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Zero sicurezza sulla ciclabile di Ponte Milvio

Galvanica Bruni

bike.jpgLo stato di degrado di alcuni tratti della pista ciclabile Tevere Nord, quella che porta da ponte Milvio a Castel Giubileo dove la vegetazione l’ha invasa tutta con conseguenti serie difficoltà per la viabilità e rischi per la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni, torna agli onori della cronaca.

Sono tanti i lettori che ci stanno scrivendo in tal senso.

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Con l’arrivo del bel tempo e del caldo la pista è tornata ad essere molto frequentata, una bella passeggiata in bicicletta alle prime luci del giorno piuttosto che al tramonto è un toccasana per il fisico e per l’animo. O meglio, lo sarebbe, se non fosse per una serie di pericoli che incombono sui frequentatori.

E il cahiers de doléances è lungo di segnalazioni. Fra le tante spiccano il fatto che la pista è completamente invasa dalla vegetazione, che il manto è in larga parte rovinato e bucato, che le torrette di richiesta d’aiuto sono fuori servizio, che non si vede mai un addetto alla sorveglianza, un vigile, così come era stato promesso tanto tempo fa. Di tutto potrebbe accadere a chi s’avventura su quella pista.
Ed ecco perchè chi lo fa, prima di dare la prima spinta sui pedali si accerta di avere il cellulare acceso e la batteria bella carica.

Un altro dei maggiori pericoli lo si trova agli incroci della pista con gli attraversamenti delle vie aperte al traffico. Parliamo di via delle Fornaci di Tor di Quinto, di via del Baiardo e di via Vitorchiano dove, come ci ha scritto un lettore, “la segnaletica stradale di pericolo, sia orizzontale che verticale, che avvisa gli automobilisti della presenza di ciclisti in attraversamento, è del tutto o parzialmente assente, di piccole dimensioni o coperta dalla vegetazione.” Ma non è tutto. In corrispondenza di questi attraversamenti i dissuasori in tubi metallici di ingresso sulla pista sono stati in alcuni casi addirittura rimossi.

Urge dunque intervenire, con la sicurezza non si scherza. E non si perde tempo.

Claudio Cafasso

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10 COMMENTI

  1. Personalmente mi e’ capitato di vederla invasa dalle pecore, con ciclisti e podisti bloccati e impossibilitati a passare, perché i cani pastore ringhiavano a chiunque si avvicinava (del ” pastore uomo” ovviamente nessuna traccia!)

  2. … riuscirà questa città ad adeguarsi ai livelli di civiltà delle grandi capitali europee?? abbiamo una pista ciclabile senza paragoni che nel tratto da ostiense a ponte milvio è un viaggio nella storia di roma e nel secondo tratto da ponte milvio a castel giubileo è un percorso nel verde e nella pace un area naturalistica a pochi passi da l centro città . si potrebbero prevedere aree sosta su quest’ultimo tratto con vista sul tevere (togliendo un po di spazio ai tanti club sportivi priivati e statali ) . Si potrebbe poi prevedere un parcheggio di scambio a castel giubileo dove lasciare la macchina e proseguire verso il centro con le bici decongestionando nelle ore di punta la flaminia. Ma purtroppo ancora non siamo un paese civile.

  3. anche perchè se non s’interviene … tra pochi giorni per attraversarla tutta servirà portarsi un bel machete tanto è fitta la vegetazione in alcuni punti arriva quasi al centro della pista

  4. Sono passato oggi, 18 giugno, su quel tratto da ponte milvio a castel giubileo, pioveva e ho incontrato solo due ciclo viaggiatori francesi, che avanzavano a fatica tra le canne che ormai invadono tutta la pista, un po mi sono vergognato di essere romano, ho 46 anni sono nato a Roma, e veramente mi dispiace vedere questo degrado. Vivo a Monterotondo è sogno una ciclabile che prosegua da castel giubileo fino a Monterotondo scalo, ma subito torno alla triste realtà quando vedo l incapacità a tenere in modo decoroso quello che già abbiamo.

  5. mandate le segnalazioni al Sindaco che è così bravo a vantarsi e poi non fa niente di serio e come diceva uno famoso HO DETTO TUTTO

  6. Fabrizio,
    sarebbe già tanto se Roma, per viabilità, trasporti pubblici e piste ciclabili si adeguasse ai livelli delle città della repubblica Serba
    Recentemente ho avuto la fortuna di presentare un lavoro ad una conferenza nella cittadina di Nis in Serbia (conferenza SEERAS e RAD 2014).
    Anche lì i trasporti pubblici sono infinitamente migliori che a Roma e dintorni. Ogni sera, dopo le dieci, tornavamo con il mezzo pubblico da Nis a Niskabanja, cittadina distante 12 chilometri e delle dimensioni di Osteria Nuova.
    Prendevamo tutti l’autobus, anche un ricco imprenditore tedesco che era con noi, ed anche chi aveva il taxi rimborsato. Semplicemente non valeva la pena prendere il taxi.Provate voi ad andare dalla Giustiniana ad Osteria Nuova alle dieci di sera o a prendere il 201 da piazza mancini a La Storta. Minimo 40 minuti di attesa!

  7. Massimo,
    sono stato anche in Corea del sud per una conferenza. Quarantotto milioni di abitanti in una nazione che è un terzo del’Italia. Dovrebbero stare tutti stretti e pigiati, invece strade larghe e piste ciclabili dappertutto! Piste ciclabili anche fuori città per andare da una cittadina all’altra. Per non parlare poi dei trasporti pubblici locali, un treno dopo l’altro. Lì il trenino Monterotondo-Roma passerebbe ogni 5 minuti, dieci al massimo, ma proprio nelle ore “morte”.
    In Italia, invece, solo le frecce rosse per i manager e poi solo posteggi a pagamento e multe infami ai motorini difronte alla sede dei boy scout (si ho viso anche questo a Roma).
    Una amministrazione pubblica che non sa fare nulla per i bisogni dei cittadini si fa bella facendo la faccia feroce con chi va in motorino o in macchina per mancanza di alternative.
    Coraggio ed un caro saluto.
    Francesco

  8. È anche vero che in Italia, specialmente centro sud, difficilmente si rinuncia all uso dell automobile anche per piccoli spostamenti, intendo 10/15 km che in bici percorri in mezz ora e a volte in macchina si impiega più tempo. Sarebbe un segnale, una piccola rivoluzione verso un sistema che ci porta ad usare la macchina per incrementare un introito che riempie sempre le solite tasche.Uso la bici spesso e devo dire che la qualità della vita migliora notevolmente.
    Pedalate gente…. pedalate

  9. Il problema di Roma nord è che tutte le strade sono senza manutenzione ed i marciapiedi coperti dalle erbacce, figuriamoci la ciclabile. Se passate sulla Cassia Bis le erbe hanno invaso parte della corsia e sono molto pericolose…sulla Braccianese 2 non esistono più i marciapiedi e la Cassia è tutta abbandonata!! Io avrei una soluzione: invece di pagare una volta l’anno una ditta che taglia i rovi, perchè il Comune di Roma non assume giardinieri come c’erano una volta? Sono sicura che si spederebbe meno e le strade sarebbero sempre manutenute!

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