
Da gennaio 2021 l’AMA non si occuperà più dello sfalcio delle erbacce su marciapiedi, strade e spartitraffico. La memoria della Giunta Capitolina firmata a novembre dell’Assessore ai rifiuti Katia Ziantoni sancisce di fatto lo scomputo del diserbo stradale dalle mansioni dell’AMA.
In fin dei conti si tratta solo di una mezza brutta notizia perché in realtà un’attività strutturata di sfalcio sulle strade non s’è mai vista e, anche se fatta, nessuno se n’era mai accorto. Resta però la constatazione che per quanto riguarda la TARI non ci sarà alcuna decurtazione.
Sollevata l’AMA da questa, si fa per dire, faticosa incombenza resta il problema di chi in futuro se ne dovrà occupare; in tal senso pare che in Comune verrà aperto l’ennesimo tavolo-tecnico per definire le modalità del servizio e chi resterà col cerino in mano: servizio giardini? municipi? affidamento a privati?
Al di là di chi e come dovrà farlo e dei relativi tempi di decisione, resta l’amaro in bocca per la decisione di non abbassare la TARI giustificata dal fatto che togliere le erbacce e i ciuffi d’erba è una procedura, a quanto pare, “extra”: e questo nonostante la manutenzione di strade e marciapiedi (che sono comunque una estensione della strada) rimanga di competenza del Comune.
Ora è vero che i romani da tanti anni sono abituati a muoversi su strade sporche e sgangherate, con marciapiedi sconnessi dalle ruote delle auto che vi parcheggiano sopra o dalle radici degli alberi, che sono anche abituati a camminare tra ciuffi d’erba e piante di ogni tipo che a volte raggiungono dimensioni ragguardevoli, ma l’assenza di pulizia e manutenzione non va considerato solo come un “fatto di decoro”.
Questa decisione, che peraltro ufficializza solo un disservizio, sembra ignorare il fatto che strade-non-pulite significa in sostanza “strade-dissestate”; le erbacce che crescono a dismisura provocano gravi danni, spaccano asfalto e travertino, provocano infiltrazioni d’acqua e il distacco del manto stradale.
Le piante che come l’Ailanto (un albero proveniente dalla Cina a rapidissima crescita) non vengono estirpate, nel giro di poco tempo si trasformano in alberi che crescono sui marciapiedi, all’interno dei guard-rail, nelle piazzole di sosta, provocando danni ingentissimi.
In un nostro recente articolo parlavamo della “sciatteria” delle strade della capitale mettendo in risalto la situazione di abbandono, trascuratezza e degrado di Roma Nord che come un macigno pesa sul decoro e sull’efficienza dei nostri quartieri; la decisione di sollevare l’AMA dalla pulizia delle erbacce senza predisporre con immediatezza una soluzione efficace e razionale sembra uno schiaffo alla collettività.
Francesco Gargaglia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Non vorrei a questo punto che, visto che lo sfalcio delle erbacce dai marciappiedi è un’attività extra che AMA per spirito caritatevole faceva gratis, venisse ora aumentata la TARI per coprire anche questo servizio cui, evidentemente, nessuno aveva pensato o quantomeno messo a budget. Sarebbe “il danno oltre alla beffa”.
Considerata l’abilità e la velocità di questa giunta nel trovare soluzioni, a noi cittadini tra un anno ci toccherà comprare un machete per girare tra i marciapiedi e i giardini pubblici.