Otto romani su dieci bocciano la sindaca Virginia Raggi e la sua Giunta e non la rivoterebbero alle prossime elezioni, dove la favorita in caso di candidatura sarebbe la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, seguita da Carlo Calenda e Alessandro Di Battista.
A pesare sull’insufficienza affibbiata dai cittadini all’amministrazione M5S sono la situazione dei rifiuti, delle strade, del traffico e dei trasporti, oltre a una qualità di vita percepita in costante calo.
Sono alcuni dei risultati del sondaggio realizzato da Tecnè per l’Agenzia DIRE sulle intenzioni di voto a Roma in vista delle elezioni amministrative 2021 presentato ieri nella Sala Caduti di Nassirya del Senato, a Palazzo Madama, dal direttore dell’Agenzia DIRE, Nico Perrone, e dal direttore scientifico di Tecnè, Carlo Buttaroni.
Presenti anche i senatori Bruno Astorre (Pd) e Paola Binetti (Udc) e i capigruppo del Campidoglio Andrea De Priamo (Fdi) e Maurizio Politi (Lega).
LE INTENZIONI DI VOTO
Per quanto riguarda le intenzioni di voto ai partiti, il Pd si confermerebbe primo partito a Roma con il 24% dei voti. Exploit di Fratelli d’Italia, al 20%, con Lega e M5S appaiati sul gradino più basso del podio al 18%.
Molto più indietro +Europa e Forza Italia, entrambi al 6%, Italia Viva con il 3% e La Sinistra con il 2% (altri partiti 3%). Significativo il dato dell’astensione, che raggiunge il 41%.
Per quanto riguarda i candidati a sindaco, oltre ai già citati dati su Raggi, il sondaggio ha esplorato altre tre possibili figure. Per il Movimento Cinque Stelle l’alternativa vagliata è quella di Alessandro Di Battista: il nome del ‘pasionario’ del M5S viene però promosso solo dal 12% degli intervistati, mentre il 65% lo boccia (il 23% non risponde). Per il centrodestra l’ipotesi sondata è quella di Giorgia Meloni: giudizio positivo per il 27%, negativo per il 54% (il 19% non si esprime).
Il centrosinistra nel sondaggio è rappresentato da Carlo Calenda: il 20% dei cittadini interrogati ne giudica positivamente la candidatura, il 56% dà un voto inferiore al 6 (il 24% si astiene).
In una corsa a tre al primo turno, Giorgia Meloni sarebbe avanti con il 27%, inseguita da Calenda al 19%. Per il M5S al variare del candidato le cose cambierebbero di molto poco: Raggi raccoglierebbe il 10%, Di Battista l’11. Nelle sfide a due, Meloni risulta vincitrice in ogni duello: Raggi e Di Battista raccoglierebbero rispettivamente il 12 e il 13% con Meloni staccata al 28% (astensione tra gli intervistati rispettivamente al 60 e al 59%), solo Calenda in un eventuale ballottaggio potrebbe impensierire la leader di Fdi, con il 20% a fronte dello stabile 28% di Meloni (l’astensione in questo caso scende al 53%).
LA QUALITÀ DELLA VITA
Il 58% dei romani giudica bassa la qualità della vita nel proprio Municipio (picchi del 73% in XV, del 65% nel X e del 64% in IV, V e VIII), solo il 39% la reputa sufficiente (il 60% in XIII, unico a superare il 50%), appena il 3% la vede come elevata (dal 7% in XIV fino alla totale assenza di giudizi molto positivi in III).
Rispetto allo scorso anno, oltre la metà degli stessi intervistati (il 52%) giudica la situazione peggiorata, mentre per il 46% è invariata e solo il 2% ha notato un miglioramento. Per i prossimi 12 mesi il 56% non si aspetta alcun cambiamento né in meglio né in peggio, mentre uno su quattro (il 26%) prevede un peggioramento e appena il 3% un miglioramento.
Per quanto riguarda la situazione economica cittadina, per il 54% negli ultimi 12 mesi è invariata, per il 44% peggiorata e per il 2% migliorata; per il prossimo anno il 53% non si aspetta cambiamenti, il 26% si attende un peggioramento e il 3% un miglioramento.
