
Alla faccia della legge sulla privacy nomi, cognomi, indirizzi, fotocopie di patenti, numeri di targa ed altri dati di migliaia di romani sono a disposizione di tutti, contenuti in decine e decine di faldoni abbandonati da oltre due anni nella vasta area a due passi da Ponte Milvio ed all’interno del Foro Italico, dove una volta c’era l’ex deposito giudiziario delle auto rimosse.
Sono tutti lì in bella vista, chiunque – come documentato nel nostro recente servizio di marzo 2018 che ha fatto seguito a quello di gennaio 2017 – può accedervi e fare man bassa delle informazioni contenute.
Chi risponde di questo mancato trattamento dei dati che appare proprio non in linea con D.Lgs 196/2003 (legge sulla privacy) e con il recente GDPR entrato in vigore in tutta Europa lo scorso 25 maggio?
Dopo le segnalazioni della nostra e di altre testate, a sollevare il velo sulla vicenda è Daniele Torquati, capogruppo PD in XV Municipio, che con una lettera inviata al presidente del Municipio e al comandante del Gruppo XV della Polizia Locale segnala l’evidente violazione delle norme e sollecita un immediato intervento affinchè tutta la documentazione venga messa al sicuro.
Ed è bene che la messa in sicurezza venga fatta al più presto perché anche se da qualche giorno l’accesso all’area è stato inibito con un po’ di metri di nastro giallo, eventuali interessati ad acquisire i dati non si fermano certo davanti un ostacolo di questo tipo. E inoltre, il problema da affrontare è anche un altro: a quando la bonifica di questa area, oggi un vero e proprio letamaio? Quale uso farne?
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