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Prati boschi e piazzette, a Formello matrimoni outdoor

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immagine di repertorio
ArsBiomedica

Sono sempre di più le coppie, residenti e non, che scelgono il borgo medievale di Formello come cornice per il loro giorno più bello. Ora la cittadina ai confini del XV Municipio, con il suo patrimonio storico e ambientale, si candida a diventare un polo per il nuovo e fiorente ambito dei matrimoni outdoor.

E’ poco che la Giunta guidata dal Sindaco Sergio Celestino ha approvato una delibera grazie alla quale viene concessa la possibilità di convolare a nozze civili anche al di fuori dei locali istituzionali, purché si tratti di spazi appartenenti al demanio comunale: prati, boschi, sponde di torrenti, vicoli e piazzette del centro storico.

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Le prime richieste sono già arrivate in Comune e la convinzione dell’Amministrazione è che saranno sempre di più.

“Quando si pensa ad un matrimonio all’aperto il pensiero corre di solito a una spiaggia al tramonto. Noi abbiamo pensato che i fantastici paesaggi del nostro territorio non hanno niente da invidiare al mare, e le richieste che cominciano ad arrivare confermano che abbiamo visto giusto”, dichiara Sergio Celestino.

Quella dei matrimoni outdoor è una tendenza in espansione portatrice di ulteriore sviluppo per la piccola cittadina già resa famosa dalla via Francigena e dal Parco di Veio, e potrà fungere da promozione turistica a costo zero.

“L’obiettivo è anche quello di creare un indotto che stimoli quel vasto mondo di professioni legate al mondo dei matrimoni, come fotografi, wedding planners, aziende di catering e così via. Non lasciamo niente di intentato – conclude il Sindaco – per promuovere il nostro bel paese”.

Analoga iniziativa era stata presa anche dal Comune di Roma la cui Giunta, guidata allora da Ignazio Marino, nell’ottobre 2015 varò una delibera in base alla quale oltre che nei siti istituzionali – Sala Rossa, Vignola Mattei, Sala Azzurra, Villa Lais e Torretta Valadier di Ponte Milvio, quando e se verrà mai riaperta – i matrimoni civili si potevano tenere anche in location private purchè di rilevanza storica, culturale, ambientale o turistica. Chissà che fine ha fatto quella delibera.

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