“Caduto: chi è morto in guerra….vittima della guerra…morto in combattimento”. Cosi recitano i dizionari alla parola “caduto”. Ma quale che sia il significato di questa parola resta il fatto che stiamo parlando di persone che come noi desideravano ardentemente vivere e che invece sono morte per adempiere un dovere che il nostro paese ha loro imposto. E’ per questa ragione che meritano rispetto.
Un rispetto che sulla Cassia, a Tomba di Nerone, è loro negato; ogni giorno sul monumento che ricorda “i Caduti” la dignità di questi poveri morti viene oltraggiata.
La stele è usata per dare riparo a chi espleta le sue funzioni fisiologiche, la vasca con la zampillante Acqua del Peschiera serve a fare abluzioni o sciacquare panni, le panchine in marmo bianco danno invece ricovero a sbandati e senza tetto. Per non parlare di quell’uomo anziano che da anni dorme sulla panchina di destra che serve anche da guardaroba ai suoi poveri stracci.
Tutto il monumento, realizzato negli anni ’60, è una vergognosa discarica dal momento che è ingombro di rifiuti, spazzatura, bottiglie vuote di birra e contenitori in cartone per il vino.
I rifiuti sono mischiati alla vegetazione trascurata e asfittica e hanno trasformato il luogo in una sorta di latrina a cielo aperto che i residenti e i passanti evitano accuratamente. I marmi bianchi sono offesi, sbrecciati, imbrattati di scritte ed urina e il lezzo che si alza dal sacello che ricorda i nostri morti, è insopportabile.
Nessun rispetto e dignità per queste vittime della guerra che anziché essere celebrate vengono offese quotidianamente. E di fronte a questo scempio ci vengono in mente le parole forti di Oriana Fallaci quando ne “La rabbia e l’orgoglio” parla dei nostri simboli “smerdati” da chi vi bivacca sopra.
Da tempo Vignaclarablog.it denuncia questo scempio che offende non solo la memoria dei “caduti” ma anche quella del quartiere e dei cittadini che vi risiedono costretti a subire, tra l’indifferenza di chi dovrebbe prestare cura al monumento, le intemperanze di sbandati e ubriaconi.
Se l’Amministrazione municipale/capitolina non è in grado di garantire dignità al Monumento ai Caduti allora almeno provveda a proteggerlo con una recinzione così da mettere al riparo, una volta per tutte, la memoria di questa nostra gente.
Francesco Gargaglia
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Se non li rispettiamo noi Italiani i Caduti come possiamo pretendere che li rispettino degli alcolisti in gran parte stranieri che non hanno alcun legame di sangue o emotivo con la nostra Patria?
E’ una situazione vergognosa che merita di essere presa in considerazione dal Municipio e dalle altre istituzioni. Non si può tollerare che il monumento diventi un dormitorio a cielo aperto, né la presenza di persone che non hanno il minimo rispetto, urinando pubblicamente, lasciando bottiglie vuote per terra, rifiuti, ecc.
Lo stato del monumento, così come quello del “giardino” dei Caduti sul Fronte russo che si trova praticamente di fronte, sono una vera vergogna. Io mi sono trasferita nel quartiere 9 anni fa, quando nel detto giardino c’era una misera altalena e uno scivolo, già in condizioni precarie. All’epoca avevo segnalato al Municipio il cattivo stato dei giochi, chiedendone la riparazione. In 9 anni (!), non solo la riparazione non è mai stata fatta, ma ora il giardino (come il monumento) versano in condizioni ben peggiori. I giochi sono stati definitivamente rimossi, nessun bambino ormai si può neanche avvicinare e tutta la zona è diventata una discarica a cielo aperto e terra di sbandati. E ciò nonostante la presenza di una scuola elementare e una superiore in strettissima prossimità. Ma è mai possibile? Cambiano i rappresentanti, ma l’indifferenza nei confronti della cittadinanza è sempre la stessa!
…il tutto a ridosso del 100° anniversario dalla Vittoria della Prima Guerra Mondiale (4 Novembre). I 650.000 caduti del ’15-’18 si girano nella tomba!
Nulla di nuovo e nulla di diverso : tutta la città è orinatoio e defecatoio h 24,
strade, piazze, giardini, parchi, ville , sottopassi, monumenti, tutti come le
fogne a cielo aperto di Calcutta.
Lucio Maria Frizzoni
Un materasso di dimensioni gigantesche staziona sul marciapiede di via Cassia 791 da una settimana. Abbiamo chiamato AMA molte volte ma nessun risultato