
La seconda sessione di dibattito pubblico, procedura prevista per legge in occasioni di grandi opere, relativa ai lotti 1b e 2 del progetto di chiusura dell’anello ferroviario di Roma si è tenuta martedì 21 marzo nell’oratorio della parrocchia San Gaetano con focus in particolare su via Monterosi.
Mirata a porre l’attenzione sugli impatti del lotto 1b sul territorio circostante la stazione Vigna Clara, nel quartiere Fleming, ha assunto presto toni molto vivaci vista la forte sensibilità dei presenti al tema dell’inserimento urbanistico dell’opera in via Monterosi, dove la ferrovia procederà in rilevato rialzato occupando la porzione di sedime ferroviario esistente e parallelo agli edifici presenti.
Riepilogando, gli investimenti previsti per il progetto “Chiusura Anello Ferroviario di Roma” sono complessivamente 1.245 milioni di euro, di cui 250 per il lotto 1b (Vigna Clara-Tor di Quinto) e 320 per il lotto 2 (Tor di Quinto-Val d’Ala e modifiche al PRG Tiburtina).
La conclusione dei lavori è prevista nel 2027 per il primo e nel 2029 per il secondo.
La chiusura definitiva dell’anello, con la conclusione del lotto 3, è prevista per il 2031. Da quella data sulla tratta che attraversa Vigna Clara e il Fleming transiteranno 282 treni al giorno, di cui 30 trasportanti merci.
Il lotto 1b in pillole
Il tracciato ferroviario del lotto 1b ha uno sviluppo complessivo di circa 1.900 metri e congiunge la stazione Vigna Clara con quella che sarà la nuova Stazione di Tor di Quinto. Il tracciato inizia al termine delle banchine della prima stazione e prevede che sia già avvenuto raddoppio della linea Valle Aurelia-Vigna Clara (lotto 1a, conclusione nel 2025).
Il primo tratto di questo tracciato si sviluppa all’interno della proprietà ferroviaria, ex fascio binari, dove è previsto l’innalzamento della linea ferroviaria – per consentire lo scavalco di via Flaminia – a circa 4-5 metri da terra all’altezza degli ultim palazzi di via Monterosi.
In sintesi, le opere principali del lotto 1b sono il viadotto di scavalco tra via Flaminia e via di Tor di Quinto per una lunghezza di 790 metri; una galleria artificiale di scavalco sulla linea Roma-Civitacastellana-Viterbo; la realizzazione della nuova Stazione di Tor di Quinto, l’installazione di barriere antirumore per circa 1400 metri.
Focus su via Monterosi
Quasi tutto il dibattito, durato tre ore, ha visto la situazione di via Monterosi al centro della discussione.
Da un lato RFI a presentare alcuni accorgimenti adottati al progetto a seguito delle istanze recepite nel primo dibattito dello scorso 14 marzo, dall’altro i residenti per niente convinti del fatto che il tracciato debba comunque salire in quota, passare davanti alle finestre degli ultimi palazzi per consentire lo scavalco di via Flaminia e di viale Tor di Quinto prima di scendere alla stazione Tor di Quinto. E quindi via alle richieste di modifica del progetto, alle ricerche di alternative.
Ma per RFI non ci sono alternative. E’ stata vagliata la realizzazione dell’intervento interamente in sotterraneo ed è risultata non perseguibile per la natura alluvionale del terreno nel quale si innesterebbe il tracciato, per le caratteristiche geometriche che dovrebbe avere l’opera in sotterraneo, per gli elevati costi di gestione e manutenzione dell’opera inserita in un tale contesto geotecnico.
E’ stata vagliata anche la realizzazione dell’intervento parzialmente in sotterraneo e anch’essa è risultata non attuabile a causa dei numerosi vincoli infrastrutturali presenti sul territorio (il Tevere, la Direttissima Roma-Firenze, la linea merci, etc).
E allora – è stata la successiva richiesta – che si ritorni alla prima stesura del progetto, quella che prevedeva che fosse sfruttata la predisposizione di tracciato già presente e attualmente occupata dagli artigiani di via Camposampiero che non obbligherebbe – secondo i residenti – a realizzare la sopraelevazione dei binari in via Monterosi.
Ma anche in questo caso la risposta è stata negativa: Il “problema” della presenza degli artigiani è irrilevante – ha ribadito un rappresentante di RFI – la soluzione di via Monterosi sarebbe la stessa a prescindere da Camposampiero sì Camposampiero no.
Nascerà un comitato sul fronte del No
Numerosi gli interventi dei presenti contrari all’opera a fronteggiarsi verbalmente con i rappresentanti dei comitati per la mobilità ovviamente a favore.
