Nell’Italia delle accise incancellabili sui carburanti, dei furti nei duty free, del ponte sullo Stretto e delle schermaglie fra politici su argomenti di lana caprina, finalmente si risolve un problema: quello dei tappi delle bottiglie di plastica.
“Eureka!”, dopo anni – macché dico anni, decenni – in cui non sapevamo come gestire il tappo di acque e bevande gassate, arriva l’italica rivoluzione del tappo che resta attaccato al becco della bottiglia.
Così, con un gesto talmente semplice che pare l’uovo di Colombo, ecco risolto il problema che attanagliava gli italiani, nessuno escluso, dai ragazzi alle massaie, dalle nonne ai dirigenti d’azienda.
Signori, abbiamo il tappo che non si stacca, così adesso staremo ben attenti a non perderlo di vista quando ci appresteremo a bere una qualsiasi bevanda. Che avrà un gusto supplementare!
“Ce l’abbiamo fatta!”, viene da aggiungere, con quel briciolo di gratitudine da riservare a chi ha avuto la meravigliosa idea, che definiremmo “del secolo”.
E poco importa della campagna sui social di chi non gradisce la scelta, o di chi bestemmia quando il contenuto non “cade” nei bicchieri ma si dirige altrove. Poca gente, che si lamenta sempre. E suvvia, non stiamoci sempre a lamentare, che i problemi, uno alla volta, ce li risolveranno tutti.
Massimiliano Morelli
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Su instagram ho trovato la soluzione.
Quando la bottiglia è aperta basta far girare il tappo di 180 gradi. In questo modo non da più fastidio.