Mi trovavo ieri, martedì 8 dicembre, giornata plumbea e assai piovosa, su una strada provinciale ai bordi della Cassia Veientana, e a un certo punto ho inquadrato, oltre i tergicristalli, una lunga e presumibile profonda pozza d’acqua. Vista l’impossibilità di fermarmi per una visibilità che dire scarsa è poco, mi sono addentrato nel canale di scolo creato dal diluvio che si è abbattuto ieri.
Ma ho avuto la sfortuna di incappare in un automobilista che, davanti a me, prima d’entrare nel guado stradale, ha frenato di colpo, costringendomi a inserire la prima per ripartire.
Morale della favola ho iniziato il percorso “navigabile” (si fa per dire) in prima, ma al momento in cui la macchina ha cominciato a “strappare” ho provato a inserire la seconda, pur sapendo che quando si entra in una pozza d’acqua, mai bisogna cambiare marcia, tantomeno mai si deve levare il piede dall’acceleratore, si entra con una certa velocità e si esce con la stessa medesima velocità. Seconda morale della favola, sono rimasto a metà del guado.
Sceso dalla macchina dal finestrino, perché l’acqua arrivava agli sportelli, mi sono ritrovato bagnato fino alle ginocchia. Ho chiamato i soccorsi, che sarebbero arrivati di li a poco. Nel frattempo altri temerari azzardavano l’impresa, riuscendoci.
Seguendo il consiglio di chi ha promesso soccorsi, mi sono avvicinato al ciglio della strada, ritrovandomi in un fosso, con l’acqua pronta a cingermi la vita. Lo ammetto, scena fantozziana.
Fortuna vuole che anche nelle giornate più disgraziate compaia un angelo, senza ali ma con un Patrol 4×4 armato di tutto. Mi ha aiutato a uscire dall’impaccio automobilistico accompagnandomi a traino al primo centro abitato. Volevo offrirgli per lo meno la colazione, non c’è stato verso. L’auto ovviamente non si è rimessa in moto.
Questa mattina sono andato col mio meccanico, carro attrezzi e dita incrociate sperando di non dover cambiare tutto. Me la sono cavata con il cambio di quattro candele e del filtro dell’aria, completamente bagnati.
A volte, sembra assurdo ma è così, gli angeli si trovano dietro l’angolo e neanche te ne accorgi, se non hanno le ali. E se incontrano l’erede di Fantozzi non si mettono a ridere.
Massimiliano Morelli
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