
Marito, moglie, figlia e genero pusher. La bella famigliola è stata arrestata dai Carabinieri della Stazione La Storta con l’accusa di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’abitazione dei quattro, marito e moglie, entrambi 50enni, la figlia 27enne e il suo compagno 32enne, è stata localizzata a La Giustiniana dai Carabinieri al termine di un’indagine antidroga.
Nella stessa, sono state trovate 80 piante di marijuana, di altezza compresa tra 150 e 200 cm, oltre 17 kg della stessa sostanza, già pronta per essere immessa sul mercato, 530 grammi di hashish, materiale per il confezionamento e mille euro in contanti, presunto provento di attività illecita.
Tutta la droga è stata sequestrata. L’arresto degli indagati è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per loro la misura dell’obbligo di presentazione in caserma, in attesa del processo.
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Tipico esempio di azienda a conduzione familiare. Come del resto la gran parte delle piccole attività, qui in Italia.
In una corrispondenza dagli USA la giornalista ha detto: “L’America naviga in un brodo di oppiacei…”.
E allora vale la pena interrogarsi se oltre ad essere alleati/sudditi vogliamo anche continuare ad importare il modello USA con le sue famiglie sfasciate, il consumo di alcol (ogni americano beve in media 2 litri di birra al giorno!), le politiche gender, i matrimoni tra omosessuali, i figli comprati al mercato, le sparatorie nelle scuole, le canne come fossero snak o merendine….
Si sta cercando in Italia di far passare il messaggio che la “cannabis” fa bene, è un rilassante, fa dormire chi soffre di insonnia incoraggiando giovani e giovanissimi (anche di 11 anni) a farne uso.
E’ questo il paese che vogliamo?