Più volte ci siamo occupati del degrado del Monumento ai Caduti di Tomba di Nerone, l’ultima risale solo a tre mesi fa. Oggi dobbiamo tornare di nuovo sull’argomento per un episodio che non fa onore a chi avrebbe il compito di mantenerlo pulito.
Venerdì 4 gennaio, un anonimo cittadino armato di scopa, rastrello, sacchi per l’immondizia e tanta buona volontà, solo soletto ha ripulito il monumento.
Gli sono servite due ore di faticoso lavoro per rimuovere i rifiuti depositati tra i marmi e la vegetazione. Al termine, i grandi sacchi ricolmi di sporcizia erano 4 mentre le bottiglie raccolte ben 51.
Un lavoraccio condotto tra la curiosità dei passanti e qualche battutina ironica; un lavoro, a dirla tutta e ad onore di chi l’ha fatto, veramente poco piacevole visto che il monumento viene utilizzato da alcuni senza tetto come servizi igienici all’aperto.
Visto che le segnalazioni e le denunce della stampa unite alle proteste sui social non sortiscono effetti, questo zelante residente ha pensato di intervenire in prima persona per mettere fine (almeno per un po’ di tempo) allo sconcio. Se non altro alla fine delle pulizie il Monumento ha ora un aspetto quasi dignitoso.
Poi, al termine, ha messo anche un cartello che recita: “Questo monumento è stato ripulito da un privato cittadino. Il paese che non ha rispetto per i propri caduti è un paese che non vale nulla”. Gli Abbiamo chiesto perché lo abbia fatto e ci ha risposto: “ A questi poveri Caduti è il minimo che dobbiamo”.
A margine, ci ha segnalato che sporcizia e foglie secche hanno intasato gli scarichi della fontana del monumento e l’acqua che fuoriesce dalle vasche con le basse temperature di questi giorni si trasforma in ghiaccio mettendo a rischio i passanti. Che anche per questo serva l’intervento di un volenteroso?
Gaia Azzali
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