I SERVIZI NELLA CAPITALE
I romani bocciano in blocco tutti i servizi erogati dall’amministrazione comunale: a salvarsi sono solo gli eventi culturali e di intrattenimento (con un indice di apprezzamento – voti da 6 a 10 – pari al 53%) e la cura del patrimonio artistico e culturale (52), vicini alla sufficienza anche i servizi al turismo (47) e la cura del Centro storico (45).
I tasti più dolenti sono quelli legati anche alla stretta attualità: l’86% dei romani boccia (voti da 5 a 1) la raccolta e gestione dei rifiuti urbani, l’85% stronca la manutenzione di strade e marciapiedi e l’83% la situazione del traffico e dei parcheggi.
Bassissimo anche l’indice di gradimento del trasporto pubblico tra autobus e metro, bocciato dal 75% dei cittadini dell’Urbe, così come gravemente insufficienti vengono giudicati la gestione dell’immigrazione (71%), le politiche per la casa 66%), l’efficienza dei servizi della Pa (70%) e i servizi per anziani e disabili (67%).
Male anche la sicurezza (64%), la cura dei quartieri (73%), il decoro e l’illuminazione (73%), i servizi scolastici (60%), la cura del Litorale (56%), e la cura del verde e dei parchi pubblici (54%).
Una ‘classifica’ che viene rispecchiata anche quando agli stessi intervistati viene chiesto quali debbano essere le priorità su cui concentrare l’azione amministrativa a Roma: il 48% dei romani indica la gestione dei rifiuti come priorità assoluta, seguito a distanza dal 15% che punta il dito sulla manutenzione di strade e marciapiedi e dal 9% che preferirebbe interventi immediati sui trasporti.
IL GIUDIZIO SULLA GIUNTA RAGGI
L’82% dei cittadini romani boccia sonoramente l’operato della Giunta capitolina, solo il 9% gli assegna un ‘6’ e appena il 4% si spinge oltre, con un voto da 7 a 10. Stessa tendenza riguarda il giudizio personale sulla sindaca Virginia Raggi: l’82% le assegna un voto da 5 in giù, mentre le sufficienze sono ferme al 15%.
Una valutazione fortemente influenzata dall’opinione dei cittadini rispetto al programma presentato dalla prima cittadina all’inizio del mandato: per il 50% degli intervistati Raggi non ha realizzato nulla di quanto promesso, per il 36% ha fatto poco, solo per il 9% ha realizzato in gran parte il programma.
In termini ‘elettorali’, il giudizio negativo è ancora più evidente: in caso di elezioni, l’80% non voterebbe per Raggi, lo farebbe solo il 10%.
Fonte Agenzia Dire – per visionare il sondaggio completo cliccare qui
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Sinceramente, per quanto riguarda l’ordine pubblico, non me la sento di attribuire tutte le colpe a Virginia Raggi.
A Roma è facile sparare a zero dall’opposizione sul governo in carica e intercettare il malcontento diffuso ….( come è accaduto per la Raggi e prima con Marino e prima ancora con Alemanno ): poi, una volta al potere ci si scontra con la muraglia incancrenita dell’esistente e si precipita nei sondaggi ….vedremo che cosa accadrà con la Meloni . Si parlerà prima di mancanza di bacchetta magica ( quella la si impugna a chiacchiere solo quando si è all’opposizione) poi di colpe dei predecessori , poi di complessità della situazione che richiede tanto tempo e tanti soldi per essere aggiustata ….
Quante volte lo dobbiamo rivedere questo film?
La Raggi è inadeguata, tuttavia i problemi di Roma sono di una portata tale da lasciare poche speranze per il futuro, chiunque sia il successore; se non fosse stato così non si sarebbe arrivati al punto di affidare la capitale d’Italia a una come lei: la sua elezione è stata la manifestazione della rabbia e disperazione di molti cittadini.
condivido in pieno. a roma la situazione è fuori controllo da anni. con il livello di inciviltà in crescita esponenziale e il potere delle lobbies che fanno il bello e il cattivo tempo, l’unica soluzione possibile sarebbe quella di dare pieni poteri ad un commissario che, non dovendo rispondere a logiche di consenso elettorale, potrebbe prendere decisioni drastiche ed impopolari. la dimensione della città ed il suo sviluppo caotico e disordinato sono, comunque, dei macigni che limitano fortemente qualsiasi progetto di rinascita sociale ed economica
… però ci darà Skin a San Silvestro… vuoi mettere!