Lunedì 16 settembre, a Roma Nord è stato chiuso il campo nomadi di via Cesare Lombroso, collocato nel XIV Municipio. Tutti i 33 nuclei familiari che vivevano nel campo sono stati seguiti in un percorso di “accompagnamento” per trovare una sistemazione alloggiativa.
“Per la prima volta nella storia di Roma questa operazione avviene senza un’ordinanza di sgombero e senza l’uso della forza pubblica – ha affermato il sindaco Roberto Gualtieri -. La nostra delibera per il superamento dei campi nomadi prevede un percorso di integrazione e quindi tutte le persone hanno lasciato volontariamente il campo e sono state ricollocate”.
145 le persone presenti all’atto dello sgombero di cui 36 di nazionalità italiana, 85 bosniaca e 24 apolidi. 49 le donne (tra cui 3 anziane sole), 39 gli uomini, 38 i minori femmine e 19 i minori maschi. 11 le persone con disabilità riconosciuta tra cui 5 minori.
Per tutti loro, spiega l’assessore capitolino alle Politiche Sociali, Barbara Funari, “sono state messe a disposizione quattro case popolari ERP/Ater ad altrettanti nuclei familiari e 10 appartamenti presso il “Sassat” (ndr: strutture gestite dal Comune dove si può restare non oltre 24 mesi) di via della Cerquetta. Ci tengo a specificare che tutti avevano i requisiti per l’alloggio popolare. Altri tre nuclei sono stati trasferiti in alloggi privati reperiti a Marino, Castel Gandolfo e Ariccia e infine sei nuclei ci hanno comunicato di avere una soluzione alternativa al campo”.
Protesta il centrodestra
La Cerquetta è in zona La Storta, XV Municipio. E il fatto che qui, dieci appartamenti di proprietà del Comune siano stati messi a disposizione di dieci famiglie (due italiane, otto apolidi) è causa di proteste da parte del centrodestra.
“Sconcerto per questo trasferimento”
Stefano Peschiaroli, capogruppo Forza Italia in XV Municipio, afferma di aver provato sconcerto per il trasferimento di queste “famiglie rom” a La Storta.
“Ho appreso con grande sconcerto – dichiara in una nota – che 10 nuclei famigliari sono stati trasferiti nella palazzina in via della Cerquetta 99, zona La Storta. Un atto del quale nessuno era a conoscenza e che ha creato un comprensibile allarmismo tra i residenti. Dispiace che la giunta Gualtieri, come già accaduto per altre questioni, non dialoghi con i cittadini e non tenga in minima considerazione le opinioni del territorio. Scelte azzardate come queste andrebbero condivise con i residenti, che rischiano di avere serie ripercussioni dal punto di vista sociale ed economico”.
“Il quadrante di La Storta già in passato era stato oggetto del trasferimento di migranti e senza fissa dimora”, afferma Peschiaroli andando a lungo indietro con la memoria fino al 2015, quando a Casale San Nicola furono ospitate alcune decine di migranti.
“Per questo motivo, con i colleghi del centrodestra, abbiamo richiesto la convocazione di un consiglio straordinario del XV. Pretendiamo – conclude il capogruppo FI – che venga fatta chiarezza sulla vicenda e che vengano fornite tutte le informazioni necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini, anche rispetto all’iter seguito per l’assegnazione”.
“Prenderemo la questione di petto”
“Domani stesso chiederò all’Assessore Funari chiarimenti in Commissione Politiche Sociali. Qual è la progettualità del Campidoglio su questa situazione?”
Ad annunciare “battaglia” alla Giunta Gualtieri è il Consigliere FDI del Comune di Roma, Stefano Erbaggi: “Domani prenderò la questione di petto. Non è possibile che una scelta come questa sia stata fatta dal Sindaco senza interagire con il territorio e con l’Amministrazione locale”.
“Non sappiamo quali siano le dinamiche di questa scelta che abbiamo appreso oggi a cose fatte. Tutte le forze di opposizione hanno richiesto in Municipio XV un Consiglio straordinario urgete su questo tema. Resta una grande perplessità davanti alle scelte inadeguate dell’attuale Sindaco di Roma per questo quadrante della città che, evidentemente, è di scarso interesse per l’Amministrazione comunale. All’Amministrazione del Municipio XV chiederemo chiarimenti”, ribadiscono i Consiglieri municipali Glori e Ottaviani, i dirigenti locali di FDI Antoniozzi, Petrucci, Costantini e Franzese.
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Il solito allarmismo a sfondo razzista, richiamando addirittura una situazione del 2015 completamente diversa degenerata in scontri con la polizia e giovani di estrema destra con feriti tra le forze dell’ordine. Finalmente una chiusura e non uno sgombero con ricollocazione che significa condivisione, integrazione e sicurezza. Ma la destra preferisce creare le condizioni per l’insicurezza e non dare possibilità alle persone svantaggiate di condurre una vita più integrata con i minori a scuola.
Grazie,commenti come il suo mi riconciliano un po’ verso un umanità sempre più fretta,lo dico seriamente, Francesco Macchioni