Il tutto fra il rumoreggiare della sala e il prendere accordi per la costituzione di un comitato con personalità giuridica, il che lascia supporre la realizzazione di un nuovo binario che correrà dritto verso la sede del TAR Lazio.
Ipotesi che poco piace al presidente del XV Daniele Torquati che, nel concludere la sessione, chiede a RFI di costituire un tavolo permanente di concertazione nel quale rappresentare come governo di prossimità “tutti i dubbi concreti dei cittadini e le loro istanze condivisibili“. Ma lancia anche un avvertimento ai presenti.
“Siamo pronti a fare la nostra parte, siamo pronti a rappresentare verso RFI le istanze del territorio, le necessità di miglioramento del progetto, a ottenere opere di compensazione soddisfacenti, ma mai saremo a fianco di chi pensa di usare lo strumento del ricorso al Tar per bloccare un’opera di cui il territorio e tutta Roma ha forte bisogno“.
Claudio Cafasso
il video dell’incontro
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Nuovi intoppi e rallentamenti da parte dei residenti di Via Monterosi. Non si comprende come la soluzione di sfruttare il vecchio sedime ferroviario (Via Camposampiero) possa evitare lo scavalco di Via Flaminia: Via Camposampiero è comunque più alta rispetto a Via Flaminia – Via di Tor Quinto.
Nuovi ricorsi al TAR e nuovo allungamento dei tempi di realizzazione.
Esprimo tutta la mia soddisfazione per le dichiarazioni del Presidente Torquati, ha detto apertamente che lui sta dalla parte dei cittadini che vogliono bene alla loro Città, e vogliono che siano realizzate le Opere indispensabili per consentire a Roma, non dico di mettersi alla pari, ma almeno di avvicinarsi alle grandi Città europee.
Ovviamente si dovrà garantire ogni possibile tutela nei confronti di chi è più esposto all’impatto della linea ferroviaria, nessuna rumorosità, che si potrà ottenere con opportune barriere acustiche, e impatto visivo ridotto al minimo, il tutto nel rispetto delle norme esistenti che sarà assicurato dalla Commissione Via, un Organismo pubblico molto rigoroso, posto espressamente a tutela dei cittadini. In compenso si potranno utilizzare aree lungo via Monterosi di proprietà di RFI per diverse migliaia di mq, dove si potranno realizzare dei parcheggi e forse anche trasferire il mercato di piazza Diodati, liberando quella piazza, dove, senza il Mercato, potrà essere realizzato un importante intervento di riqualificazione e disposti circa 180 posti auto.
Ho partecipato alla riunione di ieri sera pur non essendo direttamente toccata dalla nuova infrastruttura, e per quanto abbia assai caldeggiato per anni l’apertura della Stazione di Vigna Clara condividendo l’idea dell’anello ferroviario, non ho potuto non restare sconcertata dall’ipotesi illustrata di un vero e proprio snodo ferroviario sia merci che passeggeri di grande impatto e rilevanza per tutta la zona . Più di 380 treni al giorno almeno, di cui 30 merci, ogni 7 minuti, anche di notte che passano a max 50 metri da una fila di palazzine che immaginavano una linea sotterranea o al massimo “a raso” e si vedranno incombere a poca distanza un infrastruttura imponenente con passaggio continuo di treni…..Ma si ha l’idea di quanto sarà squallido il paesaggio goduto e l’inquinamento acustico diurno e notturno subito – sia pure entro i limiti di legge – dai disgraziati abitanti di via Monterosi ? E di quanto crollerà il valore economico di quelle case ? E di quali compensazioni si parla, di rattoppo di buche, zona a verde pubblico ( alias discarica ovvero accampamenti abusivi, lo conosciamo bene il verde pubblico di Roma…anche in presenza di poste ciclabili!! )….? Fioccheranno una marea di ricorsi nonostante le diffide (??) di Torquati…. Si cambi tracciato , si dilati l’anello in modo da risparmiare le strutture abitative esistenti…o si studi un collegamento meno invasivo con strutture imponenti quanto si vuole ma che passino più in là….Altrimenti l’anello non si chiuderà mai!
Vogliono la chiusura dell’anello ferroviario ma vorrebbero un altro tracciato. I “nimby” di via Monterosi vorrebbero cucinare la frittata senza rompere le uova.
Infatti queste lamentele da parte dei residenti di via Monterosi sull’inquinamento acustico e sull’impatto ambientale non hanno proprio senso di esistere in questo caso qui sinceramente… poi ci lamentiamo se l’Italia non predispone di infrastrutture adeguate al passo con gli altri paesi UE (vedi per la tav Torino-Lione)…
Tutto lascia temere che nei prossimi anni nella zona di via Monterosi avranno lavoro architetti, ingegneri e… avvocati.
