Aveva soltanto 21 anni, una vita davanti. Il sogno di laurearsi in Ingegneria meccanica alla Sapienza e costruirsi una vita indipendente, assieme alla fidanzata Vittoria. Poi, a stravolgere i progetti di Gabriele Sangineto, giovedì mattina è arrivato il terribile incidente lungo via Flaminia.
Prima un’auto, poi un taxi. Due schianti tremendi sulle strisce, a due passi dalla stazione ferroviaria di Labaro, hanno stroncato il ragazzo di Sacrofano.
Un dramma che ha stravolto la comunità del paese a pochi chilometri da Roma. Si piange per Gabriele e il dolore si fa insopportabile se si guarda al passato della vittima. In quello recente ci sono le foto e i sorrisi al mare, la vacanza a Malta con gli amici. Procedendo a ritroso, poi, si scopre un’altra tragedia.
Gabriele Sangineto – racconta La Repubblica – andava a scuola con Leonardo Lamma, suo coetaneo morto il 7 aprile 2022 in un incidente in moto su Corso Francia di cui non è stata ancora chiarita la dinamica, con la famiglia che per la seconda volta si è opposta alla richiesta di archiviazione delle indagini.
I due si conoscevano bene. Si erano seduti sui banchi della stasse classe all’Azzarita, liceo ai Parioli. “Gabriele era il più brillante di tutti”, ricordano ora gli amici. Il destino vuole poi che Leonardo Lamma, amico di Gabriele Sangineto, conoscesse benissimo anche Gaia e Camilla. La sera del 21 dicembre 2019 aveva cenato con loro poco prima che venissero falciate, sempre su Corso Francia, dalla macchina di Pietro Genovese.
Si chiude così un tragico quadro di sangue e giovani vite spezzate. Portate via dalle strade di Roma Nord. Un dolore comune che non sarà di conforto ai genitori di Gabriele e alla fidanzata. La salma del 21enne è stata portata al Gemelli. Dopo l’autopsia, arriverà il momento del funerale.
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Ogni volta che esco di casa e faccio pochi passi immancabilmente litigo con qualche automobilista: chi passa con il rosso, chi non si ferma alle strisce pedonali, chi cerca di posteggiare sul marciapiede mentre ti ci trovi sopra, chi sta al telefonino……Le liti nascono sempre dall’arrogonza di chi commette una violazione e pretende addirittura di avere ragione! Colpevoli e prepotenti.
Questa è la caratteristica dell’automobilista romano……
Nel paese di tutti I diritti e di nessun dovere arroganza e prepotenza sono la norma. E non ci si venga a dire che gli incidenti sono tanti perché ci sono tante autovetture….balle! Siamo il paese con il più basso indice di sicurezza stradale in Europa e una, o più ragioni, ci saranno. Indisciplina, menefreghismo, abitudine ad ignorare le regole, prepotenza, scarsa conoscenza del CdS. A questo di aggiunge la segnaletica mal messa o poco visibile, le strade scassate, l’assenza di polizia in strada , sanzioni che fanno ridere…
Questo è il paese di Bengodi dove gli unici a non godere sono i morti ammazzati!
Capisco l’indignazione di Kurtz. La vita dei pedoni, specialmente sulle strisce pedonali, è divenuta pericolosissima. Oltre alla delinquenza anche l’arroganza. Cito due, tra i tanti episodi, avvenutimi. Finivo ( notare) di attraversare la strada sulle strisce pedonali, quando una donna in motorino mi ha sfiorato tagliandomi la strada. Alle mie proteste si è giustificata dicendo ” che mi aveva visto” (sic!). Secondo episodio. Un suv, guidato da un uomo ha svoltato su via Flaminia vecchia a velocità elevata, senza rispettare lo stop, mentre attraversavo sulle strisce pedonali. Il conducente si è fermato per rimproverarmi perchè, a suo dire, “lo avevo guardato male”(sic!). A questo punto si dovrebbe vietare la circolazione a piedi, per evitare la mattanza.
Dalle suo parole Sig. Fenizi mi rendo conto che Lei è un gran Signore…..In entrambi i casi sarebbe stato necessario mettere da parte ogni forma di signorilità.
Comunque non intendo litigare con persone che non rispettano la civile convivenza. Guidare un veicolo, fino al 1933, era considerato per legge come possedere un’arma atta ad uccidere. Ora siamo tutti armati.
Cito anche io un episodio accadutomi: attraversando sulla Cassia, poco prima del raccordo ad un semaforo pedonale CON LUCE VERDE, un automobilista mi sfreccia davanti. Fermatosi per il traffico pochi metri avanti (!) e raggiunto da me si è giustificato dicendo che “c’è l’obbligo di fermarsi ai semafori automobilistici, ma quest’obbligo non vale per quelli SOLO pedonali”.
Ma dove hanno preso la patente? Molti la pensano come quell’automobilista. Quanti sanno che, anche fuori delle strisce, se il pedone ha raggiunto la mezzeria, ha diritto di completare l’attraversamento? Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?