenti per far nascere una città che includa e rispetti l’esigenza di partecipazione democratica dei suoi cittadini ?  

NdR: ringraziamo Vincenzo Pira per aver voluto condividere queste sue riflessioni con i lettori di VignaClaraBlog che, ne siamo certi, non faranno mancare i loro commenti.

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