Un tema mi sembra non sia stato evidenziato: la frequenza dei treni sull’attuale tracciato ferroviario. Occorrerebbe un orario allineato a quello della metropolitana, con almeno 1 treno ogni ora per ciascun senso di marcia, e ogni mezz’ora nell’orario di punta (dalle 7 alle 9 e dalle 16 alle 18), altrimenti la linea stessa resterebbe, com’è ora, di scarsa utilità. Il tutto anche considerando che fra meno di due anni saremo in pieno Giubileo.
un treno ogni 30 minuti è previsto quando sarà terminato il Lotto 1B, e sarà aperta la nuova stazione di Tor di Quinto, cioè nel 2027, secondo le previsioni dei progettisti.
Un treno ogni 30 minuti dalle 6 alle 22 però fanno 64 treni. Aggiungiamo pure 15 o 20 merci (ottimisticamente) e siamo a circa 100 treni. Non capisco da dove prendano i 320 treni giorno. Chi inventa queste balle?
Basta leggere il’articolo “282 treni al giorno”…
un treno ogni 30 minuti, egregio Riccardo, saranno quelli o si vorrebbe che fossero solo quelli che fanno fermata a Vigna Clara. Aggiunga tutti quelli in transito e arriverà alla bella cifra di 280 (non 320) di cui 30 merci come scritto a chiare lettere nel progetto. Lo legga, lo legga, è molto istruttivo.
PS: legga bene, nel progetto non si chiama più stazione Vigna Clara ma fermata Vigna Clara, più chiaro di così… Stia bene.
I treni a lunga percorrenza saranno possibili solo al completamento del Lotto n. 3, che da solo richiede 458 milioni e non è finanziato. Ne riparliamo tra vent’anni, e faremo il possibile per impedire il passaggio di treni merci e consentire solo treni a lunga percorrenza che siano utili ai cittadini.
Visto che legge meglio di me, potrebbe dirmi quali sarebbero i treni che non fermerebbero a Vigna Clara ma solo transitanti? Che servizi farebbero? Forse i più che futuribili Roma Fiumicino Aeroporto via anello nord? Chiedo perché ad oggi sono previsti solo treni metropolitani con fermata che difficilmente saranno più di 2 l’ora. A parte qualche manciata di treni merci… Ah, probabilmente si confonde la capacità della linea, probabilmente 280 treni, con l’effettivo servizio erogato. Legga bene tutti i documenti ufficiali, si informi sulla storia di questa ferrovia, non solo da una fonte.
PS
Vigna Clara ferroviariamente è e sarà solamente fermata. La dizione stazione prevede più binari per consentire operazioni di sosta, incrocio o precedenze tra treni.
Questa affermazione sembra giusta ma fa riflettere: basta pensare alla stazione di Trastevere ove passano, senza fermarsi diversi treni a lunga percorrenza ed anche merci. Ma la stazione di Trastevere ha un fascio di binari. Mentre Vigna Clara ha solamente 2 binari. Cosa accadrebbe se un treno merci o a lunga percorrenza dovesse fermarsi essendo la fermata occupata da un regionale? Probabilmente si formerebbero file di convogli. Ci vorrebbe qualche esperto di tecnica che risolva i nostri dubbi!
citazione da progetto, pagina 13. se poi lei, egregio Riccardo, ne sa di più alzo le mani ma almeno ci illumini.
“… Sulle tratte di intervento dell’anello nord di Roma circoleranno complessivamente 282 treni/giorno di questi ben 252 sono riferibili a servizi passeggeri composti in larga parte per servizi ferroviari regionali (216 treni/giorno), sevizi passeggeri lunga percorrenza (36 treni/giorno) e 30 treni/giorno per servizi merci.
Per quanto riguarda le relazioni merci, il numero dei treni costituisce una stima massima derivante da analisi di carattere nazionale effettuate dal gestore dell’infrastruttura e posto alla base della progettazione. Tale numero di treni solo in parte riguarderà un aumento delle relazioni merci, mentre più della metà delle tracce eventualmente effettuate sull’arco nord riguarderanno cambi di itinerario nella logica di una gestione più flessibile delle circolazioni nell’ambito dell’intero nodo di Roma.
È utile osservare che le analisi dei trend dei dati programmati attuali, inoltre mostrano che i valori massimi delle circolazioni merci già oggi riguarda un numero limitato di giorni/settimana mentre negli altri giorni le circolazioni sono ridotte o nulle, è dunque lecito attendersi che il numero dei treni merci sarà massimo (30 treni/giorno) solo in alcuni giorni della settimana…”
PS: sarà fermata in futuro, oggi è stazione perchè i treni in attesa di ripartire vi stazionano (voce del verbo stazionare)
Gentili Signori, prima di tutto volevo fare alcune precisazioni di natura tecnica.
