Martedì 6 febbraio, nel Municipio XV si è tenuto un Consiglio straordinario per dibattere il tema “Sicurezza idraulica e rischio idrogeologico a 10 anni dall’alluvione di Prima Porta del 2014” (in sole ventiquattro ore su Prima Porta caddero oltre duecento millimetri di acqua provocando allagamenti di case e negozi con famiglie sfollate e danni ingenti). Alla seduta hanno partecipato l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune, Ornella Segnalini, e quello della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.
Dalla consigliera M5S del XV Irene Badaracco riceviamo e pubblichiamo i suoi commenti a margine della seduta.
“Segnalini e Rinaldi hanno testimoniato intesa e stima reciproche ribadendo l’impegno comune per realizzare per Roma, in Prima Porta in particolare, le importanti opere promesse da decenni. Grazie ai fondi giubilari si cercherà di effettuare il dragaggio della Marrana di Prima Porta, il recupero globale del Tevere nell’area urbana di Roma con programmi di rivalutazione ambientale nel tratto fluviale da Castel Giubileo alla foce, l’ammodernamento del sistema fognario, l’ottimizzazione e la ristrutturazione degli impianti idrovori, dotati di dispositivi antintrusione e antifurto, e l’ottimizzazione dell’azionamento dei dispositivi idraulici, anche in remoto, per la tempestiva attivazione dei presidi idraulici Nuove tecnologie che l’amministrazione capitolina intende affidare in gestione ad ACEA e, forse, anche la realizzazione”.
“Del sistema di idrovore esistenti l’Assessore Segnalini ci dice che è perfettamente funzionante ribadendo che non esiste alcun rischio idrogeologico. Eppure, i cittadini fuori microfono, ci dicono che l’ennesimo furto dei cavi elettrici in rame ha reso inservibile l’unico sistema di pompaggio in via Frassineto che, pertanto, in caso di emergenza pioggia non sarà operativo”.
“Inoltre, lo stesso Assessore Segnalini ci ha detto che l’attuale sistema di invasi e chiuse che parte dalla Regione Umbria a protezione della Capitale è insufficiente a mitigare il rischio idrogeologico nel versante del bacino idrico in Prima Porta, annunciando per questo di aver provocato un dibattito pubblico per presentare un progetto faraonico, di 300/500 milioni di euro, volto alla fortificazione del sistema esistente a partire dalla diga di Corbara, in grado di rallentare il decorso delle acque sino alla Capitale”.
“Sogni meravigliosi mentre a Prima Porta, proprio nel bacino alluvionale della Marrana in via della Giustiniana, si continua a costruire senza sosta. Portavo in Consiglio, mostrandole anche alle Assessore, le foto, risalenti al marzo 2023 ancora attuali, di due cartelloni affissi al civico 244 che annunciano opere per la realizzazione di un centro residenziale e un nuovo centro commerciale, con tanto di permessi a costruire. Mostravo, inoltre, la foto, anch’essa risale a marzo 2023, di cumuli di materiale edile abbandonati a terra all’interno del cantiere anzidetto”.
“Nessuno ha detto nulla eppure l’area interessata dai progetti edificatori autorizzati si trova all’interno della fascia di rispetto del Fosso di Marviava / Fosso di Pietra Pertusa / Fosso di Monte Oliviero, sottoposta a vincolo d’inedificabilità assoluto. Lo stesso sito alluvionato nel 2014, come ha raccontato il Presidente Torquati, è edificato! Inoltre, con il tempo, al civico 271 di via della Giustiniana, all’intersezione con via di Santa Cornelia, è magicamente sorto un centro commerciale con supermercato, negozi e ampio parcheggio asfaltato”.
“Per questo, per il Consiglio straordinario, protocollavo l’ordine del giorno al fine di impegnare il Presidente “ad attivarsi con ogni mezzo presso il Sindaco di Roma Capitale e ogni altra autorità competente, anche attraverso l’osservatorio per l’ordine e la sicurezza se necessario, affinché venga rispettata la disciplina istitutiva del vincolo di inedificabilità assoluta a tutela della fascia di rispetto dell’intero bacino idrico della Marrana di Prima Porta”. Facevo inoltre notare che il documento protocollato dalla maggioranza il 06/02/24 ha un dispositivo identico alla risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio del XV Municipio di Roma Capitale, il 31/01/2020, e pertanto, era inutile”.
“Il documento a mia firma veniva modificato con emendamento del Pd che aggiunge al dispositivo dopo le parole “affinché venga rispettata”, l’inciso “laddove dovesse essere accertata una violazione”, e non approvato. Tutto sembra così rientrato e può continuare la magica favola che dona sonni tranquilli ai cittadini addormentati”.
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Evidentemente, nel nostro municipio, si continua ad edificare senza i necessari permessi, incuranti dei danni che potrebbero esserne causati. Basta vedere anche il supermercato di Via Flaminia adiacente a Villa Claudia, aperto senza le necessarie modifiche alla viabilità, peraltro richieste dalla Polizia Locale.