
Un signore d’alto rango e presumibilmente molto ricco, nei giorni scorsi (chissà quando?) è salito su un treno e qualche giorno dopo ha raccontato la sua storia attraverso le colone di un giornale.
Il signore in questione ha descritto i suoi compagni di scompartimento definendoli lanzichenecchi. Forse perché tatuati, forse perché parlavano ad alta voce, forse perché molto più giovani di lui, che magari per paragonare così bene quei giovani viaggiatori ai giannizzeri che combatterono tra la fine del XIV secolo e il XVII secolo, deve aver vissuto quell’epoca in prima persona.
Insomma, il signore d’alto rango e presumibilmente molto ricco (del resto indossa un vestito di lino e viaggia in prima classe; e descrive la cosa in maniera minuziosa) viene disturbato dalla sua lettura, che nel viaggio che porta lui e la masnada caciarona a Foggia è rappresentata da un libro di Marcel Proust e da una mazzetta di giornali in rigoroso english language. Uno schiaffo per la stampa italiana, in crisi forse anche perché c’è gente che preferisce il “Financial Time” al “Sole 24 ore”.
Il signore d’alto rango e presumibilmente molto ricco deve aver vissuto un inferno durante quel viaggio. Pover’uomo. Ma forse non ha mai viaggiato a bordo di una tradotta militare. E di sicuro non ha mai visto un capotreno malmenato da qualche poco di buono.
Insomma, più che intellettuale l’impressione è quella dell’unto del Signore, che osserva dall’alto quegli sbandati che come unico errore hanno quello dell’esser capitati nello stesso vagone del viaggiatore altolocato. Che straparla di giovani omettendo di essere il padre di un ragazzo che di nome fa Lapo. E – basta andare a spulciare la Rete – ci si rende conto in un amen che non sia uno stinco di santo, questo erede.
Ecco, se invece di puntare il dito contro figli d’altri quel signore d’alto rango e presumibilmente molto ricco avesse perso un po’ di tempo col suo, di pargolo, forse oggi Lapo avrebbe un passato diverso.
Massimiliano Morelli
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Prendere lezioni di educazione dal padre di Lapo Elkann è dura.
I soldi fanno sempre brutti scherzi e ci spingono a dimenticare che su questa terra siamo solo passeggeri in transito ( e non solo sui treni)…..