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Potature sulla Cassia, questa sera al via i lavori

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foto di repertorio
Galvanica Bruni

Prendono il via questa sera i lavori di potatura sulla Cassia nel lungo tratto di circa 5 km che va dal GRA a via Pareto, lato ‘Cassia Antica’. A presenziare sarà Sabrina Alfonsi, assessore capitolino all’Ambiente.

L’intervento, programmato e coordinato dal competente Dipartimento capitolino in collaborazione con il Municipio XV e il supporto della Polizia Locale,  prevede la potatura dei circa 270 alberi della consolare presenti nei 5 km interessati.

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La prima tranche interessa il tratto tra il GRA e via Gradoli: qui – sottolinea una nota del Campidoglio – verranno potati sotto la supervisione di un agronomo circa 70 tra platani e bagolari con l’impiego di 7 piattaforme, mezzi per la raccolta dei rami e circa 30 operatori. Contemporaneamente agli eventuali abbattimenti di alberature pericolose sarà effettuata la rimozione delle ceppaie. E il prossimo mese si procederà alla loro sostituzione con piante della stessa specie.

Il tratto di strada interessato sarà chiuso alla circolazione dalle 22 fino alle 6 di domani, martedì 14 marzo, ma sarà concesso il transito ai residenti, al trasporto pubblico e ai mezzi di soccorso.

I lavori proseguiranno domani con lo stesso orario e stesse modalità nel tratto da via Gradoli a via dei Due Ponti. Quelli relativi all’ultima tranche – da via Due Ponti a via Pareto – saranno effettuati in altri due giorni della prossima settimana in data ancora da definire e di cui verrà data presto comunicazione.

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2 COMMENTI

  1. Speriamo bene!
    Questo il primo commento spontaneo che subito si concretizza nella testa.
    Infatti – e lo si afferma con dolore – difficilmente è possibile sostenere che esista un rapporto visibile di dichiarata (soprattutto praticata) empatia da parte delle Amministrazioni Comunali (passate e presenti) nei confronti del verde di questa desolata Città.
    Il rosario sarebbe lungo, ma anche inutile sciorinarlo tanto si snocciola da solo sotto gli occhi di tutti noi.
    In ogni luogo, strada, parco, dal filare più sontuoso al verde spontaneo che, irresistibile, nasce e cresce ovunque, persino nelle fratture dei marciapiedi nel centro storico, quale che sia la tipologia, l’essenza, la data di nascita, l’appartenenza aristocratica o plebea della pianta, comunque uguale è la cura e l’attenzione.
    Almeno da quanto appare visivamente.
    E non va certamente meglio quando questa cura – elargita con strategie e tempistiche assai incomprensibili per noi cittadini – viene somministrata.
    Per esempio, ricordiamo i “ciuffetti” dei maestosi platani di Piazzale Ponte Milvio, e non solo.
    Quella dei ciuffetti per altro, anche e soprattutto per i pini domestici, sembra essere una passione delle Ditte che ricevono l’appalto. Vien da pensare che sia una precisa richiesta presente nei bandi di gara. Forse quella che da maggior punteggio, dopo naturalmente la migliore cifra al ribasso a garanzia della qualità dell’intervento.
    Inutile dire, poi, delle malattie, delle vere e proprie pandemie.
    Vogliamo parlare dell’ecatombe annunciata, e lasciata crescere e diffondere in progressione geometrica, perpetrata dall’indisturbata Toumeyella Parvicornis (la tristemente famosa “cocciniglia tartaruga”) ai danni dell’incommensurabile Patrimonio Culturale rappresentato dai pini domestici di Roma?
    Per esempio quelli lungo la Via Flaminia o della stessa Via Cassia, oggi alla vigilia di cure?….di nuovo, speriamo bene.
    Addirittura proprio di quello, dritto e superbo, ma con la chioma ormai irrimediabilmente seccata davanti al Centro Euclide, visibile dalle finestre del nostro Municipio XV?
    Non necessitavano chissà quali capitali.
    I pochi cittadini di Saxa Rubra (la zona a bassissima densità abitativa sopra il Centro Sportivo Nettuno), come noto, hanno messo le mani nei propri salvadanai e hanno salvato 530 pini.
    E altri cittadini, poi, hanno seguito per emulazione in altre parti della città.
    Non parliamo di questo, ora. Per carità di Patria, si sarebbe detto una volta.
    Piuttosto accogliamo con spirito positivo (la speranza è l’ultima a morire) quanto sta per accadere ad iniziare da questa prossima notte.
    Ma sempre tenendo alta la vigilanza.
    A Roma esiste ormai un Regolamento Capitolino del Verde pubblico e privato, con un suo articolato ben preciso.
    Va rispettato e sicuramente accadrà così.
    Ad iniziare dal controllo delle Ditte che eseguono il lavoro, prima durante e dopo il loro intervento.
    Per continuare con l’informazione e la pubblicizzazione, di quanto deciso, attuato, verificato.
    Soprattutto nelle scelte di ripiantumazione laddove si è fatto ricorso agli abbattimenti.
    Abbattimenti eseguiti speriamo con parsimonia e non con la solita furia con la quale si sterminano interi filari per una sola pianta malata o pericolante. Verrebbe da pensare male……sapendo ma, pasolinaniamente, non avendo le prove……..
    I cittadini devono difendere il loro inderogabile diritto al verde (è come il diritto alla salute).
    Anche in attesa che vengano realizzati gli ambiti formalizzati di partecipazione. Nel caso specifico, la Consulta del verde prevista nel citato Regolamento.
    Ma anche questa, come solitamente tutte le forme in odore di “processo partecipativo” stentano sempre ad essere attuate dall’Amministrazione Comunale. Per fortuna nel nostro XV Municipio sul terreno “Consulte” ci siamo “portati avanti”. Speriamo accada così anche per il verde.
    Comunque, nell’attesa, se vogliamo, siamo capaci di fare sentire in mille altri modi la nostra “partecipazione”, piaccia o non piaccia.
    Per ora incrociamo le dita e, soprattutto questa notte dormiamo con un occhio aperto.
    Già da domani mattina, però, apriamoli bene tutti e due.
    Paolo Salonia
    Portavoce Comitato Abitare Ponte Milvio

  2. La potatura “a ciuffetti”, come la chiama Lei, sembra essere la nuova tendenza dei couturier arboricoli. Basta infatti guardarsi intorno nel verde privato. Diffusa soprattutto per gli ulivi questa tendenza oltre che sgradevole esteticamente appare rischiosa per la sopravvivenza delle piante così trattate. Questo soprattutto per gli olivi. Necessita inoltre di una manutenzione frequente e quindi onerosa.

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