Non troviamo altro modo per adescare lo scintillio della nuova stagione se non richiamarla, magari con un articolo a pagamento su qualche giornale, col classico “A.A.A. cercasi primavera”.
Le immagini di ieri, postate sui social da molti navigatori della Rete, increduli per quel stavano vedendo i loro occhi fra nevischio, grandine e pioggia stile “diluvio universale”, sono diventate più virali del classico “décolleté” che, come urlano i “signori degli acchiappa-like” fanno impazzire il web.
Le previsioni parlavano chiaro, c’era la cosiddetta “allerta gialla”, ma tutto si poteva immaginare, non di certo un’istantanea natalizia.
Strade imbiancate a Roma dalla grandine, poco fuori la capitale da lacrime di neve. Allo stadio Olimpico, durante Lazio-Sassuolo, per qualche minuto è sembrato di giocare a Reggio Emilia (casa della squadra neroverde) e non alle pendici di Monte Mario. E sulla strada statale Cimina la neve ha richiamato all’attenzione gli automobilisti che cercavano di arrivare a Viterbo.
Sono giunte in redazione istantanee di una Bellegra innevata, mentre ai Castelli romani non sono pochi i bambini che si sono attrezzati per scivolare per strada con i bustoni neri, quelli dell’immondizia, a far da slittino.
Così, quando cominciavamo a intravedere la fine del tunnel pandemico, e nella speranza della parola “fine” alla guerra, ci siamo ritrovati a bere un bicchiere di vino rosso, ad accendere il camino e a commentare la questione atmosferica col laconico “non esistono più le mezze stagioni”.
Massimiliano Morelli
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