
Sono definitivi i dati relativi all’affluenza di questo ballottaggio. Li rende noti l’Ufficio Elettorale del Comune con l’avvertenza che non sono comunque ufficiali ma indicativi.
Nonostante questo atteggiamento prudenziale quel che emerge è la grande disaffezione dei romani alla competizione per la guida del Campidoglio e dei Municipi. Solo il 40,6% degli aventi diritto si è recato alle urne nella Capitale, nel XV Municipio sei elettori ogni dieci le hanno disertate.
Alle 15 di lunedì 4 ottobre, primo turno elettorale, a Roma su 2.359.248 iscritti, a votare sono stati 1.151.950, pari al 48%; al secondo turno si sono ridotti a poco meno di 968mila, cioè il 40,6%: 184mila in meno.
Tanto per fare un esempio è come se ben oltre tutti i residenti, dai neonati ai centenari, del XV Municipio fossero rimasti a casa.
E per rimanere in tema di XV, qui le cose sono andate veramente peggio. Come sempre il territorio Cassia-Flaminia si rivela quello in cui la disaffezione raggiunge livelli eclatanti facendo registrare oggi l’incredibile percentuale del 62,1% di astensionismo.
Se al primo turno a votare fu il 45,5%, al secondo è stato il 37,9%. Circa 10mila cittadini aventi diritto al voto fra ieri e oggi hanno deciso di disinteressarsi di chi debba essere il presidente del Municipio, la competizione Signorini-Torquati li ha lasciati del tutto indifferenti. Purché poi non abbiano a lamentarsi sui social di come è gestito il territorio.
Claudio Cafasso
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