Una stazione si definisce tale solo e soltanto se al suo interno esistono uno o piu’ scambi per effettuare qualsiasi tipo di manovra (ad esempio cambio binario, ricovero di un treno, ecc.)
Tutti gli altri impianti che non abbiano al loro interno scambi sono solo e soltanto fermate, come Vigna Clara ora e Trastevere, che pur avendo 6 binari è solo e soltanto una fermata della stazione di Ostiense.
Vigna Clara diventerà stazione nel momento in cui verrà raddoppiata, dato che verranno posti 4 scambi per l’inversione di marcia.
Per quanto riguarda il numero dei treni, forse RFI ed Italferr vi hanno un po spaventato.
Prima di tutto i lotti 1 e 2 prevedono solo ed esclusivamente collegamenti metropolitani sull’anello (treni Rock e TAF e Jazz).
Solo e soltanto dopo la realizzazione del lotto 3 e delle bretelle di Maccarese, Ponte Galeria e la nuova staziione di Fiumicino Est sarà possibile creare collegamenti metropolitani passanti da Tiburtina a Civitavecchia, Ladispoli e Fiumicino Aereoporto.
I treni passanti saranno forse qualche Freccia che va all’Aereoporto e qualche Intercity forse deviato sull’Anello nord.
Per quanto riguarda i treni merci ritengo che non si arriverà mai a 30 treni al giorno, ma saranno una decina quando si renderà necessario liberare altri itinerari.
Comunque il lotto 3 sara’ finito forse nel 2032, e fino ad allora la Stazione di Vigna Clara vedrà solo ed esclusivamente treni metropolitani leggeri e silenziosi, sia quando sarà aperta Tor di Quinto, sia quando sarà raggiunta Val d’Ala.
Sperando di aver dissolto quanche dubbio, sono a vostra disposizione.
Stefano Testi
Buongiorno, aspettavamo tutti con ansia la Sua risposta, finalmente chiarificatrice!
Grazie.
Abbiamo letto molti “forse”… Sicuramente passeranno i merci. A me non piace. All’orizzonte l’unica certezza sarà il TAR. Saluti
Lodevole tentativo, egregio Stefano, di gettare acqua sul fuoco ma mi consenta di dirle con tutto il rispetto che verba (le sue) volant scripta (quelle di RFI) manent. Quando il progetto reciterà come dice lei sarà più facile crederle, al momento lo scenario prospettato è tutt’altro. Stia bene.
Credo che il Sig. Testi, per esprimersi come si esprime, conosca molto bene il progetto di RFI!
Stia bene Lei.
Quindi, egregio Giancarlo, volendo dar credito al signor Stefano il rovescio della medaglia è che RFI ci ha propinato un progetto menzognero. Contenti voi. Buona giornata.
Do semplicemente credito ad un tecnico che conosce la materia sicuramente più di me. Per questo motivo ha cercato di spiegare a noi profani un progetto abbastanza “tosto”. Il Sig. Stefano Testi ha anche detto: “Per quanto riguarda il numero dei treni, forse RFI ed Italferr vi hanno un po spaventato.” Non capisco che interesse hanno, o potrebbero avere a “propinare un progetto menzognero”. Le auguro una serena serata.
Il progetto è imponente e il rischio che qualcuno possa opporvisi è elevato.
Nell’immediato sarebbe utile sapere se nel frattempo verrà aumentata, e con quale tempistica, la frequenza delle corse sul tratto già operativo della stazione / fermata di Vigna Clara, con lo scopo di consentire a chi abita in zona di avere un accesso diretto e veloce alla Metro A (fermata Valle Aurelia) e alla Metro B (fermata Ostiense).
Ma chi se ne frega !
perchè vi accalorate tanto ?
Ma facessero i proclami che reputano più opportuno fare
e chi vuole ci crede e ci casca e chi no
l’unico anello che vedo è quello che vorrebbero metterci al naso ( senza voler – fosse mai – scivolare nel razzismo più bieco )
fino al 2035 vado in scooter e se proprio devo , in auto
Ma poi , che me ne frega di andare a Valle Aurelia ? Piuttosto che Ostiense ?
ma se dovessi andare a Maccarese, Ponte Galeria e la nuova stazione di Fiumicino Est , Tiburtina a Civitavecchia, Ladispoli ma secondo voi sarebbe agevole il pubblico trasporto ? meglio la macchina , lo scooter o rimanere a casa
Chiamassero Tolkien se è roba di “anelli” !
Ripetute Fandonie Ininterrotte
Tempo perso. Ci fanno sfogare. Stanno già portando i binari verso la stazione di Tor di Quinto !!!