Dopo la vicenda di lunedì 5 febbraio che, per una banale multa, ha visto una pattuglia della Polizia Locale accerchiata da una cinquantina di nomadi del campo River di via Tenuta Piccirilli, sulla Tiberina, e il successivo ritiro della stessa da parte del Comando interrompendo i controlli in atto, ora si corre ai ripari. Ma come?
Sarà per il clamore mediatico dell’episodio che è stato sulle pagine della cronaca di decine di testate, sarà per le vibrate proteste del Comitato via Tiberina che ha bollato il fatto come “gravissimo e inaccettabile” sentendosi i residenti ancora più abbandonati dalle istituzioni, ecco che al Comando della Polizia Locale ora si pensa di istituire addirittura un presidio notturno, dalle 21 alle 7, davanti al campo River.
Con un avviso affisso in queste ore negli uffici della Polizia Locale si richiede infatti “personale di straordinario per il servizio al campo River (presidio)” dalle 21 alle 7 e dal giorno 7 al giorno 28 febbraio.
Pare di capire quindi che quand’anche remunerato come “straordinario” e per di più notturno, se non si trovano agenti volontari disposti a farlo il presidio però non ci sarà.
L’avviso è stato poi pubblicato sulla sua pagina facebook dall’organizzazione sindacale SULPL Roma commentandolo così: “Ecco come viene risolto dai nostri dirigenti il problema della sicurezza: con gli straordinari! Non si risolve nessun problema ma si buttano fiumi di denari pubblici“.
Al che, due domande sorgono spontanee: è lecito dedurre che in assenza di volontari non ci sarà alcun presidio, in barba alle richieste dei residenti? E perchè limitare lo stesso al 28 febbraio, cosa succederà dopo tale data?
Abbiamo posto i quesiti a Stefano Giannini, coordinatore romano del Diccap, Dipartimento Camere di Commercio Autonomie locali Polizie locali del quale fa parte anche il SULPL.
“Come al solito tutto alla fine si risolve con il ricorso a fondi straordinari che non faranno altro che, come sempre, nascondere la polvere sotto al tappeto facendo passare un po’ di tempo per far calmare la situazione” sostiene Giannini rispondendo alla prima domanda e spiegando che “il ricorso agli straordinari, per cercare di fare una sorta di parallelo è come un appalto dato ad una ditta per riparare una buca con una toppa. Senza mettere mano al problema della strada, la buca prima o poi si riaprirà inevitabilmente“.
Bene, mettiamo che da domani parta il presidio notturno. Ma che succederà dopo il 28 febbraio?
“Dopo il 28 si dovranno probabilmente verificare due condizioni: che il problema persista e che ci siano ulteriori fondi a disposizione. Se il problema persisterà ma non ci saranno fondi per lo straordinario, siamo certi già da ora che la soluzione sarà solo una” conclude Giannini: “mettere pattuglie togliendole dal territorio come già accade ad esempio per i campi nomadi di Salviati e La Barbuta“.
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