Un’analisi aggiornata della situazione dell’immigrazione nella Regione Lazio, nella Capitale e in particolare nel XV Municipio.
Lo studio, redatto da Vincenzo Pira – antropologo ed esperto di cooperazione internazionale che dopo aver lavorato per anni in Africa ed in America Latina oggi vive e lavora nel quartiere di Labaro – si basa sul tredicesimo Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle migrazioni e fornisce uno spaccato molto preciso sulla situazione immigrati nel territorio del XV Municipio, secondo per incidenza sul totale della popolazione.
“Per capire l’epocale processo migratorio – scrive Vincenzo Pira – occorre prima di tutto analizzare i dati statistici che lo fotografano. In tal senso il tredicesimo Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni elaborato dal Centro di ricerca IDOS (www.dossierimmigrazione.it), ci mostra lo stato dell’immigrazione nella Regione Lazio e in particolare nella città di Roma con analisi specifiche per ogni Municipio.
Nel Lazio ci sono 663 mila residenti stranieri stabili e l’incremento di quest’anno è stato di poco più di 17 mila persone, solo del 2,9 per cento se si guarda a Roma. Il Lazio si conferma la seconda regione italiana, dopo la Lombardia, per residenti stranieri e la terza, dopo Emilia Romagna e Lombardia, per incidenza di questi sulla popolazione.
Al 1° gennaio 2017 se ne contano 662.927, il 51,9% dei quali donne, il 13,1% degli stranieri residenti in tutto il Paese. Rispetto alla popolazione totale, 11 residenti ogni 100 sono stranieri (11,2%; in Italia: 8,3%).
A Roma
Il maggior numero di residenti stranieri in regione è a Roma: 544.965 con un’incidenza pari al 12,5% e una variazione rispetto al 2016 di 2,9 punti percentuale. Le nazioni maggiormente rappresentate sono la Romania (229.702), le Filippine (45.823), il Bangladesh (35.048), l’India (27.393), l’Albania (24.531).
Passando ai municipi – e qui si stringe lo zoom di Vincenzo Pira – quelli con maggior presenza di stranieri sono il I (45.162), il VI (44.452) e il V (40.680). Il XV ha (dopo il Roma I) una più alta incidenza sul totale della popolazione residente.
E nel Municipio XV
Gli stranieri iscritti all’anagrafe del Municipio Roma XV, alla data del 1°gennaio 2017, sono 30.085 (l’anno precedente erano 28.897 e quindi con un aumento del 4 %). In forte aumento il I° e il V° e il VI° Municipio che hanno una popolazione straniera più numerosa.
Con una popolazione complessiva di 159.984 gli immigrati nel Municipio Roma XV sono attualmente il 18,8 % con un aumento nell’ultimo anno del 4,1 %. Le comunità immigrate sono composte per il 56,4 % da donne delle quali il 49,7 sono nubili. I minori sono 5.120 pari al 17 % del totale).
Le nazionalità di provenienza più numerose sono: i rumeni (7.956 persone pari al 26,4 % del totale della popolazione straniera), i filippini (5.140 persone pari al 17, 1 %) i srilankesi (2.510 persone pari al 8,3 %), i peruviani 1.639 persone pari al 5,4 %), gli ecuadoriani (1.427 persone pari al 4,7 %), i moldavi (905 persone pari al 3,0%) e i polacchi (744 persone pari al 2,5 %), gli indiano sono 680 (pari al 2,3 %) i provenienti dal Bangladesh sono 502 (pari al 1,7%).
I quartieri di maggior presenza demografica della popolazione straniera sono Tomba di Nerone 7.607 persone. La Storta 4.679 persone. Labaro 4.251 persone. Farnesina 2.988 persone – Cesano 2.670 persone. La Giustiniana 1.802 persone – Tor di Quinto 1.586 persone – Santa Cornelia 1.378 persone – Grottarossa 1.042 persone – Prima Porta 370 persone – Foro Italico 162 persone – Martignano 18 persone.
Roma “città aperta”
Al 31 dicembre 2017 i posti di accoglienza attivi nell’ambito del progetto SPRAR a Roma sono 1.990. Vi sono anche 2.218 Centri di accoglienza Straordinaria (CAS) finanziati dalla Prefettura di Roma.
Solo a Roma gli occupati di origine straniera sono 281.234 e le imprese gestite da immigrati sono 48.563. Una delle fonti importanti per “aiutarli a casa loro” sono le rimesse che questi lavoratori inviano ai loro familiari. Nel Lazio nel 2016 hanno raggiunto la cifra di 776 milioni di Euro (15,3 % del totale delle rimesse a livello nazionale).
La lettura del Rapporto IDOS – conclude Vincenzo Pira – ci permette di conoscere le tante esperienze di convivenza sociale, di come si affrontano i problemi trasformandoli in opportunità di crescita umana e culturale non solo per chi arriva ma anche per chi accoglie. Testimoniando la volontà di Roma di rimanere “Città aperta” e solidale con chi è escluso e ricerca diritti. Per essere, chi accoglie e chi è accolto, cittadino di una stessa umanità”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA