Un gioiello dell’architettura contemporanea nel cuore della capitale dedicato all’arte, allo spettacolo, alla musica. Insomma, al bello. Il ponte della Musica è obiettivamente bello. Ammirato. Discusso.
Ricuce la città pedonale in un’area centrale, ma non centralissima, gode di un respiro che altri ponti cittadini non hanno, consente di godere di uno spettacolo naturale non usuale, disponibile alle passeggiate e alle chiacchiere in libertà. Una sorta di agorà sospesa sul fiume, là dove il fiume si allarga e si ammorbidisce. Poteva essere un’idea.
Invece il ponte è rimasto sospeso e basta. Se si abbassa lo sguardo hai la vista sul nulla degradato.
Inaugurato in epoca Alemanno, è rimasto una incompiuta. Da ipotetico e immaginario teatro della musica si è trasformato nell’indifferenza delle amministrazioni in un raccoglitore di rifiuti e sporcizia.
Lo skate park irregolare è stato palcoscenico di risse, bevute, irregolarità in un crescendo di irregolarità che non ha mai trovato argine. Lì lo sfogatoio di presunti artisti da strada che solo hanno vandalizzato le pareti della struttura. E poi i danni che non hanno risparmiato le aiuole, gli spalti e persino l’ossatura di sicurezza del ponte.
Una manciata di anni sono bastati per trasformare l’arcata dedicata al maestro Trovajoli in un teatro di desolazione urbana. Uno scempio progressivo che si è consumato sotto gli occhi di chi avrebbe dovuto provvedere.
E adesso l’ultima moda rischia di accelerare il deterioramento dell’area. Sotto al ponte non più incontri “per caso” di ragazzi armati di tavole e spray. Ma luogo di appuntamenti clandestini che corrono sui social per dei veri e propri rave organizzati nel centro della capitale.
Dalle 22 di sabato scorso il sottoponte è stato convertito in uno spazio senza tetto né legge – un cartello che pubblicizzava il “ponte party” invitava esplicitamente a rispettare un po’ meno le leggi e di più i prezzi delle varie consumazioni – che ha ospitato centinaia di ragazzi, anche adolescenti, a partire dagli studenti del Mamiani e del Virgilio.
La catena social ha allargato a tutte le scuole di Roma l’invito e la notte del Ponte della Musica è stata “allietata” da musica sparata ad altissimo volume, litri e litri di alcool venduto illegalmente e chili di fumo consumato fino all’alba.
E all’alba la vista era deprimente: un tappeto di bottiglie, lattine, mozziconi di sigarette. Uno sterminato immondezzaio. Inguardabile. Infrequentabile. Fino al prossimo rave.
Rossana Livolsi
© RIPRODUZIONE RISERVATA