Un campo estivo immerso nella natura. Fin qui, seppur bella come idea, non ci sarebbe nulla di eccezionale.
Invece lo è, perché “ABA nel Bosco” è un centro estivo interamente dedicato a bambini e ragazzi autistici. Un progetto terapeutico realizzato a La Giustiniana, nel verde di Borghetto San Carlo, costruito a regola d’arte da professionisti che quotidianamente lavorano per la riabilitazione dei disturbi del neurosviluppo.
Avviato nel 2022 per sopperire alla mancanza dei differenti servizi di supporto e sostegno che inevitabilmente nel periodo estivo vanno a ridursi o vengono completamente a mancare, Aba nel Bosco è dunque alla seconda edizione e anche quest’anno la tradizionale “stanza di terapia” si trasforma in uno spazio senza confini, immerso nella natura, che diventa luogo privilegiato di apprendimento e relazione per bambini e ragazzi autistici.
L’idea nasce dalla effettiva esigenza di molte famiglie di appoggiarsi a un servizio che possa almeno parzialmente sopperire all’assenza della scuola durante la pausa estiva, continuando a garantire a bambini e ragazzi quella continuità educativa e terapeutica di cui hanno quotidianamente bisogno, all’interno di uno spazio gestito da personale altamente qualificato.
Aba nel Bosco si svolgerà dal 3 luglio al 4 agosto in via Cassia 1420, all’interno di Borghetto San Carlo, nelle terre pubbliche gestite dai ragazzi della Cooperativa Agricola Coraggio, ed è riservato a 15 partecipanti, provenienti da tutti i municipi di Roma.
“Sulla scia dello scorso anno, abbiamo fortemente voluto replicare questa esperienza, rimanendo in uno dei luoghi simbolo del nostro municipio, in virtù dello spirito solidaristico che è alla base di questo progetto. Sul territorio romano si assiste ogni anno a un proliferare di centri estivi cosiddetti “integrati”, a cui hanno accesso, in numero limitato, anche bambini e ragazzi nello spettro autistico” spiega a VignaClaraBlog.it la dott.ssa Elide Bianchi, che insieme alle colleghe Dott.ssa Mazzarino e Dott.ssa Ongar segue il progetto sin dalle prime fasi, e continua, sollevando un problema che forse chi è coinvolto conosce molto bene: “tuttavia, il grande problema cui le famiglie devono sopperire è il reclutamento di operatori qualificati, dal momento che la partecipazione a molti centri estivi è sempre subordinata alla presenza di un accompagnatore. E da qui nascono le prime difficoltà. Dove trovare operatori specializzati? Quanto mi costa un operatore specializzato? E nel caso di progetti che prevedano operatori interni: questo operatore sarà in grado di gestire mio figlio o mia figlia correttamente sul piano comportamentale? Sarà in grado di garantire coerenza e continuità al percorso terapeutico? Insomma…un grande salto nel vuoto”.
” Così – conclude la dottoressa Bianchi – abbiamo deciso di tentare di rispondere a questo bisogno costruendo uno spazio ad hoc, garantendo trasparenza, professionalità e soprattutto costante collaborazione con la famiglia e la rete di professionisti esterni, mettendoci la faccia e impegnandoci in prima persona, abbandonando le certezze legate ai confini delle quattro mura della stanza di terapia e chiedendo ospitalità alla natura”.
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