Senza carta di credito o bancomat niente più certificati, carte d’identità o cambi di residenza. Con l’inizio del 2019, fin dal 2 gennaio scatta infatti la rivoluzione nelle modalità di pagamento dei servizi anagrafici del Comune.
L’erogazione dei servizi demografici potrà avvenire esclusivamente con pagamento in moneta elettronica tramite i POS installati negli uffici anagrafici municipali. Parliamo di spese di istruttoria, dei diritti di segreteria e dei contributi dovuti a vario titolo per l’ottenimento di un certificato, per fare un cambio di residenza, per chiedere una carta d’identità, per avere uno stato di famiglia.
Niente più cassa, niente più cassiere, niente più affannosa ricerca di spiccioli, il pagamento dovrà essere effettuato esclusivamente tramite bancomat, carte di credito, carte prepagate ma, attenzione, con esclusione del circuito American Express.
Il pagamento non sarà esente da commissioni che saranno fisse basate sull’importo della singola transazione.
In alternativa si potrà pagare anche bonifico bancario, da effettuare su IBAN IT69P 020080 5117 00040017084, precisando nella causale la motivazione del pagamento indicando se possibile anche il numero di protocollo della pratica di riferimento.
Ultima ma proprio ultima spiaggia, il pagamento potrà essere effettuato direttamente online sul portale web del Comune di Roma selezionando la voce “Servizi di pagamento”: in tal caso potrà essere usata una qualsiasi carta di credito, indipendentemente dall’Istituto che l’ha emessa, oppure accettando l’addebito in conto selezionando il proprio istituto bancario. Anche con questa soluzione saranno applicate però le commissioni.
Insomma, non si sfugge. E non potranno sfuggire nemmeno gli anziani, gli indigenti, chiunque non abbia un bancomat o una carta di credito. Per cantarla all’Alberto Sordi, ma ‘ndò vai se il bancomat nun cell’hai…
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Oltre ad essere una bella fesseria che non tiene conto di tanti, soprattutto anziani o giovanissimi, che non hanno un bancomat… credo sia anche anche illegale… non si capisce in base a quale principio la P.A. obblighi il cittadino a servirsi di un servizio privato (a pagamento) per ottenere un certificato (che viene spesso richiesto dalla P.A. stessa). Si parla tanto di aiuti contro la povertà e l’emarginazione sociale e che fanno i “bimbi” delM5S? Complicano le cose ed aggravano i costi? Ah, già, dimenticavo… la povertà è stata abolita per decreto. Un piccolo decreto. Decretino.