Mentre avanzano imperiosi i lavori del Giubileo, fra strade chiuse e serpentoni di auto che fanno le serpentine per aggirare traffico e cantieri che “nascono” come i funghi in una faggeta, ci si accorge che a Roma mancano i luoghi del riposo.
Beninteso, ragionando alla rovescia. Alcuni giorni fa un quotidiano ha proposto un servizio di quelli considerati shock per testimoniare il fatto che molti turisti si accampano per terra per mangiare un boccone.
“Tutto molto bello”, il servizio in questione, con un “ma” di troppo. Dove possono trovare rifugio dalla canicola (e dalla stanchezza) i forestieri che sbarcano a Roma, città che ostenta la sua storia ma tralascia il presente?
Qui non esistono panchine, se non nei parchi pubblici, molte divelte, altre scarabocchiate, altre ancora impraticabili perché rifugio di clochard. Qui non esistono seggiolini manco per chi aspetta l’autobus, i cui ritardi sui tragitti sono ormai spunto per barzellette e meme. Qui non c’è un’area riposo, doveroso segno di rispetto per chi viene a visitare la capitale, e segno di rispetto anche per i romani che hanno problemi di deambulazione o semplicemente per gli anziani.
Roma non è città a dimensione d’uomo, le scarpinate di chi vuol visitare quel che resta della città, magistralmente coperta da mega teloni dei lavori per il Giubileo, sono all’ordine del giorno. Non ci si può fermare, anche se si è stanchi o c’è qualche acciacco di troppo.
E in una città dove le fermate della metro svaniscono come neve al sole, dove è più facile vincere al Superenalotto che trovare un posto a sedere sul “64”, dove trovare un taxi diventa una chimera.
Bisognerebbe cominciare a pensare a qualche sedia di legno poggiata qua e là più che alle poltrone di un Palazzo della politica che vuole solo incamerare sesterzi.
Massimiliano Morelli
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“Bisognerebbe cominciare a pensare a qualche sedia di legno poggiata qua e là più che alle poltrone di un Palazzo della politica che vuole solo incamerare sesterzi.” Sante parole!
Il tutto si riduce a un peccato originale: incapacità delle varie emanazioni della P.A. di esercitare un qualsiasi tipo di controllo (ma con una tassazione tra le più alte del mondo).
Non siamo grado di controllare le panchine da clochard o simili? Eliminiamole.
Non siamo in grado di controllare lo stato degli alberi? Tagliamoli tutti indiscriminatamente.
Non siamo in grado di fornire un servizio di base per il rinnovo delle carte di identità? Facciamo gli open day, con il click day (i disservizi sarebbero dovuti durare pochi mesi perché era sicuramente un problema di valanga di accessi post-covid; è oramai evidente che è un problema strutturale e che questo sistema non funziona, ma rimane così)
Non siamo in grado…? … (aggiungere a piacere problema e scorciatoia facente funzione di soluzione, che si risolve per lo più in una presa per i fondelli).