
Per questa passeggiata che vi consigliamo di fare in una giornata di sole non serve prendere l’auto o perlomeno non per fare un gran numero di chilometri dal momento che siamo a Roma Nord e poco distanti dalla Cassia.
Si tratta di una passeggiata facile facile e senza dislivelli, da fare a piedi o in bicicletta, con bambini e cani.
Il percorso di circa 4,5 km si snoda attraverso la Valle della Crescenza e costeggia in parte il Fosso del Fontaniletto attraversando una piacevole campagna sovrastata dai costoni di tufo che accompagnano poi Via di Grottarossa.
Il percorso ha inizio dal Parco Papacci dove è possibile lasciare l’auto e fare rifornimento di acqua; si scende attraverso il parco sino a raggiungere la parte sottostante dove, subito dopo il campo di calcetto, c’è un secondo cancello.
Usciti dal parco si cammina lungo la malmessa sterrata fiancheggiata da alti pini (Via Veientana); è il tratto meno piacevole del percorso perché nonostante si fiancheggi il Parco Volusia e un modesto crinale dove anni fa c’è stato un intenso rimboschimento, ci sono parecchi rifiuti, comprese alcune lastre di Eternit. Conviene distogliere lo sguardo e godere della bella vegetazione sul lato sinistro.
Raggiunto e oltrepassato il gigantesco viadotto del GRA sulla destra si apre, a di là di una sbarra metallica, il nostro sentiero. Fatti pochi passi si scavalca il fosso e ci si ritrova in una ampia valle attraversata da una sterrata che costeggiando il fosso ci porterà a sbucare su via di Grottarossa, sotto la collina di Torre Annunziatella.
La sterrata termina con una seconda sbarra; arrivati a questo punto le possibilità sono due: tornare indietro sul percorso già fatto oppure percorrere Via di Grottarossa per raggiungere l’ingresso del Parco Papacci dove abbiamo lasciato l’autovettura. In questo caso è opportuno camminare, per maggior sicurezza , in fila indiana e sulla sinistra della strada cosi da vedere le autovetture in arrivo (solo questo tratto di circa 1,7 km è in leggera salita).
Il tratto più bello della passeggiata ovviamente è quello che costeggia il Fosso del Fontaniletto perché attraversa una bellissima campagna delimitata da filari di splendidi lecci e qualche gigantesco pioppo; il panorama è magnifico.
Andando avanti la sterrata si restringe un po’, passa accanto ad un vecchio edificio dismesso e successivamente ad un altro edificio a due piani dove spesso staziona un gregge di pecore.
Qui un largo sentiero sale a sinistra; se si ha voglia conviene salire per un breve tratto per raggiungere la base del costone di tufo dove cresce una selvaggia vegetazione; oltre alle piante di olmo e bagolaro anche numerosi arbusti come la Berretta del Prete e poi, tra i sassi diverse piante di Fico d’India che fanno pensare all’Atlante marocchino. Il profumo del finocchio selvatico è intensissimo.
Il tufo, lo stesso che poco più avanti ospita le numerose grotte che affacciano su Via di Grottarossa (leggi articolo “Le grotte di Grottarossa”), presenta numerosi fori che ci dicono che su quel costone nidificano l’estate i coloratissimi Gruccioni e forse anche qualche Gheppio.
Tornati in basso sul sentiero fiancheggiato da olmi, in breve si arriva all’area che ospita piccoli orti in affitto e alla fine del percorso.
Una passeggiata facile, non lunga e sicuramente, per chi ama la natura, ricca di spunti interessanti.
Francesco Gargaglia
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