
Oggi parliamo di “Verso Costantinopoli” di Stefano Vincenzi, Edizione Romagraf, pp. 427, 18 euro, e ne parliamo con l’autore che lavora nel mondo della finanza, è Responsabile Compliance di Mediobanca, ed ha già scritto altri libri ma su argomenti di carattere finanziario. “Verso Costantinopoli” è il suo primo romanzo di ambientazione storica.
Il libro, che testimonia l’ampio lavoro di ricerca e documentazione storica di Vincenzi, è ambientato nell’Impero Romano d’Oriente fra il 913 ed il 927 e si incentra intorno alla crisi bulgara, uno degli aspetti più problematici dell’Impero.
Questa è l’epoca di Carlo Magno e dei Longobardi, ma l’autore preferisce mettere a fuoco uno scenario spesso trascurato: quello dell’Impero d’Oriente e della sua corte a Costantinopoli, l’odierna Istanbul, sulle rive del Bosforo, descrivendo i protagonisti dell’epoca bizantina. Sono spesso eroi dimenticati che difesero i valori dell’Occidente contro i barbari e gli stessi intrighi di palazzo. I loro nomi sono Costantino VII, giovane imperatore di soli 13 anni, quindi incapace di contrastare la “crisi bulgara”, la sua ambiziosa e astuta madre Zoe, il Patriarca Nicola Mistico, il Richelieu di Bisanzio ma soprattutto la figura del leggendario condottiero Romano Lecapeno fattosi incoronare Imperatore nella Basilica di Santa Sofia il 17 Dicembre 920. Riportando alla luce fatti storici dimenticati Vincenzi ci fa capire le origini della nostra civiltà e riabilita gli eroi sconosciuti che la difesero.
Dottor Vincenzi, perché ha scritto un romanzo su questo particolare periodo storico? La storia la scrivono i vincitori. I romani d’Oriente, dopo mille anni di storia e dopo essere stati per oltre ottocento anni la più grande potenza occidentale sono morti tutti, ma il vento che è soffiato sulle loro ceneri ha acceso in Occidente e in Russia la fiamma del Rinascimento. Se l’Europa e la Russia affondano le loro radici nella cultura cristiana non lo devono solo alla Chiesa cattolica, ma anche all’Impero d’Oriente che le difese con mura fatte non solo di pietra, ma di valori culturali, etici, morali e religiosi. Il libro, ambientato in questo scenario storico, descrive uomini e donne, guerrieri e pirati, imperatori e rinnegati, i loro sentimenti, la loro fede, il loro amore e il loro odio. Sono loro i protagonisti del mio romanzo: monarchi troppo giovani ed inesperti per governare, indomite principesse, valorosi condottieri e anziani capi religiosi, che la cultura dei vincitori ha cercato di oscurare.
Cosa intende per “crisi bulgara”? I grandi avversari dell’Impero cristiano non erano solo musulmani, ma anche i popoli dell’est, tra cui i bulgari, che alla fine sono stati sconfitti dall’Impero Romano d’Oriente in memorabili battaglie.
Può descriverci la figura dell’Imperatrice Zoe? Zoe “Carbonopsina” dal greco medioevale: dagli occhi ardenti come tizzoni. E’ stata una grande imperatrice, ma anche una donna che ricca di vizi e virtù che ha lottato per mantenere il potere e per far sì che la sua dinastia non si estingua.
Oriente contro Occidente, l’argomento è tragicamente attuale. Ce ne vuole parlare? E’ uno scontro mai terminato che prosegue tra alti e bassi. Quello che io narro è un episodio, ma voglio sottolineare un aspetto chiave: i musulmani vogliono distruggere l’impero, i bulgari vogliono conquistare l’impero perché anelano ad essere loro stessi l’impero.
Dove si è documentato? Ha visitato i luoghi descritti nel libro? Mi sono documentato visitando i Musei di tutto il mondo, dall’Ermitage di San Pietroburgo al Metropolitan Museum di New York dove si trovano le tracce di questa antica civiltà. Il più interessante è stato il British Museum di Londra e “la biblioteca di mio padre”. Ho visitato tutti i luoghi descritti nel mio romanzo compresa Costantinopoli, la città allora più bella e popolosa della cristianità.
Come riesce a conciliare la professione di esperto di alta finanza con la passione di storico? Facile: vivendola in segreto!
Alessandra Stoppini
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