Continua la saga della nuova rotatoria a La Giustiniana e dei cartelloni pubblicitari selvaggi. Ne avevamo già parlato poco tempo fa con Francesco Petrucci, Presidente del Comitato “La Giustiniana e dintorni” che aveva posto l’attenzione proprio sul proliferare degli impianti pubblicitari che ormai da tre mesi invadono la rotatoria.
Prima una, poi un’altra e poi un’altra ancora, a poco a poco sono comparse enormi pubblicità che occupano lo spartitraffico, la fermata Atac da poco soppressa per il marciapiede non a norma, tutto intorno le mura di un condominio che affaccia proprio sul piazzale e i nuovi marciapiedi che circondano la rotatoria.
C’è di più: non solo i cartelloni – che in alcuni casi raggiungono anche alcuni metri – campeggiano nella rotatoria rovinandola dal punto di vista architettonico, ma cosa ben più grave, in alcuni casi ostruiscono i segnali stradali impedendone la vista.
L’accesso agli atti
Contattato telefonicamente lo scorso maggio Petrucci ci aveva spiegato che il Comitato si era mosso inoltrando una prima richiesta all’URP del Municipio XV e successivamente una formale domanda di accesso agli atti per avere copia delle autorizzazioni di questi impianti. Il punto era accertarsi della legalità dei cartelloni pubblicitari e in ogni caso segnalarne il proliferare in quest’area a discapito del decoro urbano e anche della sicurezza dei tanti automobilisti e pedoni che ogni giorno percorrono la rotatoria.
Il problema infatti è dato più che altro dall’ingombro che i cartelloni pubblicitari occupano: il rischio che gli automobilisti che percorrono quotidianamente il nuovo percorso possano distrarsi nell’osservare le imponenti pubblicità è molto alto.
“A parte una lacunosa risposta da parte della Polizia Locale che con una lettera di quattro righe dichiara di aver già provveduto, per quanto di competenza, a svolgere tutti gli accertamenti – non sappiamo quali però – relativamente agli impianti pubblicitari, non abbiamo ancora ottenuto alcun riscontro rispetto alla richiesta formale di accesso agli atti. Visto però che dalla domanda non sono passati ancora i 30 giorni previsti per l’accoglimento dell’istanza, come Comitato aspetteremo ancora qualche giorno per muoverci di nuovo” – ha precisato questa mattina al telefono Francesco Petrucci.
Rotatoria delle mie brame
Insomma non c’è pace per quella che più che una semplice rotatoria, doveva essere “la svolta” per quel tratto di Cassia da sempre molto trafficato in entrambi i sensi di marcia, anche a causa di due semafori che rallentavano la circolazione proprio in quel punto.
Prima promessa, poi attesa, in seguito avviata, poi bloccata e poi finalmente riavviata e terminata; eppure, la famosa rotatoria de La Giustiniana, continua a far parlare di sé, dividendo Istituzioni e cittadini tra chi ne decanta a gran voce l’utilità e chi invece la ritiene un’opera inutile e che a nulla è servita se non a creare ulteriori disagi alla viabilità e agli abitanti del quartiere.
Questa volta però sotto esame ci sono i cartelloni che, è il caso di dire, non sono come cantava Vasco un “piccolo spazio pubblicità”.
Ludovica Panzerotto
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La rotatoria della Giustiniana ha visto la luce dopo 20 anni da quando è nata l’idea. A 10 anni dalla sua realizzazione sembra evidente che il problema si e’ puntualmente ripresentato, anche perché nel frattempo la popolazione di La Storta e zone limitrofe e’ aumentata per la realizzazione di progetti edilizi di vasta portata.
Forse è il caso di cominciare a parlare seriamente di un nuovo progetto che colleghi direttamente la Nuova Braccianese alla Trionfale e quindi al Grande Raccordo Anulare evitando l’incrocio Cassia-Trionfale.
Se non ricordo male un progetto era già proposto da un lettore il quale proponeva di utilizzare una strada di campagna già esistente all’interno della Castelluccia il cui tracciato, che costeggia la ferrovia, parte dalle spalle del vecchio passaggio a livello per arrivare dove è stato collocato un cancello di ingresso alla Trionfale riservato solo ai residenti della Castelluccia.
Sarebbe a mio avviso opportuno che si cominciasse a parlarne seriamente da parte delle autorità competenti.