
La storia d’Italia è a un bivio mentre sul Gianicolo si combatte l’ultima sanguinosa battaglia della Repubblica.
“Ribelli e Patrioti”, il nuovo romanzo storico di Stefano Vincenzi, residente a Collina Fleming, ci porta tra il fervore delle camicie rosse garibaldine e le contraddizioni del potere in una Roma infuocata.
“Non è un libro sul Risorgimento, – ci spiega l’autore – ma su certi eroi che hanno rappresentato la grandiosità intellettuale e umana degli italiani che hanno difeso gli ideali di emancipazione e scritto la nostra Costituzione, il fondamento spirituale e ideologico della nostra Repubblica. La loro fu una sconfitta solo apparente”.
Il romanzo
1848 e 1849. Due anni densi, rumorosi, che Stefano Vincenzi racconta in Ribelli e Patrioti (Soc. ed. Dante Alighieri) dando voce ai loro protagonisti e intrecciando scontri violenti e storie d’amore con un ritmo incalzante.
Ne ripercorre le tracce tra le strade di Roma, che oggi riportano i nomi, i busti e i monumenti di coloro che si sono uniti sotto un’unica bandiera per difendere la loro terra, la loro libertà e la loro cultura. Da Ponte Milvio al Gianicolo, passando per porta San Pancrazio e villa Corsini.
Sono donne e uomini accorsi da ogni parte della penisola e dell’Europa per difendere la Repubblica romana, un simbolo della futura Italia libera e unita. Ci sono l’intellettuale rivoluzionario Mazzini e il guerrigliero Garibaldi, i contraddittori re Carlo Alberto di Savoia e papa Pio IX, ma anche personaggi meno raccontati che diedero il loro sangue, resistendo strenuamente alle truppe francesi, come Bixio, Dandolo o Masina, o l’impavida principessa Cristina di Belgioioso e la giornalista americana Margareth Fuller.
“Fu una partecipazione corale, che vide combattere fianco a fianco gli intellettuali come Mameli, il popolo di Roma come Ciceruacchio e i veterani di Montevideo arrivati con Garibaldi, emigrati, esiliati e condannati riuniti della Legione italiana”, continua Vincenzi. “Ho voluto dar loro il risalto che meritano. In molti non sanno, per esempio, che fu Cristina di Belgioioso a creare il primo vero campo infermieristico, coinvolgendo trecento donne romane per allestire tutti gli ospedali di Roma, lasciati in pessime condizioni dai presti”
“Nessuno di loro si è mai arreso e le loro idee sono rimaste ponendo le basi per la nostra Costituzione”, aggiunge.
Ponte Milvio
La parola garibaldini ci riporta subito in cima al Gianicolo e alle vie che vi ci conducono. Tuttavia Ponte Milvio, noto per ben altre battaglie, ne fu un teatro importante tanto che Vincenzi gli dedica un intero capitolo. Cosa vi successe? Chiediamo.
“Era metà giugno del ’49 – risponde l’autore con trasporto – quando una brigata leggera d’assalto della fanteria francese scese da Monte Mario per entrare a Roma da Piazza del Popolo, dopo aver attraversato il Tevere a Ponte Milvio, mentre Garibaldi e i suoi legionari tenevano inchiodati i ventimila francesi di Oudinot sul Gianicolo. I garibaldini non erano riusciti a far saltare Ponte Milvio e da lì raggiungere Piazza del Popolo era, come oggi, una breve passeggiata in pianura.
Levaillant che guidava la brigata, disse c’est facile. Al di là del ponte, tra le collina dove adesso c’è villa Balestra, la chiesetta del Bramante e il Tevere c’erano gli universitari romani, i volontari scesi da Città di Castello e i legionari polacchi che combattevano per la libertà e loro non cedettero il passo.
Fu uno scontro feroce all’ultimo sangue, fucilate a bruciapelo, sciabole contro baionette e pugnali. I francesi furono fermati con gesti di eroismo commuoventi, come racconto nel romanzo. Alcuni patrioti morti nello scontro furono sepolti nel piccolo cimitero che ancora si trova di fronte a Ponte Milvio”.
L’autore
Stefano Vincenzi, classe ’52, vive al Fleming, è General Counsel del Gruppo Mediobanca e professore di Diritto del Mercato Finanziario, ma anche profondo appassionato di storia. Nel tempo libero, infatti, si immerge nei meandri della storia, cercando dettagli, aneddoti e verità celate.
Nei suoi romanzi precedenti ha tratteggiato l’affascinante e intricato scenario dell’Impero Bizantino: Verso Costantinopoli (ed.Marchesi, 2008), La Porpora e il Sangue (ed.Luni, 2015) e Oltre i confini dell’Impero (ed.Marchesi, 2019).
Per maggiori informazioni sui romanzi e il loro autore, vi consigliamo di seguire la pagina Facebook Stefano Vincenzi.
Adelaide Cao
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