Nei primi mesi del 2018 continua la crescita a due cifre del commercio elettronico, principalmente a scapito degli esercizi tradizionali. Mentre la grande distribuzione segna un + 0.8%, i negozi tradizionali continuano a perdere 1,6% del mercato. Negli ultimi 5 anni il commercio tradizionale ha ulteriormente ridotto la propria quota di mercato facendo registrare un -4%.
Nei primi 9 mesi di quest’anno il saldo delle imprese commerciali (aperture/chiusure) registra a Roma – 1000 esercizi. Particolarmente grave è la riduzione delle vendite dei piccoli esercizi nel mese di settembre (rapporto tra settembre 2017/2018) con un -4,3%.
I settori maggiormente in difficoltà risultano essere cartoleria, abbigliamento e calzature che registrano una diminuzione rispettivamente del 4,5- 6,3 e 7,1% rispetto all’anno precedente.
Dati che generano forte preoccupazione nel comparto e che Giovanna Marchese Bellaroto, Presidente di CNA Commercio Roma, così commenta.
“La costante perdita di mercato del commercio tradizionale con la conseguente erosione del numero degli esercizi non è solo un fattore di impoverimento complessivo della città, ma contribuisce al degrado, allo sfaldamento sociale dei contesti urbani. Nonostante i positivi interventi della Regione, l’impegno ad adeguare la Legislazione ai profondi cambiamenti avvenuti nel mercato, una nuova sensibilità alla problematica da parte Roma Capitale, abbiamo l’impressione che le istituzioni locali non siano pienamente coscienti delle difficoltà che sta vivendo il settore”.
Secondo Giovanna Bellaroto, “Il commercio a Roma necessita di sostanziali investimenti per sostenere i processi di innovazione e cambiamento. Fenomeni come il Black-Friday, basati essenzialmente sulla comunicazione delle offerte ai clienti, rischiano di penalizzare ulteriormente il commercio tradizionale che non riesce a competere a livello comunicativo con le grandi strutture commerciali”.
Ne consegue, stando alle previsioni di CNA-Commercio, che “così come è stato avviato per la manifattura con impresa 4.0, le prossime misure di sostegno devono destinare importanti risorse per permettere alle piccole imprese, aggregate nel sistema delle Reti, di migliorare la competitività sia attraverso l’innovazione tecnologica che il miglioramento della qualità dei contesti urbani”.
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