
Buon Natale a chi ama leggere. Non solo i libri, intendo “buon Natale” a chi ama mettere in fila le lettere e le parole, che siano quelle di un volantino pubblicitario, di un quotidiano, di un settimanale o di un libro poco importa. A chi, fra le righe di uno scritto, trova confini inimmaginabili e orizzonti che la metà bastano.
Buon Natale a chi si rende conto che si sta facendo di tutto per far smettere di leggere. A chi, aprendo il sito internet di testate regolarmente registrate, fra un popup e l’altro infarciscono le pagine di video preceduti da pubblicità che si trasformano in un autogol, in un deterrente per l’acquisto.
Se clicco su una notizia vuol dire che mi interessa la notizia (e magari vorrei leggerla e non vedere immagini commentate da qualcuno), non il melenso spot che precede quella notizia. E più aspetto comunque che cominci “la notizia”, e più ci metto la croce su quel prodotto che anticipa la “mia” notizia. Chissà se i pubblicitari e i geni degli spot ci hanno mai pensato a una cosa del genere.
Auguri a chi ha sete di lettura e ci resta male quando s’aspetta di leggere notizie vere e poi invece si trova a che fare con menate da gossip, “grandifratellate” e compagnia cantante.
Esistono i siti di nicchia, ma tanto è inutile, persino l’unica testata italiana che negli anni Settanta si poteva acquistare sulla piazza Rossa, si è adeguata a un sistema che sta trasformando il popolo in gregge.
Peccato, meritavamo qualcosa d’altro, almeno per questo Natale.
Massimiliano Morelli
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